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san Gennaro all'Olmo - Napoli
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I vangeli per l'anno A dispari (2010-2011
 
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L'evangelista Matteo: dal suo Vangelo sono sscelti i brani festivi nell'anno A

Riflessione introduttiva

La Parola di Dio proposta ogni giorno vuole aiutare la nostra preghiera quotidiana. È molto utile leggere tutta la Bibbia e leggerla pregando. Purtroppo non è una pratica molto frequente. Ma chi prova a fare questa esperienza, sperimenta la bellezza e l’efficacia spirituale della preghiera fatta con la Bibbia tra le mani.

È molto vera l’esortazione dell’apostolo Paolo al giovane discepolo Timoteo: “Tutta la Scrittura, ispirata da Dio, è anche utile per insegnare, convincere, correggere ed educare nella giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona” (2 Tm 3,16-17).

Possiamo aggiungere anche che le Sacre Scritture sono utili all’uomo di Dio anche per nutrire la prima delle opere buone: la preghiera. Legare strettamente la preghiera all’ascolto delle Sante Scritture è una delle costanti della vita spirituale dei cristiani nel corso dei secoli.

All’inizio di questo millennio è ancora più urgente continuare su questa strada. Paolo scrive ai Tessalonicesi: “State sempre lieti, pregate incessantemente, e in ogni cosa rendete grazie” (1 Ts 5,16-18). Queste parole sono un invito alla preghiera quotidiana. Ogni giorno siamo invitati a dedicare un tempo alla preghiera partendo dall’ascolto della Bibbia.

Oggi, ancor più di ieri, abbiamo bisogno di ascoltare il Signore e di rivolgere a Lui la nostra preghiera. È appena trascorso il primo decennio del terzo millennio, un decennio difficile, spesso drammatico. Gli anni che stanno per venire sono segnati da ombre lunghe e dense. Molti si sono lasciati prendere dalla paura per l’oggi e per il domani. Il materialismo - demone invisibile ma onnipresente - spinge gli uomini e le donne del nostro tempo a sacrificare la propria vita sull’altare dell’io, del denaro, del successo, della violenza.

È sempre più facile inginocchiarsi davanti a se stessi ed è sempre più difficile alzare gli occhi verso l’alto. Ecco allora che gli animi si lasciano abitare dalla collera, dall’odio, dai linciaggi, dall’indifferenza, dalla banalità. L’individualismo dilaga ovunque, in tutti gli ambiti della vita, inclusa quella religiosa. Come affronteremo questo prossimo decennio? Con quali speranze, con quali sogni e, soprattutto, con quali forze? La domanda del salmista diviene la nostra domanda: “Alzo gli occhi verso i monti e mi chiedo: da dove verrà l’aiuto?”. La risposta è la stessa Scrittura a darcela: “Il mio aiuto viene dal Signore: egli ha fatto cielo e terra” (Sal 121,1-2).

La preghiera quotidiana lungo questo nuovo anno della Chiesa sarà accompagnata ogni giorno dai brani evangelici che vengono proclamati durante le Messe quotidiane celebrate nel rito latino. La Liturgia, in questo modo, ci fa attingere largamente ai quattro Vangeli e, nello stesso tempo, ci aiuta a vivere una singolare universalità: ovunque si ascolta ogni giorno lo stesso brano evangelico. Il mondo può divenire così come una invisibile cattedrale spirituale ove un’unica parola di vita viene proclamata e ascoltata.

La parola evangelica diviene così come una nube luminosa - quella che accompagnava il popolo di Israele nel cammino del deserto - che avvolge i credenti e li protegge mentre fa crescere nella conoscenza e nell’amore del Signore. Questa scelta ci aiuta a sottolineare sia la centralità del Vangelo all’interno della Sacra Scrittura, sia a cogliere il cuore della nostra fede cristiana che è appunto l’essere discepoli di Gesù e del suo Vangelo. L’esempio di san Francesco è straordinario. Egli leggeva il Vangelo ogni giorno e cercava di metterlo in pratica alla lettera, “senza aggiunte”, come egli amava ripetere. È un esempio che vorremmo seguire.

Dopo aver letto dalla Bibbia il testo indicato, viene proposto un commento che vuole aiutare le parole del testo evangelico a giungere sino alla soglia della porta del cuore: è qui, nel segreto del cuore, che ciascuno può attivare il suo colloquio personale con il Signore. Sta scritto: “Quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà” (Mt 6,6). L’evangelista non intende indicare qui la preghiera fatta in solitudine, ma l’interiorità necessaria anche nell’indispensabile ascolto comune delle Sante Scritture.

L'Anno Liturgico

L’anno liturgico inizia con il tempo di Avvento: è il tempo dell’attesa del Salvatore che culmina nel Natale di Gesù. Non si tratta semplicemente di far il ricordo di un evento lontano, ma di riviverlo. Diceva un antico mistico: “Nascesse Cristo mille volte a Betlemme, ma non nel tuo cuore, saresti perso in eterno” (A. Silesius). Viene quindi il mistero della manifestazione di Gesù al mondo (l’Epifania ai magi) e poi quella del Cristo ad Israele (il Battesimo al Giordano).

