"Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare".
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Dal Vangelo di Luca capitolo 17, versetti da 5 a 10
5Gli apostoli dissero al Signore: 6«Accresci in noi la fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: «Sràdicati e vai a piantarti nel mare», ed esso vi obbedirebbe.
7Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: «Vieni subito e mettiti a tavola»?
8Non gli dirà piuttosto: «Prepara da mangiare, stringiti le vesti ai fianchi e servimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu»? 9Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? 10Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: «Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare».
ESSERE A SERVIZIO DEL VANGELO |
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Credere nella forza del vangelo
«Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “sràdicati e vai a piantarti nel mare” ed esso vi obbedirebbe».
Se aveste fede … Che cosa è la fede? È credere nel Vangelo, credere nelle parole di Gesù, credere che il Vangelo ha la forza di cambiare il mondo, a cominciare da me.
Vivere per la fede significa operare perché il sogno del Vangelo diventi realtà. Il Vangelo è un percorso di amore che ci viene proposto. Chi ama Dio ama anche gli altri, ama tutti senza esclusione, a partire dai più poveri, dai deboli, da quelli che sono lasciati indietro.
Impariamo dal Signore, mite e umile di cuore
Il Vangelo è una via di pace che possiamo percorrere. Quante energie impieghiamo per un po’ di benessere, quanti affanni in mezzo alle difficoltà quotidiane. La via del Vangelo non è pesante, ma chiede di decentrarci, non vivere avendo a centro se stessi. Una vita egocentrica ci lascia chiusi in noi stessi, ci conduce alla rassegnazione.
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi – dice a noi Gesù - e io vi darò ristoro. … Imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita» (Mt. 11, 28-29).
Ognuno di noi può vivere il Vangelo. Come? Seminando amore verso ogni persona, fermandosi accanto a quelli che nessuno ascolta, dove nessuno si ferma. Sono piccoli gesti che nascono da un sentimento interiore che matura nella preghiera, nella lettura quotidiana del Vangelo.
Diventare angeli accanto ai più deboli
Così, persone comuni come noi diventano angeli accanto a coloro che sono scoraggiati, dimenticati, perduti. Anche nella tragedia di Lampedusa ci sono stati uomini che come angeli hanno salvato dagli abissi della morte quelli che si sentivano perduti. Dinanzi ai tanti che non sono stati salvati vediamo quanto c’è bisogno di angeli che salvano dall’abisso.
Nei giorni scorsi a Roma si sono radunati uomini di tutte le religioni, provenienti dai diversi continenti, per diventare più forti nel cammino di pace che coinvolge tutti. E tutto è iniziato da quel gesto profetico di papa Giovanni Paolo II che nel 1986 radunò per la prima volta ad Assisi uomini delle diverse religioni.
Oggi i legami fra di loro si sono consolidati, hanno portato frutti. La fede nel Vangelo veramente è una forza che può smuovere le montagne, può sradicare tanti pregiudizi e diffidenze e aprire all’amore vicendevole.
Il Vangelo: una rivoluzione di amore
Non viviamo rassegnati, ripiegati su noi stessi. C’è il lavoro bello del Vangelo: ognuno può spendersi per avvicinare i lontani, per costruire amicizie, ponti di pace. Col Vangelo noi possiamo diventare i rivoluzionari dell’amore.
Pensiamo agli anziani di cui spesso parla papa Francesco: sono considerati lo scarto, vengono lasciati da parte, dimenticati o allontanati. In tanti modi noi possiamo farci vicini a loro, parlare con loro e anche parlare di loro agli altri. Così in maniera silenziosa, umile, diventiamo operatori di pace, riannodando fili di umanità che comunicano gioia che ritorna a noi moltiplicata.
Questo significa diventare persone al servizio del Vangelo. È il servizio più bello che noi siamo chiamati a compiere
Intenzioni di preghiera
- O Signore, che davanti al male del mondo ci inviti nella fede a non smettere mai di sperare e di attendere la tua pace, concedici con l’aiuto del tuo Spirito di mettere tutte le nostre forze, senza timore, a servizio del Vangelo. Ti ringraziamo per l’Incontro di preghiera per la pace “il coraggio della Speranza”, e ti chiediamo di benedire il cammino e l’impegno di tutti coloro che vi hanno partecipato.
- Ti preghiamo, o Signore, per il Papa Francesco, per il nostro vescovo Crescenzio e per tutti i Pastori della Chiesa, perché sappiano essere esempio di fede ardente e di umile servizio.
- O Signore, aiutaci a vivere tutti in modo disarmato, mite, ospitale. Fa che come San Francesco, tuo umile servo, sappiamo spogliarci di ogni orgoglio per essere uomini e donne di pace, appassionati al sogno del tuo Vangelo, di un amore senza confini.
- O Signore ascolta le invocazioni che ti presentiamo e che sono state affidate alla nostra preghiera. Ricordiamo davanti a te tutte le vittime e i feriti di Lampedusa e ti preghiamo per coloro che debbono abbandonare la loro terra, rifugiati, in cerca di lavoro e sicurezza. Tocca le menti e cuori di tutti perché siano vulnerabili al grido della loro disperazione.
- O Signore, ad una sola voce noi ti invochiamo per il futuro del mondo, perché siano colmati gli abissi di odio, di violenza, di ingiustizia che separano i popoli e ti preghiamo per la Siria, perché ritrovi le vie della riconciliazione. Proteggi la vita dei vescovi Mar Gregorios Hibrahim, Paul Yazigi, di Padre Paolo Dall’Oglio e dei sacerdoti Maher Mafouz e Michel Kayyal, ancora sequestrati.
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