parrocchia
san Gennaro all'Olmo Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 30 maggio 2021

Festa della Santissima Trinità /B

 
 

Letture: Deuteronomio 4,32-34.39-40; Salmo 32; Romani 8,14-17; Matteo 28, 16-20.

 

Dagli Vangelo di Matteo capitolo 28, versetti da 16 a 20

16Gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. 17Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono.

18Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. 19Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, 20insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».


DIVENTARE PARTECIPI DELLA VITA STESSA DI DIO


«Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli,
battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo».

 

Il rapporto intimo di Gesù col Padre suo

Nel riprendere il cammino dopo la Pentecoste, la Chiesa ci fa fermare sul mistero della Santissima Trinità, quello della vita intima del Padre con il Figlio uniti nello Spirito Santo. Nei Vangeli, specialmente in quello di Giovanni, moltissime volte Gesù parla del Padre, del suo rapporto con lui e del rapporto che siamo chiamati a vivere con il Padre suo attraverso lo Spirito Santo.

«Siate voi perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste» (Mt 5,48) - dice ai suoi discepoli - «Io e il Padre siamo una cosa sola» (Gv 10,30). È Gesù che insegna ai discepoli la preghiera del Padre nostro. E li chiama a entrare anch’essi nel rapporto intimo che egli ha col Padre suo. Lo Spirito Santo che comunica ai discepoli permette loro di ricevere questa forza di amore che unisce a Lui, al Padre suo e ci apre al mondo, a tutti.

Entrare nel dinamismo di amore che è la vita di Dio

Ogni nostra preghiera, la stessa liturgia si apre con l’invocazione al Padre, al Figlio e allo Spirito santo, perché entriamo in questo circuito di amore che cambia la mente e il cuore e lasciamo che lo Spirito Santo operi portando i suoi frutti di amore, di gioia, di fiducia, di comunicazione.

L’apostolo Paolo ci esorta a lasciarci guidare dallo Spirito per essere e vivere come figli di Dio. È per mezzo dello Spirito che noi gridiamo «Abbà! Padre!». Come discepoli di Gesù non siamo più soli, perché siamo immessi in questo dinamismo di amore che è la vita di Dio, la vita del Padre col Figlio, nello Spirito Santo.

Lo Spirito spinge ad uscire, ad aprire le porte del cuore

Le parole e i gesti di Gesù aprono la via allo Spirito, ci generano alla vita dello Spirito che fa di noi nuove creature, dona la forza di amore che ci apre agli altri, sull’esempio e con la forza che ha operato in Gesù e che egli ci trasmette. Paolo più volte ci spiega che la sua forza è nel Signore, nel rapporto che egli vive con Lui, è lo Spirito che lo guida nei diversi luoghi dove si sente chiamato ad annunciare il Vangelo.

È lo Spirito che spinge Paolo ad uscire dalla visione ristretta, quando perseguitava i cristiani e ora lo apre al mondo pagano, ai lontani, lo porta a viaggiare, fino ad arrivare a Roma, cuore dell’impero romano. Lo Spirito lo spinge ad uscire, ad aprire le porte del suo cuore e a parlare con tutti, attraverso numerosi viaggi, in mezzo a difficoltà e opposizioni.

La Trinità non è un concetto astratto, ma è la realtà della vita stessa di Dio che per mezzo di Gesù, con la forza dello Spirito, viene immessa in noi, ci libera, ci riscatta dall’amore per noi stessi, dalle chiusure e ci mette in ascolto degli altri, delle domande che salgono da tante persone, rendendoci capaci di illuminare, sollevare, guarire, liberare.

Il potere di amore che Gesù comunica ai suoi discepoli

Quel potere di amore che scalda i cuori, che apre a tutti, Gesù non lo conserva per sé, ma lo comunica ai suoi discepoli: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo» (Mt 28,18-19). Che cosa vuol dirci Gesù con queste parole: «battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo»? Vuole farci entrare in questo circuito di amore che è la vita di Dio, che unisce, che fa vivere in pace, che apre a tutti i popoli e a tutte le culture.

Comprendiamo meglio, allora, che cosa significa annunciare il Vangelo, buona notizia per tutti quelli che lo accolgono. È salvare gli uomini dalle divisioni, dalla dispersione, dalla rassegnazione, far trovare l’orientamento a tanti che in questo tempo di pandemia si sentono come disorientati e spaesati. La vita di Dio che rifluisce in noi con la preghiera, con l’ascolto della Parola di Dio ci porta a compiere le opere dell’amore, ci porta accanto ai rassegnati, ci comunica parole di amicizia con tutti, ci comunica la forza dello Spirito che può cambiare questo nostro mondo.

Intenzioni di preghiera

1) Perché il Signore, Padre onnipotente, che nel Figlio ci hai redenti e nello Spirito Santo ci edifica come tempio vivo della sua misericordia, custodisca la nostra fede, alimenti la nostra carità e sostenga la nostra speranza.

2) Perché il Signore ci renda testimoni del suo amore per tutti gli uomini e comunicatori instancabili del suo Vangelo. Per la nostra Comunità: perché il Signore la custodisca e la protegga da ogni male.

3) Per la Chiesa, icona della Trinità, perché sia sempre comunità che cresce nella comunione. Per Papa Francesco, per il nostro vescovo Domenico, perché il Signore li sostenga donando loro forza profetica per guidare il suo popolo nell’unità e nella pace.

4) Perché cessi ogni violenza e gli uomini sappiano riconoscersi nella pace fratelli e figli di Dio. Perché il mondo sia liberato dalla violenza e dalla Pandemia.

5) Perché lo Spirito sia consolazione per gli oppressi e luce per gli afflitti. Faccia vivere chi oggi è senza speranza e doni a noi la forza per essere amici dei poveri, cercatori della pace, ricchi di sogni, liberi da ogni timore.