parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 03/11/13

Domenica 31ª del Tempo Ordinario /C
   

Letture: Sapienza 11,22 -12,2; Salmo 144; 2ªTessalonicesi, 1,11 – 2,2; Luca 19, 1-10.

 

"Zaccheo, scendi subito, perchè oggi devo fermarmi a casa tua"

Dal Vangelo di Luca capitolo 19, versetti da 1 a 10

1 Gesù entrò nella città di Gerico e la stava attraversando, 2quand'ecco un uomo, di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, 3cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura.

4Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là. 5Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua».

6Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. 7Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!».

8Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». 9Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch'egli è figlio di Abramo.

10Il Figlio dell'uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

camminare con gesu' nelle citta' degli uomini

Incontrare Gesù e camminare con Lui

L’incontro con Gesù è un dono grande che è stato fatto alla nostra vita, una grazia ricevuta senza alcun nostro merito. L’incontro con Lui ci ha cambiato e ci cambia la vita. È stato vero per i primi discepoli – Simone, Andrea, Giacomo Giovanni e tutti gli altri – come per i discepoli di ogni tempo, come è vero anche per noi.

Nel viaggio verso Gerusalemme, i discepoli sono con Gesù, ascoltano, vedono, apprendono. Poco prima dell’incontro con Zaccheo, Luca ci riporta l’incontro col cieco all’ingresso di Gerico. I discepoli pensano che le sue grida possano infastidire Gesù. E dicono al cieco di tacere. Ma Gesù si ferma e gli ridona la vista. E quell’uomo comincia a seguirlo pieno di gioia.

Camminare con Gesù è una scuola. Apprendiamo a guardare, ad ascoltare, a guarire, a tirare fuori dalla folla altri, come altri hanno fatto con noi. Basta quel gesto di Zaccheo, forse è fatto solo curiosità di vedere Gesù che passa. Sale su un albero perché è piccolo di statura e non riuscirebbe a vedere Gesù. Forse non immagina ciò che inizierà da quel gesto.

L'uomo vede l'apparenza, ma il Signore vede il cuore

Gesù cammina nella città, la attraversa. Ma non è distratto e frettoloso come lo siamo facilmente noi nella vita convulsa delle nostre città. Gesù guarda, va oltre una visione esterna, superficiale, va oltre il gesto di curiosità compiuto da Zaccheo, come va oltre le parole dure pronunciate dalla samaritana quando le chiede da bere, e va oltre le parole pronunciate da Natanaele che ha detto «da Nazareth può venire qualcosa di buono?» e gli dice: «Ecco davvero un israelita in cui non c’è falsità». Così iniziano nuove storie, nuove vite.

Quando Gesù giunge sul luogo dov’era Zaccheo, alza lo sguardo e dice a Zaccheo: «Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Lo sguardo di Gesù e il chiamare per nome. Lo sguardo di Gesù è lo sguardo di chi ama, prende a cuore e parla in maniera diretta e personale.

Per Zaccheo è una sorpresa, non se l’aspettava. E risponde subito: «Zaccheo scese in fretta e lo accolse pieno di gioia». Ci sono quelli che non comprendono, coloro che si sono rinchiusi in una religiosità autoreferenziale, come il fariseo che sale al tempio a pregare, come tanti altri – scribi e farisei che mormorano dicendo: «costui accoglie i peccatori e mangia con loro».

Il Vangelo ci apre all’amore verso tutti

Quando ci apriamo all’amore del Signore, che fa guardare con occhi nuovi, cadono tante barriere, tanti pregiudizi e impariamo a sperare e a sognare col Signore che la vita degli uomini può cambiare, come è cambiata e continua a cambiare la nostra vita. E vediamo i frutti di questo nuovo comportamento, che diventa un modo di pensare, una cultura dell’incontro che avvicina e unisce.

La parola di Gesù, il Vangelo è una parola viva, efficace, che va annunciata senza accomodamenti – Francesco d’Assisi direbbe “senza aggiunte” – e senza indugiare. Il Vangelo ha fretta; ha fretta che il mondo cambi; ha fretta che ognuno di noi viva meglio; ha fretta che la felicità si allarghi; ha fretta che i deboli e i malati vengano aiutati.

Abbiamo sentito quello che accade a Zaccheo dopo l’incontro con Gesù. Cambia atteggiamento: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri». È una misura che sceglie lui, ma è la strada nuova che inizia a percorrere, la strada della salvezza.

L’albero su cui anche noi possiamo salire

È la strada che ognuno può percorrere, sorpreso dall’amore gratuito del Signore che si china su di noi – noi che siamo «come polvere sulla bilancia» – perché egli «ha compassione di tutti», perché «è amante della vita».

Zaccheo dovette correre avanti, uscire fuori dalla folla, e salire su un albero. E l’albero su cui salire può essere rappresentato da un amico, da un sacerdote, da momenti di riflessione che dobbiamo cercare, dalla stessa comunità cristiana: tutti costoro possono essere un aiuto per uscire dalla prigionia di se stessi e conoscere la libertà e la gioia di Zaccheo.

Intenzioni di preghiera

  • O Signore, Amante della vita, aiutaci tutti ad avere una fede più forte, una speranza più viva per spendere il dono della nostra vita con il coraggio dell’amore. Fa’ che come Zaccheo sappiamo incontrarti e nel tuo nome aprire il cuore e le mani per le necessità dei fratelli.
  • Proteggi, o Signore, il papa Francesco, il nostro vescovo Crescenzio e sostieni la Santa Chiesa, perché fedele al Vangelo sappia comunicarlo al mondo, aiutando gli uomini a cercare il tuo regno e ad attendere il tuo ritorno.
  • O Signore, che oggi vieni a visitarci, perdonaci quando facilmente ci lasciamo confondere dallo spirito del mondo: fa che con il tuo aiuto sappiamo essere degni della tua chiamata. Tu che molto perdoni a chi molto ama, insegnaci ad amare.
  • O Signore, noi ti preghiamo: accogli le invocazioni che a te presentiamo e che lungo questa settimana sono state affidate alla nostra preghiera. Prendi nelle tue mani la vita di chi è misero, dà sostegno a chi è nel bisogno, continua a liberare dal peso della morte chi è condannato senza appello: concedi a tutti di godere della tua misericordia.
  • O Signore, ascoltaci mentre ti preghiamo di allontanare la guerra e ogni violenza dal nostro mondo. Libera la Siria da ogni male, proteggi la vita dei vescovi Mar Gregorios Hibrahim, Paul Yazigi, di Padre Dall’Oglio, dei preti Maher Mafouz e Michel Kayyal, e di tutti coloro che sono ancora sequestrati.