parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione del 17/09/06
24ª domenica dopo Pentecoste /B
   
Letture: Isaia 50, 5-9; Salmo 114; Giacomo 2, 14-18; Marco 8, 27-35 .

Memoria delle stigmate di san Francesco. Divenuto simile al Signore, Francesco riceve, sul monte della Verna, i segni delle ferite di Gesù.


"Lungi da me, satana ..."

Dal Vangelo di Marco capitolo 8 versetti da 27 a 35

27Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo; e per via interrogava i suoi discepoli dicendo: “Chi dice la gente che io sia?”. 28Ed essi gli risposero: “Giovanni il Battista, altri poi Elia e altri uno dei profeti”. 29Ma egli replicò: “E voi chi dite che io sia?”. Pietro gli rispose: “Tu sei il Cristo”. 30E impose loro severamente di non parlare di lui a nessuno.

31E cominciò a insegnar loro che il Figlio dell’uomo doveva molto soffrire, ed essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, poi venire ucciso e, dopo tre giorni, risuscitare. 32Gesù faceva questo discorso apertamente. Allora Pietro lo prese in disparte, e si mise a rimproverarlo. 33Ma egli, voltatosi e guardando i discepoli, rimproverò Pietro e gli disse: “Lungi da me, satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini”.

34Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: “Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. 35Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del vangelo, la salverà”.

La via dell'amore secondo Dio

Chi è Gesù per noi

La domanda che ci viene dal Vangelo di oggi è la domanda fatta personalmente da Gesù a ciascuno di noi: “chi sono io per voi?”. Anche oggi sono tanti i pareri su Gesù e diverso lo spazio e l’importanza che egli ha nella vita delle persone. Ma per noi personalmente chi è Gesù? Che implicazioni ha nella nostra vita?

Penso che per noi che partecipiamo alla liturgia, che leggiamo il vangelo, come pure per tutti quelli che nelle varie parti del mondo credono in lui, Gesù è la persona più importante, il riferimento essenziale per la nostra vita. Anche se questo non significa, purtroppo, che stia davvero in cima ai nostri pensieri.

La scena presentata dal Vangelo si svolge nell’alta Galilea, nella parte nord della Palestina, mentre Gesù percorre i villaggi attorno a Cesarea di Filippo, una cittadina all’interno di una regione quasi totalmente pagana, situata molto lontano da Gerusalemme. È di qui che inizia decisamente il cammino di Gesù verso la città santa.

È Gesù stesso che pone la questione centrale di tutto il Vangelo: chi è veramente lui per la gente. E bisogna dire che le prime voci piuttosto negative su di lui, messe in giro soprattutto ad opera degli scribi e farisei, si sono andate attenuando per far posto alla convinzione che egli è un inviato di Dio. Tutti concordano nell’ammettere che in Gesù c’è il dito di Dio, anche se le opinioni su di lui erano diverse.

L’idea su Gesù, secondo gli uomini

La risposta che dà Pietro personalmente e anche rispecchiando il pensiero degli altri discepoli, è chiara: “Tu sei il Cristo”, cioè il consacrato di Dio, il Messia, colui che aspettavamo. Ma questa risposta di Pietro è mischiata con l’idea che egli ha di Dio – idea che abbiamo anche noi, ancora oggi: l’idea di un Dio potente, forte, che sbaraglia le forze avverse secondo una visione dei potenti di questa terra.

E infatti questa confusione che c’è nella mente di Pietro viene fuori quando Gesù – scandalizzando tutti – comincia a parlare di quanto gli accadrà a Gerusalemme, del suo arresto, del suo ingiusto processo e della condanna a morte e della sua uccisione. Ma aggiunge: dopo tre giorni risusciterò.

Come è possibile che Gesù, Figlio di Dio, signore della vita, possa essere umiliato fino ad essere flagellato, colpito sul volto, insultato e condannato a morte? Questo è ciò che ci scandalizza e che provoca addirittura il rimprovero di Pietro a Gesù.

Pensiamo al nostro sconcerto di fronte a tante situazioni ingiuste, alla violenza di uomini su altri uomini, alla guerra, alle morti innocenti: noi vorremmo che Dio intervenisse alla maniera di un capo terreno che sbaraglia tutti questi violenti. E tante volte non riusciamo a comprendere. Anche sulla croce viene rinfacciato a Gesù – da parte della folla e dei capi religiosi: “Se tu sei il Figlio di Dio, scendi dalla croce” (Matteo 27,40-44); e anche uno dei due condannati con lui gli dice: “Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!” (Luca 23,39)

In Gesù si rivela un Dio paziente e misericordioso, lento all’ira e grande nell’amore

È la concezione di Dio legata alla forza, al potere che domina su tutti, contrapposta a quella di Gesù segnata dall’abbassamento fino alla morte ma che terminerà nella resurrezione. Gesù reagisce in modo diretto e immediato e dice a Pietro che ha preso a rimproverarlo: “Vattene lontano da me, satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini” (Marco 8,33).

È certamente difficile comprendere Gesù che sceglie la via della croce e dell’abbassamento; eppure questa è la via di Dio: “i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie – dice il Signore” (Isaia 55,8). Imparando ad abbassarci con Gesù, noi incontriamo gli altri, i sentimenti e i pensieri di Dio cominciano a trasformarci. E nella vicinanza a tanti uomini e donne umiliati e piegati, noi riconosciamo il volto sofferente del Signore e cominciamo a percorrere la via dell’amore di cui egli ci rende partecipi.

Gesù, chiamata la folla che lo seguiva, dice che se qualcuno vuole diventare suo discepolo deve rinnegare se stesso, prendere la propria croce e seguirlo. E aggiunge: chi perde in questo modo la vita, in realtà la salva. Anche per noi la via del servizio al Vangelo e al Signore è il modo di vivere con pienezza secondo Dio. E non sarà mai lecito a nessuno stravolgere il percorso seguito da Gesù.

Intenzioni di preghiera:

  • Ti preghiamo o Signore perché l’invito a seguirti lungo la via della croce non ci spaventi. Tu che fai passare dalla morte alla resurrezione chi accoglie la tua parola e la vive, rendici forti nell’amore e capaci di testimoniare a tutti il Vangelo della salvezza.
  • Ti preghiamo o Signore per il papa Benedetto, per il nostro vescovo Crescenzio e per tutta la Chiesa perché sempre con fede, davanti alle gioie, ai dolori e alle speranze dell’umanità, confessi la signoria di Cristo.
  • Ti preghiamo o Signore per chi testimonia il Vangelo a prezzo della vita, in situazioni difficili e dolorose. Ti ringraziamo per le testimonianze care e preziose di tanti generosi testimoni del tuo amore e ti chiediamo: infondi anche in noi il coraggio di dare la vita per il Vangelo.
  • O Signore accogli la preghiera di chi malato si affida alla nostra preghiera e alla speranza della tua guarigione e della tua consolazione.
  • Ti preghiamo o Signore per gli anziani perché sappiano accogliere il tempo della vecchiaia nella fede, perché possano vivere quello che è anche il tempo della fragilità e del limite con rinnovata speranza, liberi dalla tristezza, certi che il tuo amore in ogni stagione è promessa di vita.