"Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini"
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Dal Vangelo di Marco capitolo 1 versetti da 14 a 20.
14Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, 15e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
16Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori.
17Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». 18E subito lasciarono le reti e lo seguirono.
19Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anch'essi nella barca riparavano le reti.
20E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.
beati coloro che accolgono il mio invito e lo seguono
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Cogliere le implicazioni del tempo presente
I tempi che viviamo non sono uguali. E non pensiamo solo ai diversi tempi della nostra vita, della fanciullezza, dell’adolescenza, della giovinezza, dell’età adulta, della vecchiaia; ci sono i diversi tempi della storia, ma ci sono i tempi di Dio collegati alla storia che viviamo.
È sotto gli occhi di tutti che i valori in cui si riconosce la maggior parte del mondo occidentale non sono quelli cristiani; anche se i cristiani in Europa sono la sostanziale maggioranza, in realtà i cristiani praticanti sono minoranza. C’è bisogno, all’inizio del nuovo secolo, di una rinascita cristiana, di un cristianesimo credibile, fedele al Vangelo, che si richiami alla Chiesa degli inizi.
Le prime parole di Gesù, secondo il Vangelo di Marco
Le prime parole di Gesù – secondo l’evangelista Marco – sono riportate nella pagina del Vangelo di oggi: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo». Che cosa dicono queste parole a noi, nel secolo presente?
Questo nostro tempo, da una parte manifesta un allontanamento della maggioranza dei cristiani dalla Chiesa; dall’altra c’è un costante aumento di persone che da una vita vissuta secondo la mentalità corrente del mondo, cercano la strada di una fede consapevole, che si manifesta nel quotidiano.
In questo contesto noi riceviamo oggi le parole di Gesù: «il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo». È l’invito a lasciarci attirare dalla sua forza di amore, a lasciarci raccogliere, ad unirci a lui, in controcorrente ad una mentalità e a uno stile di vita individuale che produce frutti amari specialmente quando ci scopriamo deboli e bisognosi.
Il Signore ci invita e attende la nostra libera risposta
Ma mai il Signore si impone a noi, contro la libertà da lui stesso donataci. La storia delle origini, di Adamo ed Eva ce lo conferma. Noi possiamo seguire il Signore, quello che lui ci comunica oppure disobbedirli, come avvenne per i nostri progenitori. Gli stessi primi chiamati da Gesù – Simone e Andrea, Giacomo e Giovanni – potevano accogliere o rifiutare quell’invito che avrebbe cambiato profondamente la loro vita. E lo accolsero: «E subito lasciarono le reti e lo seguirono».
Dio ci ha creati liberi e liberamente attende le nostre risposte, le nostre scelte. Maria, chiamata a diventare la madre di Gesù, liberamente risponde all’annuncio che le giunge: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola» (Luca 1, 38). Come pure avvenne per i primi chiamati da Gesù a seguirlo.
Tutti possiamo rispondere, quale che sia la nostra condizione
Questi primi discepoli vengono chiamati mentre sono al lavoro, un lavoro duro, come quello dei pescatori. Non sono uomini di chiesa, non sono specialisti della religione, Simone aveva una famiglia, Giovanni era ancora un ragazzo.
E anche gli altri che saranno chiamati successivamente da Gesù non erano persone con spiccate tendenze religiose: Matteo era un esattore di tasse, una categoria disprezzata perché era al soldo del potere straniero di Roma; Simone lo zelota aveva avuto contatti con coloro che lottavano con mezzi violenti contro i conquistatori romani; i due fratelli, Giacomo e Giovanni, non erano tipi particolarmente tranquilli, tanto che Gesù dà loro il soprannome di “figli del tuono”, in quanto persone abbastanza turbolente.
Oggi questo Vangelo parla a noi, il Signore Gesù si rivolge a noi e dice: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». Parole che ci fanno intendere già la strada nuova che si può aprire dinanzi a noi: uscire dal proprio individualismo e andare dietro di lui: cominciare ad aprirsi, ad avvicinarsi agli altri, a guardare con occhi pieni di interesse, con sentimenti di partecipazione, di comprensione, di amore i nostri simili, specialmente quelli più in difficoltà.
Vivere una stagione nuova del Cristianesimo
Questo si apprende iniziando a fare del vangelo la forma della nostra vita, vivendo uniti a Gesù, camminando dietro di lui. Questo è il tempo di una rinascita del cristianesimo, è il tempo di uomini e donne che, consapevoli di essere minoranza, vogliono dare una forma diversa a questo mondo, vogliono cambiare i rapporti umani tra le persone cominciando da se stessi.
È questa la novità di questo tempo, l’occasione favorevole per una scelta di vita nuova dietro a Gesù. Una scelta fatta da laici, come lo erano quei primi discepoli di Gesù; una scelta fatta da noi, persone che hanno una famiglia, un lavoro, con le preoccupazioni e gli impegni della vita di ogni giorno. A noi il Signore rivolge lo stesso invito di quel giorno, mentre passava lungo il mare di Galilea.
Non lasciamo andare a vuoto le parole di Gesù
Lo rivolge oggi, sapendo che nella libertà ognuno può rispondere o rifiutarsi continuando la vita di sempre. La storia ci dice che nessuno che abbia cominciato seriamente a seguire Gesù e il suo Vangelo, non abbia conosciuto e sperimentato la novità di una vita piena di amicizie disinteressate, di vedere la propria umanità svilupparsi in una ricchezza di sentimenti di amore gratuito, di gioia, di pace, di bontà, di mitezza, di fraternità.
Beati coloro che non lasceranno andare a vuoto le parole di Gesù, ma le accoglieranno e ne faranno la ragione della propria vita. Il Signore aspetta rispettosamente la risposta libera di ciascuno, come leggiamo nel libro dell’Apocalisse:
«Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me» (Ap. 3,20).
Intenzioni di preghiera
- Signore Gesù, Agnello di Dio, preservaci dal male e perdonaci. Fa’ che come Giovanni Battista sappiamo indicarti agli uomini e alle donne come Colui che libera i cuori da ogni egoismo e li apre all’amore di Dio.
- O Signore, noi ti ringraziamo perché il tuo sguardo si è fissato su di noi, perché ci hai chiamati a seguirti e hai trasformato con il tuo amore la nostra vita. Aiutaci sempre a rendere a tutti una gioiosa testimonianza della nostra vocazione.
- Ti preghiamo, o Signore, per la Santa Chiesa perché sappia guidare ogni uomo verso la salvezza e sia segno di unità e di pace in questo mondo. Ti preghiamo ancora: sostieni il Papa Benedetto e il nostro vescovo Crescenzio.
- Ti presentiamo, o Signore, le intenzioni che sono state affidate alla nostra preghiera: in particolare ti invochiamo per tutti malati: dona loro guarigione e salvezza.
- Signore, guarisci questo mondo dal male della guerra, della violenza, dell’ingiustizia. Aiuta tutta l’umanità ad essere una vera famiglia di popoli. Sostieni e benedici il lavoro della comunità per la pace.
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