parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 01/11/13

Festa di Tutti i Santi/C
   

Letture: Apocalisse 7,2-4.9-14; salmo 23; 1ª lettera di Giovanni 3,1-3; Matteo 5, 1-12.

 

"Beati i miti, perchè avranno
in eredità la terra."

Dal Vangelo di Matteo capitolo 5, versetti da 1 a 12a

1Vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. 2Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:

3«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. 4Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati.

5Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. 6Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.

7Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. 8Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. 9Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. 10Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.

11Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.

12Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.

TUTTI POSSIAMO ESSERE SANTI

Fermarsi per riflettere sulla nostra vocazione

In una società come quella dei secoli scorsi, quella preindustriale, le attività principali erano quelle dell’agricoltura e dell’artigianato, col commercio ad esse collegato. E la Chiesa, con la sua saggezza, approfittava di questo periodo dell’anno quando il lavoro della terra era meno stringente, per invitare il popolo a fermarsi, a riflettere sulla sua vocazione e sul destino della propria vita.

In questo contesto vanno viste le due celebrazioni di questi giorni, intimamente collegate fra di lor: la festa di tutti i santi e la commemorazione dei defunti. Oggi questi giorni sono diventati occasione per trascorrere altri giorni di vacanza.

Ma noi ci siamo raccolti per ascoltare ancora e comprendere la vocazione che il Signore ci ha donato, che siamo chiamati a vivere e il legame che sentiamo con quelli che ci hanno preceduto nella casa di Dio nostro Padre.

I santi: cercatori e operatori di ben

I santi sono coloro che hanno vissuto da figli di questa famiglia. Essi sono donne e uomini comuni che hanno cercato di ascoltare il Vangelo. Ma con loro ci sono anche tante persone di buona volontà, alcuni anche non credenti che hanno però cercato di voler bene a tutti e particolarmente ai poveri e ai deboli.

Noi avremmo pensato di escludere quelli non credenti o anche quelli di altre confessioni cristiane o di altre religioni. Ma è Gesù stesso che ci corregge quando ci dice che tutti quelli che si sono preoccupati dei deboli, dei bisognosi, dei malati, sono accolti nella casa del Padre.

È la pagina del Vangelo che tante volte abbiamo ascoltato, ma che nella pratica a volte la mettiamo come in parentesi rispetto al nostro pensare e agire quotidiano: «Venite benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi … perché ho avuto fame, ho avuto sete, ero straniero, nudo, malato, in carcere e mi avete aiutato, perché tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me» (Mt. 25, 31-40).

Una famiglia di cui tutti possono farne parte

E l’immagine che ci presenta la pagina dell’Apocalisse ci fa pensare ai milioni di persone che lungo la storia hanno cercato di voler bene a tutti e compiere il bene. Sono, quindi, non solo quelli ricordati nella Bibbia, da Noè ad Abramo, a Giacobbe, a Mosè e poi agli apostoli e tanti altri di cui conosciamo i nomi fino ai giorni nostri come Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II.
Con loro ci sono tantissimi altri di cui non ricordiamo i nomi, assieme anche a tanti amici nostri che ci hanno preceduto e che hanno camminato con noi cercando di ascoltare il Vangelo e di voler bene a tutti.

Dinanzi a questo esercito innumerevole di partigiani di Dio, composto da persone comuni, che è la famiglia dei santi, noi ci lasciamo interrogare e coinvolgere. «Se questi e queste – si chiedeva sant’Agostino - perché non posso fare altrettanto anche io?». E noi sappiamo che per molti anni Agostino ha vissuto una vita disordinata, con la mamma che piangeva e pregava per lui.

Le beatitudini, via alla felicità vera

È possibile vivere anche noi con questo impegno quotidiano alla santità. Per noi cristiani la pagina della beatitudini ci indica la via della santità, che coincide con la via della felicità. Una via che possiamo percorrere ogni giorno, anticipando anche se in misura imperfetta, qualcosa della grande famiglia presentataci dalla scena dell’Apocalisse.

Il Vangelo delle beatitudini ci guarisce da quelle che possiamo chiamare le malattie della infelicità: essere insaziabili nel possesso delle cose, l’arroganza, l’indifferenza, i rancori, la prevaricazione sugli altri. L’amicizia con i poveri rende più semplice e leggera la nostra vita, la mitezza ci rende attraenti, la compassione intenerisce il nostro cuore, l’amore alla pace ci rende costruttori di un mondo riconciliato. Le beatitudini sono veramente la via alla felicità.

Intenzioni di preghiera

Noi ti rendiamo grazie, Signore, per questa liturgia eucaristica che unisce la terra al cielo e per averci dato la compagnia e l'esempio dei Santi; dona anche a noi la gioia di percorrere, con l'audacia della fede, la via santa che conduce alla Gerusalemme del cielo.

Ti preghiamo, o Signore, per il Papa Francesco, per il nostro vescovo Crescenzio e per la Chiesa tutta, perché fedele alla missione che ha ricevuto, mostri al mondo l'amore di Dio che si dona a tutti.

Signore, fa crescere in ognuno di noi la coscienza di essere salvato dal tuo amore, perché ne nasca una vita buona, aperta ai fratelli, generosa nell’accoglienza. Rafforza, Signore, la nostra unione e proteggi la nostra comunità da ogni male.

Signore, noi ti preghiamo per tutti i sofferenti: perché siano guariti i malati, consolati quelli che piangono, saziati gli affamati, e trovino giustizia i diseredati della terra; e ti preghiamo per noi perché viviamo nello spirito delle Beatitudini.

O Signore, mentre ci prepariamo a fare memoria dei nostri fratelli defunti, dei poveri che con la loro amicizia hanno arricchito la nostra vita per un tratto di strada e dei nostri familiari che non sono più con noi, ti preghiamo perché tutti siano accolti nella comunione dei Santi, nel tuo Regno di pace