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parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione del 25/07/04
domenica 17ª Tempo Ordinario - anno C
 

Letture : Genesi 18,20-21.23-32;Salmo 137;Colossesi 2,12-14;Luca 11,1-13.

Memoria dell'apostolo Giacomo figlio di Zebedeo. Fu il primo dei dodici a subire il martirio. Il suo corpo è venerato a Compostela. (Mt20,20-28.Giacomo di Zebedeo)

 
Quando pregate, dite:
Padre, sia santificato il tuo nome.

Dal Vangelo di Luca,
capitolo 11, da 1 a 13.

1 Un giorno Gesù si trovava in un luogo a pregare e quando ebbe finito uno dei discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». 2 Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:

Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; 3 dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, 4 e perdonaci i nostri peccati, perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore, e non ci indurre in tentazione».

5 Poi aggiunse: «Se uno di voi ha un amico e va da lui a mezzanotte a dirgli: Amico, prestami tre pani, 6 perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti; 7 e se quegli dall'interno gli risponde: Non m'importunare, la porta è già chiusa e i miei bambini sono a letto con me, non posso alzarmi per darteli; 8 vi dico che, se anche non si alzerà a darglieli per amicizia, si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono almeno per la sua insistenza.

9 Ebbene io vi dico: Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. 10 Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. 11 Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pane, gli darà una pietra? O se gli chiede un pesce, gli darà al posto del pesce una serpe? 12 O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione?

13 Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!».

L'importanza della preghiera per la nostra vita

Un grido sale da questa terra al cielo

Sodoma e Gomorra, due antiche città di cui ci parla la Bibbia, sono immagine di città che hanno prevaricato, si sono allontanate da Dio, mettendo a centro gli uomini, con i loro desideri e i propri vantaggi, il proprio tornaconto.

Le tante violenze delle nostre città e paesi, situazioni di abbandono, atteggiamenti di indifferenza nei confronti di chi rimane solo, salgono a Dio come avveniva ai tempi di Sodoma e Gomorra.

E Dio cerca uomini e donne che non passino indifferenti in mezzo alle tante situazioni disumane e ingiuste. Dio cerca persone che intercedano per questo mondo e imparino da Lui ad ascoltare e a rispondere alle voci che gridano aiuto.

Stare accanto a Dio per il bene di questo mondo

Abramo e con lui i tanti che nel corso della storia del popolo di Dio si sono messi in ascolto della sua Parola, sono stati testimoni di una vita vissuta con la luce che viene da Dio. Tanti uomini di Dio, prima e dopo la venuta di Cristo hanno fatto proprie le gioie e le pene del proprio mondo, se ne sono fatti carico e sono diventati intercessori presso Dio.

I profeti, tanti uomini giusti, fino alla venuta di Gesù. E poi i tanti che sono stati attratti dal Vangelo, dalla forza di amore che si è manifestata in Gesù.

Abramo è per noi oggi colui che ci insegna a intercedere presso Dio, a sentire più forte il desiderio di aiutare questo mondo ad essere migliore, rivolgendosi a Dio. Abramo prega Dio. La sua preghiera è un dialogo, un dialogo insistente, che non si scoraggia davanti al tanto male della città.

La preghiera è la forza dei credenti, la preghiera fatta con fede ci fa entrare nella comunione, in un rapporto personale con Dio.

Imparare a pregare con Gesù

La richiesta dei discepoli a Gesù di insegnare loro a pregare giunge proprio al termine di un momento di preghiera del Signore. Da tempo i discepoli notavano che Gesù tutti i giorni, anche se in diversi momenti del giorno o della notte, si appartava fermandosi a pregare.

Gesù partecipava alla preghiera del sabato in sinagoga, andava al Tempio di Gerusalemme nei giorni delle feste celebrate secondo la legge di Mosè. Ma questo suo appartarsi ogni giorno per pregare, faceva riflettere e interrogava i discepoli che gli erano vicini.

“Che cosa fa in tutto questo tempo, appartato in silenzio? Che cosa dice? Come prega?”

Gesù è il Figlio di Dio fatto uomo, incarnato. E la sua preghiera è incarnata nella realtà della vita quotidiana che egli viveva. Tutto quello che egli vedeva, incontrava e operava, confluiva nella preghiera, in questo appuntamento quotidiano col Padre suo.

L'attività della preghiera

L'uomo moderno fa fatica a comprendere che la preghiera è un'attività molto importante per lui e per il mondo che lo circonda. La preghiera ci permette di cogliere la dimensione vera della nostra vita, il nostro essere creature che vengono da Dio e a lui ritornano. Crea una sintonia con lui e fa rifluire in noi i suoi sentimenti, i suoi desideri, il suo amore per gli uomini. La preghiera non allontana dagli altri, ma avvicina, rende solidali e attenti alle necessità degli altri.

Questo insegna Gesù quando invita i discepoli a pregare con le parole del Padre nostro:

•  desiderare che Dio trovi spazio e accoglienza sempre più nel cuore degli uomini; da questo dipende che il mondo impari a vivere in pace, a correggere le disuguaglianze e togliere le ingiustizie;

•  operare perché venga su questa terra il regno di Dio: con la pace, con l'aiuto fraterno, con la comprensione, crescendo nell'amicizia e comunicando amicizia;

•  riconoscere che da Dio ci viene ogni cosa: noi non siamo gli autori della vita, non siamo bastanti a noi stessi, abbiamo bisogno che da Dio ci vengano i suoi beni;

•  chiedere ogni giorno perdono per l'infedeltà al suo amore, perdono per il poco amore verso di Lui; chiedendo perdono noi sperimentiamo e conosciamo, e comprendiamo il suo amore;

•  chi chiede perdono a Dio, riceve il suo perdono. E sperimenta l'amore, impara a conoscere l'amore di colui che perdona, l'amore di Dio; e per questo impara anche a comprendere gli errori degli altri, ad accogliere le richieste di perdono e a concederlo, perché ha conosciuto l'amore che da Dio si è riversato in lui;

•  consapevoli della propria debolezza e fragilità, chiedere al Signore di sostenerci nelle prove, perché non smettiamo di confidare in lui, ma camminiamo nelle difficoltà col suo aiuto.

Chi ama non si stanca di insistere

Chi ama, chi vuol bene sa essere insistente, non si stanca di chiedere: come Abramo che insiste più e più volte. E come Gesù insegna a fare anche ai suoi discepoli: “chiedete, cercate, bussate; insistete come l'amico importuno che non smette di bussare e chiedere finché non ottiene.

Soprattutto chiedere, senza stancarci mai, lo Spirito Santo: che rese fecondo il seno di Maria, che discese visibilmente su Gesù al momento del battesimo nel Giordano, che Gesù – dopo la Resurrezione - diede agli apostoli, alitando su di loro; che discese nel Cenacolo come un fuoco e come un vento gagliardo.

Lo Spirito Santo è pace, serenità, amore profondo, comprensione, tenerezza; in maniera larga, senza limiti, senza esclusioni, senza incertezze.

Stare davanti a Dio ogni giorno, nella preghiera, come vediamo fare da Gesù nei vangeli, significa entrare come in una luce che poco a poco illumina, riscalda, trasforma profondamente, dona occhi nuovi, cuore nuovo, pensieri nuovi. E una capacità di agire mossa dall'amore.
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