parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 2/10/11

27a Domenica Tempo Ordinario/A

   

Letture: : Isaia 5, 1-7; Salmo 79; Filippesi 4, 6-9; Matteo 21, 33-43.

 


"La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata
la pietra d'angolo"

Dal Vangelo di Mattteo capitolo 21 versetti da 33 a 43

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo:

33Ascoltate un'altra parabola: c'era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano.

34Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. 35Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. 36Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo.

37Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: «Avranno rispetto per mio figlio!». 38Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: «Costui è l'erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!». 39Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. 40Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?». 41Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo».

42E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d'angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi? 43Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti.

l'amore sconfinato di dio per gli uomini attende la nostra risposta

Noi siamo la vigna che il Signore cura con amore

Quello che immediatamente risalta dalla parabola del Vangelo di oggi, come pure dalla pagina del profeta Isaia, è l’instancabile amore di Dio per gli uomini, che non si rassegna dinanzi alla realtà di peccato, di divisioni, di violenze da parte nostra; continua a prendersi cura di noi, a inviarci persone che ci invitano ad accogliere la sua Parola e a far fruttificare i doni del suo amore nella nostra vita.

C’è da parte degli uomini, anche da parte nostra, il dimenticare facilmente che tutto quello che abbiamo, che siamo, che viviamo, non è nostro, ma ci è stato donato: non siamo padroni, ma amministratori di beni non nostri, che devono essere messi a frutto per il bene di tutti.

Pensiamo alla liturgia di ogni domenica, quando il Signore torna nuovamente a riunirci, a parlarci del suo amore per farci vivere di amore e non di dissidi, di calcoli, di sospetti vicendevoli, di durezze.

Una lunga storia di amore di Dio e di ingratitudine degli uomini

Questa catena mai interrotta di segni, di parole, che dalla creazione arriva fino ai nostri giorni, passando per Gesù che è stato mandato a noi per farci sentire in maniera ancora più diretta questa premura di Dio per la nostra vita, per la vita di questo mondo, ci fanno toccare con mano quanto ci racconta il profeta Isaia e Gesù stesso con la parabola della vigna.

Anche i problemi di cui soffre la nostra società oggi – la caduta di un senso etico nella propria vita, il cercare troppo solo il proprio tornaconto – sono conseguenza di questa sordità a quanto il Signore ci dice, che fa continuare a vivere secondo le nostre abitudini.

Queste parole del Signore non vogliono essere una condanna per noi, ma un invito a riflettere, a renderci conto che l’obbedienza alle sue parole rende feconda di bene la nostra vita, ci rende attenti gli uni agli altri, ci rende solidali, ci fa vivere in pace.

Senza amore di Dio, la nostra vita diventa arida

Rimanere insensibili a questo amore del Signore, non è senza conseguenze: la nostra vita diventa arida di sentimenti profondi, l’armonia e la simpatia fra le persone viene meno. Ma il Signore non smette di cercare chi possa ascoltarlo, uomini e popoli che possano dare frutti di pace per questo mondo.

Il Signore rivolge anche a noi la domanda di chi ama e si chiede perché non c’è risposta da parte nostra: Che cosa dovevo fare ancora alla mia vigna che io non abbia fatto? Perché, mentre attendevo che producesse uva, essa ha prodotto acini acerbi? Perché non produciamo frutti di bene secondo le attese del Signore?

Ogni comunità cristiana possiamo paragonarla a questa vigna di cui ci parla il Vangelo e la Bibbia. E il Signore non ha mai mancato di mandare persone che venissero a curarle. Ma anche da noi c’è uva selvatica e acerba. Cioè in tante nostre azioni c’è asprezza, c’è ancora aridità nei nostri cuori, c’è avarizia di sentimenti, durezza nell’accogliere coloro che il Signore ci manda.

Lasciamoci docilmente correggere e guidare dal Signore

Vogliamo reagire e rispondere a questa storia di amore di Dio per noi, per questa terra, per la nostra vita? È un amore grande, sconfinato, che non si ferma nemmeno dinanzi alla ingratitudine e alla inaccoglienza  degli uomini.

Il Signore continua a sperare su di noi, ad attendere frutti di giustizia, di pietà, di misericordia, di amore, che ci fanno essere membra vive del suo popolo. E viene a proposito l’esortazione di Paolo ai Filippesi che vogliamo fare nostra:

In conclusione, fratelli, quello che è vero, quello che è nobile, quello che è giusto, quello che è puro, quello che è amabile, quello che è onorato, ciò che è virtù e ciò che merita lode, questo sia oggetto dei vostri pensieri.

Le cose che avete imparato, ricevuto, ascoltato e veduto in me, mettetele in pratica. E il Dio della pace sarà con voi!

Intenzioni di preghiera

  • Ti preghiamo, o Signore, per tutti coloro a cui hai affidato la cura della tua vigna e la speranza del tuo Regno e per ciascuno di noi, perché restiamo uniti a te come tralci alla vite. Aiutaci tutti a produrre i frutti attesi.
  • Ti preghiamo, o Signore, per la Chiesa, vigna che tu hai piantato e che non cessi di coltivare con amore, perché ovunque nel mondo possa portare frutti abbondanti di carità e di misericordia e il Vangelo sia proclamato in ogni luogo. Sostieni il papa Benedetto e il nostro vescovo Crescenzio.
  • Signore, Padre buono, che non ti stanchi della nostra lentezza nel portare frutto, aiutaci a coltivare nella preghiera e nell’ascolto la terra del nostro cuore per rispondere al tuo amore paziente e misericordioso. Liberaci dal male e rendici sull’esempio di San Francesco, di cui ci apprestiamo a fare memoria, servi appassionati al sogno del tuo Vangelo.
  • Accogli, o Signore, le invocazioni che ti presentiamo e che sono state affidate alla nostra preghiera. Ti preghiamo per chi è disabile, svantaggiato, perché nessuno resti ai margini della famiglia umana. Ti ringraziamo per la fede, la gioia, l’impegno di tanti fratelli più deboli che ci testimoniano come nella tua vigna nessuno è senza frutto. Benedici la nostra amicizia con loro.
  • Ti preghiamo, o Signore, per tutti quei popoli angustiati dal male della guerra e della divisione. Tu che sei pieno d’amore per gli uomini dona la pace, fa trovare le vie della concordia e della riconciliazione.