e

parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione del 18/09/05
Domenica 25ª Tempo Ordinario /A
   

Letture: Isaia 55, 6-9; Salmo 144; Filippesi 1, 20-27; Matteo 20, 1-16.


Gesù disse: "Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all'alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna"

Dal Vangelo di Matteo, capitolo 20 versetti da 1 a 16

1Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: “Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. 2Accordatosi con loro per un denaro al giorno, li mandò nella sua vigna. 3Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano sulla piazza disoccupati 4e disse loro: Andate anche voi nella mia vigna; quello che è giusto ve lo darò. Ed essi andarono.

5Uscì di nuovo verso mezzogiorno e verso le tre e fece altrettanto. 6Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano là e disse loro: Perché ve ne state qui tutto il giorno oziosi? 7Gli risposero: Perché nessuno ci ha presi a giornata. Ed egli disse loro: Andate anche voi nella mia vigna.

8Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: Chiama gli operai e dà loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi. 9Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. 10Quando arrivarono i primi, pensavano che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero un denaro per ciascuno.

11Nel ritirarlo però, mormoravano contro il padrone dicendo: 12Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo. 13Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse convenuto con me per un denaro? 14Prendi il tuo e vattene; ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te. 15Non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono? 16Così gli ultimi saranno primi, e i primi ultimi”.

ogni giorno il signore chiama a seguirlo

Il comportamento del signore della parabola è quello di Gesù

Sappiamo tutti che il comportamento di Gesù come ci viene descritto dai Vangeli non trova l’accettazione da parte di tutti i suoi contemporanei, suscita spesso reazioni negative specialmente nelle persone della sinagoga e del tempio.

Gesù preferiva muoversi ogni giorno incontro alla gente, parlando a tutti: nelle piazze, sulla riva del mare, nelle case, e anche nella sinagoga o nel tempio nel giorno festivo. Il suo sguardo si posava su tutti, ma si commuoveva particolarmente nei confronti dei malati, dei poveri, nei confronti delle persone che il mondo considerava come irrecuperabili e perciò giudicate e condannate.

E ogni giorno era segnato da nuovi incontri, da persone che cominciavano a seguirlo attratti dalle sue parole, dall’amore che traspariva da tutta la sua persona. Le sue scelte, i suoi incontri non seguivano la logica che normalmente seguono gli uomini, perché la sua preferenza andava a quelli che più erano in difficoltà, più erano messi da parte, esclusi e condannati dal sentire comune.

Con la parabola che racconta egli ci parla della condotta di questo padrone della vigna per farci conoscere la condotta che Dio segue nei nostri confronti: è la sua condotta. Ogni giorno il Signore esce in cerca di persone che possano lavorare per questo mondo. Il lavoro a cui il Signore associa tutti quelli che rispondono al suo invito è per rendere migliore questo mondo, più umani e pacifici gli uomini. È un lavoro per la comunione, che insegna a farsi vicini gli uni agli altri; a vivere non gli uni contro gli altri e nemmeno indifferenti gli uni agli altri, ma a diventare solidali, cercando il bene comune e camminando alla luce della Parola di Dio.

Dio è sempre alla ricerca dell’uomo

Questo giorno durante il quale dall’alba al tramonto il Signore esce per chiamare a lavorare nella sua vigna è il tempo dalla creazione del mondo fino agli ultimi tempi; è il tempo della nostra vita dalla nascita alla giovinezza e fino alla vecchiaia; è il tempo di ogni nostra giornata, da quando ci alziamo a quando finisce il giorno. Il Signore è sempre alla ricerca dell’uomo fargli conoscere e sperimentare il lavoro per la sua vigna e conoscere la gioia di quel danaro che egli dà a ciascuno.

Per questo il profeta Isaia dice: “Cercate il Signore, mentre si fa trovare, invocatelo, mentre è vicino”. Il Signore sempre si fa trovare, sempre è vicino, se noi lo cerchiamo, lo invochiamo. Nella lunga storia del mondo ci sono quelli che l’hanno incontrato nei millenni precedenti e la loro vita ha conosciuto la dimensione profondamente diversa seguendo il Signore e sono usciti dall’anonimato: pensiamo ad Abramo, Giacobbe, Giuseppe; e poi i profeti attraverso i quali il Signore continua a parlare a noi oggi, come Isaia e tutti gli altri profeti.

Ogni giorno il Signore ci chiama a lavorare nella realtà di questo mondo

La parabola ci parla di questa chiamata personale del padrone della vigna che parla alle persone e le chiama a lavorare nella sua vigna. Questa chiamata alcuni l’hanno sentita quando erano all’alba della loro vita, altri in età diverse, anche quando già erano vecchi. Ma ogni giorno noi siamo chiamati a vivere per questo lavoro, quello che Gesù ci ha manifestato nel suo vangelo: la preghiera che rende migliore questo mondo, l’incontro con i poveri, con quelli che sono affaticati e stanchi, che sono rifiutati, la comunicazione della parola del Vangelo ai tanti che cercano un senso vero per la loro vita.

Il salmo col quale abbiamo pregato oggi dice: “Ti voglio benedire ogni giorno, lodare il tuo nome in eterno e per sempre. … Buono è il Signore verso tutti, la sua tenerezza si espande su tutte le creature” (dal salmo 144). Ogni giorno noi possiamo sentire il Signore che ci parla, ci chiama a seguirlo. E non si tratta di fare i conti di quanto tempo gli abbiamo dato, quante ore lo abbiamo ascoltato o siamo stati accanto ai poveri. Il Signore non usa queste contabilità, egli è pronto a dare a ciascuno quel denaro che è la gioia della vita vissuta con lui, che ci trasforma, ci dà pace e comunica pace a quelli che noi incontriamo.

e-mail: