parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 03/07/11

14a Domenica Tempo Ordinarioi/A

   

Letture: Zaccaria 9, 9-10; Salmo 144;  Romani 8, 9.11-13; Matteo 11, 25-30.

 


"Venite a me, voi tutti che siete
stanchi e oppressi"

Dal Vangelo di Mattteo capitolo 11 versetti da 25 a 30

25In quel tempo Gesù disse:

«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.

26Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza.

27Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.

28Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.

29Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita.

30Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

siate discepoli del signore, guidati dal suo spirito

La forza dello Spirito guida i discepoli di Gesù

I discepoli di Gesù, coloro che hanno ricevuto il dono dello Spirito Santo, sono contenti, gioiosi e grati per il dono di una vita liberata dalla chiusura su se stessi, dalla paura di andare incontro agli altri. Ed infatti, nel giorno di Pentecoste, dopo aver ricevuto lo Spirito Santo, escono fuori e cominciano a parlare agli altri, ad avvicinarsi ai poveri, come avevano imparato stando con Gesù.

E questa forza di amore che hanno ricevuto li mette in movimento, li rende nello stesso tempo miti e forti. Miti della mitezza manifestata da Gesù verso tutti e forti dello Spirito di amore che muoveva Gesù verso gli altri e lo faceva parlare con parole che giungevano al cuore.

Questa forza la sperimentiamo anche noi se ci lasciamo guidare dallo Spirito. E sentiamo la gioia per la vita che col Signore possiamo vivere. Il Signore – come dice il profeta Zaccaria – è un Dio di pace che vede in questo mondo le forze del male portatrici di violenza, di guerre, di oppressione, che dividono gli uomini. Egli viene in modo umile per eliminare “il carro da guerra, l’arco di guerra” e mettere pace fra gli uomini.

Eliminare le divisioni e mettere pace

Questo è la missione dei cristiani che hanno ricevuto lo Spirito e agiscono, parlano, operano mossi dallo Spirito. È questo Spirito che ci è stato donato che ci fa essere di Cristo, ci fa appartenere a lui. Lo Spirito Santo ci rende figli di Dio che Gesù ci ha fatto conoscere come Padre nostro; e noi possiamo chiamarlo Padre, come facciamo nella preghiera che Gesù stesso ci ha insegnato, il Padre nostro.

Gesù gioisce e ringrazia il Padre per quei discepoli che egli ha chiamato uno per uno, li ha presi con sé e li ha condotti a vivere una vita che li ha portati lontano, fino alle estremità della terra allora conosciuta. Erano persone comuni, umili pescatori o esattori di tasse, diventati profeti di una vita nuova, inizio di una comunità dove si sperimenta la bellezza di vivere insieme, fratelli e sorelle, segno di un mondo riconciliato, più umano e giusto.

E la vita di questa famiglia del Signore è cresciuta nel tempo, nei secoli, alle diverse latitudini. E noi siamo partecipi di questa famiglia bella. Lo Spirito, donato anche a noi, ci fa gioire, ci rende miti, benevoli, amici dei poveri, donne e uomini di pace.

Non dimentichiamoci di ringraziare il Signore per i doni ricevuti da lui

C’è il rischio di dimenticare di ringraziare il Signore per questi doni, per la bellezza di questa vita che possiamo vivere con lui, insieme a tanti fratelli, a tanti amici con i quali facciamo conoscere al mondo un modo nuovo di vivere


E dinanzi alla preghiera di Gesù al Padre per quei discepoli che hanno accolto il suo invito e lo hanno seguito, noi oggi lo ringraziamo perché ci ha fatto conoscere questa vita che viene dallo Spirito, per l’amore che è stato riversato nei nostri cuori e per questa famiglia, la comunità dei discepoli, che comunica a tutti pace, benevolenza, solidarietà con i più deboli.

Con la forza di questo Spirito noi dobbiamo portare frutti di amore e di pace in mezzo agli uomini, parlare con la stessa chiarezza e coraggio di Pietro che dice a coloro che volevano farlo tacere: Se sia giusto dinanzi a Dio obbedire a voi invece che a Dio, giudicatelo voi. Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato” (Atti 4, 19-20).

Parlare agli altri di quello che abbiamo visto, ascoltato e vissuto

Anche noi abbiamo visto e ascoltato tante cose: abbiamo visto la gioia sui volti di tanti bambini delle Scuole della pace, tutti insieme, bambini napoletani e zingari, stranieri e italiani, dove si tocca con mano che sono i tanti pregiudizi a creare barriere; ma nell’incontro e nella conoscenza tutte queste barriere vengono a cadere.

Abbiamo visto che liberare tanti anziani dalla pesante solitudine che li opprime dona loro gioia, contentezza di vivere. Abbiamo visto la contentezza di tanti stranieri che hanno potuto imparare la nostra lingua gratuitamente e diventare partecipi della nostra storia, della nostra cultura, arricchendoci a loro volta con la cultura di cui ognuno di loro è portatore.

Di tutto questo noi oggi diciamo grazie al Signore, scegliendo di nuovo di camminare con gioia dietro di Lui, con la forza del suo Spirito, nelle nostre città, portatori e profeti del sogno di Dio sugli uomini: un mondo dove viviamo insieme, uniti nella diversità, in pace gli uni con gli altri, pronti a difendere i più deboli perché non siano emarginati, lasciati soli, ma inseriti e partecipi della vita di questa famiglia umana rinnovata.

Intenzioni di preghiera

  • Signore, che ti riveli ai piccoli e doni ai miti l’eredità del tuo regno, rendici poveri, umili e sempre confidenti in Te. Guarda con amore tutta la nostra Comunità, sostienila nel suo servizio, benedici i frutti del suo lavoro e proteggila da ogni male.
  • Signore, amico buono degli uomini, che chiami a te chi è affaticato e stanco, guarda oggi a coloro che sono senza speranza, oppressi, colpiti dalla violenza della guerra, della fame, della malattia e dona loro il tuo ristoro.
  • Signore, noi ti preghiamo per il Papa Benedetto, per il nostro vescovo Crescenzio e per tutta la Santa Chiesa perché nel mondo sappia essere segno del tuo amore gratuito e universale.
  • Ti presentiamo o Signore le invocazioni che sono state affidate alla nostra preghiera: ti preghiamo per chi in questo periodo estivo è più solo, per gli anziani, per i malati e i carcerati. Veglia sulla loro vita e fa’ che tutti trovino conforto e consolazione.
  • Ti preghiamo o Signore per gli stranieri che vivono nel nostro paese: perché non subiscano discriminazioni ma trovino porte aperte all’ospitalità e all’accoglienza.