Seguono quindi sei settimane, chiamate del “Tempo ordinario”, che accompagnano i giorni sino al Mercoledì delle Ceneri, inizio della quaresima. Sono quaranta giorni che la Chiesa dedica alla preparazione della Pasqua. Prima di accostarci al mistero della passione, morte e risurrezione del Signore è indispensabile purificare i nostri occhi e convertire il nostro cuore.

Solo così, con un cuore pentito, potremo cogliere i frutti della grande e santa settimana di Passione che culmina nel Triduo Santo, ossia nella celebrazione dell’ultima cena del Signore, della sua morte e della sua risurrezione. I cinquanta giorni dopo la Pasqua ci portano sino alla Pentecoste, che della Pasqua è il compimento. Questo mistero che racchiude la Pasqua e la Pentecoste costituisce il cuore della vita cristiana.

Dal giorno della Pentecoste inizia il tempo storico della Chiesa chiamata ad annunciare il Vangelo del Signore sino ai confini della terra. Il Signore Gesù è salito al cielo e i discepoli sono chiamati a percorrere le vie del mondo senza la sua presenza visibile. Ma lo Spirito Santo effuso nei cuori dei discepoli è la forza che guida la Chiesa a comunicare il Vangelo e a testimoniare la potenza di salvezza con i miracoli dell’amore che i discepoli compiono. Si aprono quindi le settimane chiamata anch’esse del “Tempo ordinario”. In antico si chiamavano del “Tempo dopo la Pentecoste”. È un tempo che racchiude l’intera storia della Chiesa che opera nel mondo per renderlo più umano e per prepararlo all’ultimo giorno, quando Gesù tornerà come re e giudice di tutti e di tutto.

L’anno liturgico ha avuto una lunga gestazione nella storia della Chiesa. Ma la sua nascita è nella Pasqua. Inizialmente infatti la Pasqua era l’unica festa dei cristiani: in essa si celebrava la vittoria definitiva di Gesù sul peccato e sulla morte. Il giorno di Pasqua diviene il primo giorno della nuova creazione, il giorno della pienezza della gioia, della pienezza della pace, della pienezza dell’amore. Sia la tradizione d’Oriente che quella d’Occidente cantano la bellezza della Pasqua e da essa fanno discendere l’intero anno liturgico. Gli anni, i nostri anni anche personali, dovremmo contarli dal numero delle Pasque vissute e ogni volta dovremmo chiederci: che ne abbiamo fatto della Pasqua celebrata?

Vivere la Pasqua è la ragione stessa delle vita della Chiesa e di ogni credente. Per questo, attraverso l’anno liturgico, siamo come presi per mano per crescere dentro il mistero stesso di Gesù. E se ogni anno liturgico torna sempre uguale nei suoi ritmi è perché abbiamo bisogno di continuare ad immergerci in questo unico mistero di Gesù sino ad esserne trasformati e poter dire con l’apostolo Paolo: “Non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me”. I giorni tornano uguali perché noi diventiamo diversi, meno simili a noi e più simili a Gesù.

Nel corso dell’anno liturgico ci sono giorni dedicati alle memorie di Maria, la madre di Gesù, degli apostoli e dei santi. Non solo la Chiesa ci presenta i miracoli di cambiamento che avvengono in coloro che si lasciano trasformare dallo Spirito del Signore, ma ci fa scoprire una famiglia grande che riempie anche il cielo: sono sorelle e fratelli che, avendo accolto la Parola di Dio e avendola messa in pratica, hanno raggiunto la statura di Cristo e sono ora con lui nella gloria. Si aggiungono, inoltre, altre memorie legate sia alla vita della Comunità di Sant’Egidio che ad altri contesti del mondo cristiano, di altre religioni mondiali e della storia universale. Il tempo liturgico non è separato dal tempo degli uomini, ne è anzi il fermento d’amore. Quel che la Chiesa è per il mondo, il tempo liturgico lo è per la storia. Celebrando il mistero di Gesù nel corso dell’anno aiutiamo, misteriosamente ma realmente, il mondo intero e tutti i popoli ad aprirsi all’amore di Dio.

Avviciniamoci ogni giorno alla pagina biblica con i sentimenti di un antico Padre della Chiesa, Isacco di Ninive, che con queste parole invita il credente a predisporsi alla preghiera:

Nella preghiera, chiedi queste cose e abbi consuetudine con esse nel momento della tua supplica. Sii mosso da desiderio e passione!

Implora Dio in modo infuocato e nella tua preghiera fa ardere il tuo cuore in questi moti e in altri simili, finché la sua misericordia non si infiammi in te, e nel tuo cuore non si muova la passione infuocata del suo amore.