parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

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la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 22/12/19

Domenica 4ª Tempo di Avvento /A -
 
 

Letture: Isaia 7,10-14; Salmo 23; Romani 1,1-7; Matteo 1, 18-24.

 

dal Vangelo di Matteo 1, 18-24

18Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. 19Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.

20Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; 21ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».

22Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: 23Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele, che significa Dio con noi. 24Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa; 25senza che egli la conoscesse, ella diede alla luce un figlio ed egli lo chiamò Gesù.


CON GIUSEPPE IL SIGNORE CHIAMA ANCHE NOI
AD ENTRARE NEL SUO SOGNO SUGLI UOMINI


«Giuseppe, non temere di prendere con te Maria, tua sposa.
Il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito santo»

Il piccolo sogno di Giuseppe

Siamo giunti alla soglia del Natale e la Chiesa, per aiutarci a comprendere il mistero di amore e viverlo con gioia, ci fa incontrare Giuseppe, un uomo piccolo chiamato ad entrare in un sogno grande, il sogno di Dio per tutti gli uomini.

Giuseppe era un operaio in un piccolo villaggio e aveva scelto una ragazza del posto per realizzare il sogno di formarsi una famiglia, come tanti altri uomini e donne di allora e di oggi. Ma tutto sembra venire sconvolto dinanzi a Maria misteriosamente rimasta incinta.

Dal piccolo sogno al grande sogno

Il Vangelo ci dice che Giuseppe è un uomo giusto, per questo pensa di agire in modo benevolo verso Maria, non accusandola pubblicamente col rischio che venisse lapidata. La sua misura, il massimo che pensava di poter fare per aiutarla era questo gesto di «ripudiarla in segreto». Non conosce l’oltre a cui il Signore lo chiama e il nuovo e largo orizzonte che gli è messo dinanzi.

La situazione in cui Giuseppe viene a trovarsi ci spinge a riflettere su quanto viene prospettato anche a noi: il piccolo progetto per la nostra vita viene sconvolto da quanto il Signore ha pensato per noi, il sogno grande in cui ci coinvolge. «Giuseppe, non temere di prendere con te Maria, tua sposa … il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo».

Con Giuseppe anche noi siamo chiamati a vivere il grande sogno di Dio

Giuseppe poteva scegliere diversamente da quanto gli viene proposto e la sua vita sarebbe rimasta chiusa nel suo piccolo sogno. Ma egli «fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa». Giuseppe entra nel grande sogno di Dio, nel grande disegno per tutti i popoli, entra nell’orizzonte del Natale, di un futuro inaspettato per la sua vita.

Ascoltare il Signore che ci parla, fidarsi della sua Parola, lasciarsi coinvolgere in un disegno che ci fa abbandonare il banale egocentrismo dei propri piccoli sogni e aspirazioni, è quello che ha fatto Giuseppe, ha fatto Maria, hanno fatto i discepoli di ogni tempo. Ce lo ricorda l’apostolo Paolo: io sono stato chiamato, sono stato scelto per annunciare il Vangelo di Dio, per suscitare il tutti gli uomini il desiderio di Dio.

In tanti, anche oggi, c’è il desiderio di Dio

In un tempo in cui, sotto il re Acaz (736-716 a.C.) il regno di Israele rischiava di essere sconfitto dagli assiri, popolo ben più forte e deciso ad espandere il suo potere, Acaz non accetta di fidarsi della Parola di Dio, di aprirsi ad un futuro inaspettato e rimane diffidente e chiuso nel suo piccolo potere. E il profeta Isaia gli annuncia un segno futuro proveniente dal Signore, quello che viene prospettato alcuni secoli dopo: «Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele», che significa Dio con noi (Is. 7,14).

In questo tempo c’è bisogno di annunciare il Vangelo, di aiutare tanti a scoprire che è bello uscire da se stessi, di lavorare per la riconciliazione, la pace, tessere tanti fili di amicizia che includono e coinvolgono quelli che sono ai margini. L’esperienza del Natale fa emergere in tanti il desiderio, la ricerca di un senso pienamente umano per la propria vita.

Intenzioni di preghiera

1) Signore, dona anche a noi, come donasti a Giuseppe, attraverso l’umile via dei sogni, di accogliere Colui che salva il mondo. Aiutaci a prendere parte al grande disegno d’amore del Vangelo e a vivere la speranza di cambiare il mondo.

2) Ti ringraziamo, Signore, perché la tua Parola in questo Avvento ci accompagna sino alle soglie del Natale. Aiutaci a ricevere l’annuncio della tua nascita, nell’accoglienza ai poveri e ai diseredati della terra.

3) Ti preghiamo, Signore, per Papa Francesco, per il nostro vescovo Crescenzio e per tutta la Chiesa perché celebri il Natale con il cuore accogliente e umile di Maria, con l’obbedienza e la giustizia di Giuseppe, con lo stupore e la gioia dei pastori.

4) Ti preghiamo, Signore, per tutti i paesi che sono tentati dalla violenza e dalla divisione: fa’ che si lascino raggiungere dalla luce del tuo Figlio che viene e si aprano ad un futuro di pace e di riconciliazione. Proteggi lì la vita di coloro che sono stati rapiti perché anche per loro il Natale possa portare liberazione e salvezza.

5) Signore, ti preghiamo per coloro che sono nell’afflizione, perché possano sperimentare nell’accoglienza il calore della tua famiglia e conoscerti come colui che ama e perdona, che guarisce e consola.