parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione del 24/04/05
5ª Domenica di Pasqua /A
   

Letture: Atti 6, 1-7; Salmo 32; 1 Pietro 2, 4-9; Giovanni cap. 14, vers. 1-12 .

La chiesa armena fa memoria oggi della strage durante la prima guerra mondiale,
in cui fu ucciso oltre un milione di armeni.


"Io sono la via, la verità e la vita "

Dal Vangelo di Giovanni, capitolo 14 versetti da 1 a 12

Gesù disse ai suoi discepoli: "Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l'avrei detto. Io vado a prepararvi un posto; quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io. E del luogo dove io vado, voi conoscete la via".

Gli disse Tommaso: "Signore, non sappiamo dove vai e come possiamo conoscere la via?". Gli disse Gesù: "Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se conoscete me, conoscerete anche il Padre: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto". Gli disse Filippo: "Signore, mostraci il Padre e ci basta".

Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è con me compie le sue opere.

Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità vi dico: anche chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi, perché io vado al Padre”.

LA FORZA DEI CRISTIANI E'
la forza di gesu' che opera in noi

La fede ci aiuta a vedere e comprendere in maniera profonda

Gesù parla a noi in questo tempo di Pasqua, dinanzi agli avvenimenti di questo periodo, da quelli più vicini a noi, che si riferiscono alla nostra vita quotidiana, a quelli della Chiesa e del mondo più vasto che ci circonda.

Tanti in queste settimane hanno guardato alla Chiesa, dalla malattia e morte di Giovanni Paolo II al nuovo papa eletto pochi giorni dopo. È bello vedere lo sguardo di tanti che si rivolge alla Chiesa, al papa; ma non è facile guardare e comprendere quello che avviene quando si guarda avendo una sguardo e una visione puramente terrena. Tanti hanno cercato di leggere e comprendere, ma usavano categorie politiche, sociologiche, culturali, che risultano sempre inadeguate.

Le parole del Vangelo di oggi - parole che Gesù rivolge ai suoi discepoli, mentre sono a tavola durante l’ultima cena con lui – ci chiamano a entrare nella dimensione della fede, della fiducia nella forza che viene da Gesù. È la forza che guida la Chiesa nel tempo. “Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me”: e noi crediamo in queste parole.

L’uomo nuovo che nasce dal rapporto con Gesù

Crediamo che questo mondo ha bisogno di persone che si muovono avendo Gesù come modello di uomo, di persone che vedono i comportamenti suoi come una strada da percorrere insieme con Lui. “Io sono la via, la verità e la vita” – dice Gesù – egli è la strada buona per noi. Egli si avvicina ad ogni uomo, si piega su ogni sofferente, si fa carico delle domande e delle invocazioni delle persone più sole. Il suo interesse è per ogni uomo e ogni donna, senza escludere nessuno.

Camminando con lui si impara a non giudicare ma ad accogliere, comprendere, aiutare e perdonare. Dentro un mondo di tante violenze, egli ci insegna a portare la mitezza, la dolcezza, la tenerezza. Questo può far sorridere chi crede solo in se stesso, ingannandosi; può far scrollare il capo a chi ha posto la sua fiducia nella forza fisica, nel danaro.

È proprio questa umanità nuova ciò di cui ha bisogno il nostro mondo. E per questo tanti hanno guardato al papa malato, guardano al nuovo papa, pieni di domande e di attese. E noi credenti, noi chiamati ad essere discepoli del Signore oggi, siamo gli operai di questa costruzione della nuova umanità, che si radica nell’amore che apprendiamo da Gesù. Infatti scrive l’apostolo Pietro: “anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale”.

Non possiamo guardare in maniera passiva alle domande di tanti, non possiamo guardare indifferenti a quelli che camminano senza una meta e magari cercano che qualcuno si avvicini loro in maniera discreta e affettuosa, aprendo un dialogo sincero con loro. È importante che ognuno di noi impari a spendere il suo tempo anche stando accanto ai poveri, da amico; accanto a quelli che sperano in una parola amica.

Lasciare che la Parola di Dio giunga agli altri per mezzo nostro

È importante che la Parola di Dio, che noi abbiamo ricevuto e riceviamo abbondantemente, si diffonda e raggiunga molti altri per mezzo nostro. Abbandoniamo la visione di quelli che pensano ci debbano essere i professionisti della religione, e gli altri se ne possano disinteressare.

“Intanto la parola di Dio si diffondeva e si moltiplicava grandemente il numero dei discepoli” – ci racconta il libro degli Atti. E anche oggi c’è bisogno di diffondere la Parola di Dio, di annunziarla in modo semplice, parlando a partire da quello che abbiamo ricevuto. E tanti conosceranno la gioia di aver trovato una strada, una famiglia di fratelli; scopriranno la libertà di far emergere quello che di migliore c’è dentro ciascuno, perché siamo stati creati a immagine e somiglianza di Dio.

Se ci nutriamo ogni giorno della Parola di Dio, delle parole del Vangelo, vediamo venire in noi una forza che viene da Dio. E questa forza non ci fa temere, ci muove ad agire con uno spirito di servizio, che è capace di toccare il cuore di tanti, che ci rende capaci di fare cose grandi, pur essendo noi povere e piccole persone. E Gesù ce lo ha anticipato: “In verità, in verità vi dico: anche chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi, perché io vado al Padre”. Radichiamoci nel Signore nutrendoci della sua Parola ed egli ci condurrà incontro agli altri ed agirà nel profondo dei cuori per mezzo nostro.
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