parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione del 30/11/03
Domenica 1ª tempo di Avvento- anno C
 

Letture: Geremia 33,14-16; Salmo 24; 1 Tessalonicesi 3,12-4,2; Luca 21,25-28.34-36.

Giornata mondiale contro la pena di morte

"Alzatevi e levate il capo"

Dal Vangelo di Luca, capitolo 21, vers. da 25 a 28 e da 34 a 36

25Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, 26mentre gli uomini moriranno per la paura e per l`attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.

27Allora vedranno il Figlio dell`uomo venire su una nube con potenza e gloria grande.

28Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».

34State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso improvviso; 35come un laccio esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra.

36Vegliate e pregate in ogni momento, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che deve accadere, e di comparire davanti al Figlio dell`uomo».

il signore viene in questo tempo difficile e confuso

Un mondo disordinato, carico di violenza

Stiamo vivendo tempi difficili. Il terrorismo continua a seminare vittime innocenti in tante parti del mondo, come a Istanbul dove gli ebrei sono stati uccisi mentre pregavano nelle sinagoghe. Le situazioni di grave tensione continuano in Iraq, in Terra Santa, in vari paesi latino americani o africani. Stiamo vivendo tempi difficili in un mondo disordinato, dove la violenza e il terrorismo si abbattono sugli innocenti.

Questa situazione porta a guardare con più diffidenza le persone e i gruppi religiosi o sociali diversi da noi. Il terrorismo rende tutti più spaventati e diffidenti verso gli altri. La paura degli altri fa chiudere le porte senza guardare chi sta avvicinandosi. Quando il mondo si fa confuso e la vita si fa più insicura, la gente sente il bisogno di difendersi dagli altri, dagli stranieri, dai diversi, da quelli che sembrano più pericolosi, da quelli che sono poveri.

Dio non è rassegnato di fronte al male

E così facilmente si rinuncia a sperare in un mondo migliore, meno povero, meno duro, meno in accogliente. Sotto la spinta della difficoltà, consigliati dalla paura o da esperienze negative, tanti uomini e donne si chinano rassegnati e rinunciano a sperare.

Ma Dio non rinuncia a sperare sugli uomini e sulle donne di questo mondo. Non ha rinunciato di fronte alla forza del male, alla durezza degli uomini, alla violenza delle situazioni. Dio non si è rassegnato. E la Chiesa, comunicando il Vangelo, ricorda a tutti che Dio non si è rassegnato.

L’Avvento: qualcosa e qualcuno stanno per venire

In questo periodo dell’anno, si proclama un tempo particolare, detto Avvento. Questo è il tempo dell’Avvento, che vuol dire che qualcosa e qualcuno stanno per venire. In un tempo difficile come il nostro, il Vangelo ci invita a drizzarci, alzare la testa in segno di speranza. I credenti nel Signore Gesù, i cristiani, più che alla paura sono chiamati alla speranza: “Vi sarà sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura … Quando cominceranno ad accadere queste cose alzatevi e levate il capo” (Luca 21, 25-26.28).

Sì, perché Dio sta per venire. E verrà con il Natale, quando nasce a Betlemme in una mangiatoia. Il tempo dell’Avvento prepara il Natale. E lo prepara nella vita, nella storia, tra di noi. Lo prepara attraverso tanti incontri che ci portano accanto a chi è solo e disperato; chiamando e parlando al cuore di chi cerca una risposta alle domande che si porta dentro; tendendo l’orecchio alle voci che vengono da lontano: le voci di chi è nel braccio della morte isolato da tutti; le voci di chi vive nella guerra da anni e chiede aiuto.

Non lasciatevi prendere dalla mentalità intossicante del mondo

A gente cha ha paura, che si è rassegnata, che ha chiuso la porta, che è arrabbiata, che ha dimenticato, che ha abbandonato la speranza, che non vive più l’amore … il Vangelo si rivolge loro e dice: non lasciatevi prendere dalla mentalità intossicante del mondo: “state bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita” (v.34).

Le preoccupazioni della vita rappresentano un pericolo molto comune, che rischia di farci perdere di vista l’essenziale, di appesantire il cuore. Esse possono spegnere la speranza, farci chinare il capo su noi stessi e non vedere un futuro diverso per questo mondo. Ma quando si apre il Vangelo e si comincia ad ascoltare, comincia l’Avvento. “Celebrate l’Avvento – esorta san Bernardo – con viva gioia per il dono che vi viene fatto e con profonda riconoscenza per l’amore che vi viene dimostrato” (Discorso 4 sull’Avvento).

Gli uomini e le donne non sono abbandonati in tempi difficili. Il Vangelo dell’Avvento ci dice che il regno dei cieli sta venendo, anzi è vicino: “quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina” (v.28). Il regno di Dio non è lontano dalle situazioni di dolore. Non è lontano dai cuori disperati e rassegnati. Non è lontano anche dagli uomini e dalle donne che sono presi da sé.

La forza che viene dalla preghiera

La preghiera dà la forza di sfuggire alla rassegnazione, alla paura, essa ci permette di stare in piedi dinanzi al Signore nella certezza che egli viene in mezzo a noi: “vegliate e pregate in ogni momento perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che deve accadere” (v. 36).

L’Avvento è un tempo di lettura della Scrittura e di preghiera. Ogni giorno apriamo il libro delle Scritture che ci guida verso il Signore. La Bibbia è la lucerna dell’Avvento, anche attraverso giorni difficili o bui. E il Signore ci farà “crescere e abbondare nell’amore vicendevole e verso tutti” (1 Tessalonicesi 3,12), ci libererà dalla concentrazione su noi stessi e rinnoverà il nostro amore per gli altri, ci libererà dai soliti pensieri, dalle solite abitudini, ci donerà un atteggiamento diverso verso gli altri, una attenzione e un affetto nuovo per loro.

Questo è tempo non solo di rinnovamento del nostro cuore, ma è un tempo che rinnova anche il desiderio di comunicare a tutti la buona notizia dell’Avvento, rinnova il desiderio di comunicare il Vangelo. C’è un nuovo appuntamento che il Signore dà a noi e che vogliamo estendere agli altri: quello dell’incontro con lui nel Natale, il Natale di Gesù, piccolo e indifeso, che viene a incontrare tutti noi, con i poveri al primo posto. Viene a mangiare e a far festa assieme a tutti quelli che sono sempre messi ai margini della vita.

Lasciamo che questo Avvento liberi in ciascuno nuove energie di amore, ci liberi dal peccato della rassegnazione e ci apra alla gioia del suo Avvento fra gli uomini.