parrocchia
san Gennaro all'Olmo Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 23 maggio 2021

Domenica di Pentecoste /B

 
 

Letture: Atti 2,1-11; Salmo 103; Galati 5,16-25; Giovanni 15,26-27; 16,12-15.

 

Dagli Atti degli Apostoli capitolo 2, versetti da 1 a 11

1 Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. 2Venne all'improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. 3Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, 4e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.

5Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. 6A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. 7Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? 8E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? 9Siamo Parti, Medi, Elamiti, abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell'Asia, 10della Frìgia e della Panfìlia, dell'Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirene, Romani qui residenti, 11Giudei e prosèliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio».


UNA NUOVA PRIMAVERA DELLO SPIRITO


Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste,
si trovavano tutti insieme nello stesso luogo.
Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano,
e si posarono su ciascuno di loro.

 

Lo Spirito Santo è la forza di Dio

Ci ritroviamo insieme cinquanta giorni dopo la Pasqua, come quei primi discepoli riuniti in quella casa a Gerusalemme, per lasciarci rinnovare, trasformare interiormente dalla forza dello Spirito, forza di Dio, forza di amore, che libera dalla paura, dalla timidezza e fa uscire incontro agli uomini, a tutti, senza distinzione di colori, provenienza, storia, cultura o religione.

È l’esperienza di quei primi discepoli provenienti dalla periferica Galilea che saranno spinti fino ai confini del mondo, come Gesù aveva loro indicato dopo la Pasqua: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura» (Mc 16,15). Sarebbe stato mai possibile per loro che non erano mai usciti dai loro piccoli confini? Ma essi sperimenteranno che tutto è possibile con la forza dello Spirito.

Il “soffio” di Dio

Lo Spirito è vita, vita di Dio che egli vuole comunicare agli uomini. Lo Spirito è il soffio di Dio, il respiro di Dio che comunica la sua vita. A volte questo soffio di Dio si trasforma in una forza impetuosa come quel giorno a Gerusalemme, per dire che Dio sta soffiando forte. E oggi vuole soffiare forte per raggiungere i tanti luoghi di dolore, di via crucis, di desolazione, per consolare, rianimare, dare coraggio.

Tutta la comunità, nei tanti luoghi dove il Signore l’ha suscitata, innalza l’invocazione: «manda il tuo Spirito, o Signore, a rinnovare la terra». La forza dello Spirito, forza di amore, ci fa essere seme di rinnovamento per le strade del nostro mondo, messaggeri di lieti annunzi – come canta Isaia – che annunciano la pace, la salvezza, a coloro che sono oppressi, affaticati e stanchi (Is 52,7).

Tanti sono in attesa che il Vangelo sia loro annunciato

Il libro degli Atti per descrivere l’evento della Pentecoste ricorre a dei simboli, come il vento, il fuoco, il fragore, per indicare la realtà di Dio che irrompe nel cenacolo, e che continua a raggiungere anche oggi coloro che in preghiera sono in attesa. I nomi dei popoli assieme a quelli di diversi paesi enumerati vogliono dirci che il Vangelo non è solo per alcuni, o per il mondo contemporaneo di allora, ma per tutti i popoli della storia passata e futura.

Ancora oggi abbiamo bisogno della Pentecoste. Ogni comunità si lasci coinvolgere dal vento impetuoso dello Spirito Santo che cambiò quei discepoli spaventati e li rese capaci di annunciare ovunque e con maggiore audacia il Vangelo. Davanti alla loro porta erano raccolti simbolicamente tutti i popoli della terra allora conosciuti. Anche oggi, davanti alla porta di ogni comunità ci sono tante persone che attendono, disposte a lasciarsi coinvolgere nell’orizzonte largo dell’amore del Signore. Non poniamo limiti, confini, all’azione dello Spirito.

La lingua dello Spirito vinca le tante “Babele” di oggi

Accogliamo con gioia il dono dello Spirito, viviamo nella gioia questo dono; questa forza di amore riesce a unire dove ci sono divisioni, riesce ad accogliere rispettando le diversità. La confusione delle lingue che divise gli uomini nell’antica Babele e nelle tante “Babele” di oggi, ora è vinta dalla comune lingua dello Spirito, lingua dell’amore che tutti riescono a comprendere.

Il volto della Chiesa, della comunità, nella fedeltà allo Spirito che ci viene donato, possa riflettere la bellezza, la luce, il fuoco, il vento, la forza straordinaria che è lo Spirito Santo. La Pentecoste è il compleanno della Chiesa, perché in questo giorno è nata la Chiesa e i discepoli del Signore sono la nuova creazione, sono responsabili del rinnovamento del mondo.

Lasciamoci inondare dalla forza dello Spirito, lasciamoci condurre dallo Spirito, camminiamo secondo lo Spirito e i suoi frutti di cui ha tanto bisogno questo mondo, sicuramente verranno: amore, gioia, pace, bontà, fedeltà, mitezza. Questo popolo nuovo suscitato dal Signore continui a comunicare il Vangelo sino ai confini della terra, con questa forza che viene dall’alto, la forza dello Spirito.

Intenzioni di preghiera

1) Perché lo Spirito Santo venga e custodisca l’unità di questa famiglia: sciolga il nostro cuore, moltiplichi la profezia, rafforzi la preghiera e ci guidi nella comunicazione del Vangelo, soprattutto negli angoli più dimenticati della terra.

2) Per Papa Francesco e per la Chiesa, abitata per sempre dallo Spirito, perché annunci ovunque la salvezza e sia seme fecondo di un’umanità fraterna e rinnovata dall’amore. Per il nostro vescovo Domenico.

3) Perché lo Spirito della Pentecoste liberi il mondo dalla pandemia e da ogni male, guarisca i malati da ogni infermità, consoli i poveri, gli anziani, i profughi. Apra ogni cuore alla speranza.

4) Per tutti i cristiani: perché siano sempre aperti all’azione dello Spirito, per parlare al cuore di tutti, camminando insieme e sostenendosi nell’affrontare le cruciali sfide del nostro tempo.

5) Perché lo Spirito faccia rifiorire la speranza in ogni cuore ferito, rinnovi la faccia della terra, liberi dal male della guerra, madre di ogni povertà. A lui affidiamo la Terra Santa, il Myanmar e tutti i paesi in conflitto, perché le ragioni della pace possano persuadere alla cessazione di ogni violenza.