parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 24/11/13

Domenica 34ª del Tempo Ordinario /C
   

Letture: 2Samuele 5,1-3; Salmo 121; Colossesi 1,12-20; Luca 23,35-43.

 

Croce
«Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso».

Dal Vangelo di Luca capitolo 23, versetti da 35 a 43

35 [Dopo che ebbero crocifisso Gesù] il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l'eletto».

36Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell'aceto 37e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso».

38Sopra di lui c'era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».

39Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». 40L'altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? 41Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male».

42E disse: «Gesù, ricòrdati di me quando entrerai nel tuo regno». 43Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».

“EMIGRARE” DALLA CULTURA DEL MONDO A QUELLA DI DIO

Chiamati ad entrare nel tempo di Dio

Con questa domenica si chiude l’anno liturgico. È una data che non corrisponde a nessun avvenimento della società civile. L’anno liturgico misura il tempo non a partire dagli uomini, ma da Dio: è un tempo che viene dall’alto, è il tempo di Dio che entra nel tempo degli uomini; possiamo dire che l’anno liturgico è Cristo stesso, contemplato di domenica in domenica fino a quest’ultima domenica dove vediamo Gesù alla fine dei tempi come «re dell’universo».

Il nostro camminare, misurando il tempo a partire da Dio che entra nella nostra vita, ci strappa dal potere di questo mondo e ci trasferisce nel regno del Figlio di Dio. Ma questo regno è tanto diverso dai regni e dai poteri di questo mondo. I regni di questo mondo li conosciamo, ne sperimentiamo le ingiustizie, le violenze, le oppressioni sui più deboli.

Il regno di Dio è regno di amore, di pace

Il regno di Dio si manifesta in Gesù e si attua quando il Vangelo diventa vita. È un regno che parte dal cambiamento dei nostri cuori, trasformati dall’amore di Dio. Il mondo non comprende questa realtà; quando Gesù viene arrestato e portato dinanzi al governatore Pilato, alla domanda di questi «Tu sei re?» Gesù risponde «Tu lo dici»; ma subito aggiunge: «Il mio regno non è di questo mondo».

Queste parole di Gesù appaiono evidenti nella scena evangelica che ci viene proposta oggi come immagine del suo essere re: Gesù inchiodato sulla croce con accanto due ladri. Gesù è re da crocifisso. Un crocifisso che non smette di amare, che mentre viene inchiodato alla croce prega il Padre dicendo: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno» (Luca 23, 34). Poco prima di morire aveva detto ai discepoli: «I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno il potere su di esse si fanno chiamare benefattori. Per voi però non sia cosi» (Luca 22, 25-26).

Quel ritornello che inganna: salva te stesso!

E mentre sta inchiodato sulla croce, molti gli danno lo stesso suggerimento: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Glielo gridano i capi dei sacerdoti, i soldati e anche uno dei ladri appesi accanto a lui. Sono persone diverse, ma il ritornello è sempre lo stesso: «Salva te stesso!»

È un ritornello che conosciamo bene, che ci viene inculcato sin da bambini. E purtroppo dobbiamo dire che non solo lo conosciamo bene, ma lo pratichiamo, diventa una verità su cui poggiamo la nostra vita.

È da questa falsa verità che la Parola di Dio, domenica dopo domenica, prendendoci per mano ci vuole strappare. «Salva te stesso!» è una falsa verità perché contiene in sé il virus che porta alla solitudine, che genera indifferenza e tante volte per affermarsi finisce per contrapporci agli altri.

Per questo abbiamo bisogno di ascoltare, nel tumulto di tante voci che risuonano intorno a noi e dentro di noi, la Parola del Signore tanto diversa da quel ritornello «Salva te stesso!». Gesù lo ha ripetuto più volte ai suoi discepoli e lo ripete anche a noi: «chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà» (Marco 8, 35).

Credere è ascoltare Gesù e camminare con Lui per tutta la vita

Lasciamoci condurre dal Vangelo, facciamo del Vangelo il nostro nutrimento quotidiano e la nostra vita produrrà frutti abbondanti di amicizia, di pace, di fraternità.

Gesù sulla croce, non cedendo all’ultima tentazione, appunto quella di salvare se stesso, salva uno dei due ladri solo perché questi ha intravisto fin dove l’amore lo aveva condotto. La festa di Cristo, re dell’universo, è la festa di questo amore, un amore che ha dato tutto se stesso per gli uomini.

Ringraziamo il Signore per la Parola che ci ha nutrito lungo quest’anno; facciamola crescere nel nostro cuore perché diminuisca l’amore per noi stessi, camminando con Gesù. La fede è camminare con Gesù ed è un cammino che dura tutta la vita. Più camminiamo con Lui e più entriamo dentro il mistero dell’amore di Dio che ci permette di vivere con serenità e speranza.

Intenzioni di preghiera

  • Ti ringraziamo, o Signore, Re e pastore della nostra vita, per averci nutrito, lungo quest’anno, della tua Parola. Aiutaci a farla crescere nel nostro cuore perché diminuisca l’amore per noi stessi: rendici capaci di testimoniarti come colui che è venuto nel mondo non per essere servito ma per servire.
  • Ti preghiamo, o Signore, per la santa Chiesa perché nel mondo testimoni la tua predilezione per i poveri e apra i cuori alla carità. Proteggi, Signore, il Papa Francesco e il nostro vescovo Crescenzio.
  • Cristo Gesù, re degli uomini e delle donne di ogni tempo, custodisci nel tuo amore tutti i nostri fratelli, che ti hanno incontrato e riconosciuto come Signore della loro vita. Proteggi tutta la nostra Comunità, perché cammini con fiducia verso il tuo Regno e comunichi con gioia il Vangelo.
  • Signore, ti preghiamo: accogli le invocazioni che lungo questa settimana sono state a noi affidate, in particolare ti preghiamo allontana lo spettro della guerra e dona al mondo la pace. Veglia sulla Siria e proteggi tutti coloro che sono ancora sequestrati: i vescovi Mar Gregorios Hibrahim, Paul Yazigi, Padre Dall’Oglio e i preti Maher Mafouz e Michel Kayyal.
  • O Signore, che hai esaudito la preghiera del buon ladrone, ascolta l’invocazione che sale da questi tuoi figli, per tutti coloro che sono alla sera della vita, che sono presi nel laccio della malattia e del dolore. Ascolta, Signore, la loro voce, sii per loro rifugio e protezione.