parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione del 25/01/04
Domenica 3ª tempo Ordinario - anno C
 

Letture: Neemia 8,2-4.5-6.8-10; Salmo 18; 1ª Corinzi 12, 12-31; Luca 1,1-4; 4,14-21.

Memoria della conversione di Paolo sulla via di Damasco. Memoria anche di Anania, che battezzò Paolo, predicò il vangelo e morì martire.
Preghiera per l'unità delle Chiese. Memoria particolare delle comunità cristiane in Asia e in Oceania.

Gli fu dato il libro del profeta Isaia

Dal Vangelo di Luca,
capitolo 1 versetti da 1 a 4; capitolo 4, versetti da 14 a 21.

1Poiché molti hanno posto mano a stendere un racconto degli avvenimenti successi tra di noi, 2come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni fin da principio e divennero ministri della parola, 3così ho deciso anch’io di fare ricerche accurate su ogni circostanza fin dagli inizi e di scriverne per te un resoconto ordinato, illustre Teofilo, 4perché ti possa rendere conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto. …

14Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito Santo e la sua fama si diffuse in tutta la regione. 15Insegnava nelle loro sinagoghe e tutti ne facevano grandi lodi.

16Si recò a Nazaret, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere. 17Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto:

18 Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l`unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, 19 e predicare un anno di grazia del Signore.

20Poi arrotolò il volume, lo consegnò all’inserviente e sedette. Gli occhi di tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di lui. 21Allora cominciò a dire: "Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi".

cresca in noi l'amore per il libro di dio

La nostra fede nasce dalla Parola di Dio

Una verità da sottolineare davanti ai brani biblici di questa domenica è che la nostra fede nasce dalla Parola di Dio che ci è stata trasmessa. Dall’ascolto e dall’accoglienza di questa Parola nasce la fede (cfr Romani 10,17).

Costruire o ricostruire una comunità cristiana significa mettere la Parola di Dio a centro, mettersi ad ascoltarla come dei bambini desiderosi di apprendere. Così possiamo conoscere chi è Dio, come ce l’ha fatto conoscere Gesù stesso; possiamo conoscere come oggi possiamo diventare discepoli di Gesù lasciandoci trasformare nell’intimo, con una nuova concezione della vita, una nuova mentalità, modellata sulla Parola di Dio.

Come l’antico Israele si ricostruisce dopo l’amara esperienza dell’esilio

L’antico popolo di Israele ha conosciuto l’esilio, la dispersione. E quando un gruppo di deportati in Persia riceve il permesso del re di ritornare nella propria terra, questi, giunti a Gerusalemme, avviamo la ricostruzione. Ma mentre si inizia a ricostruire il tempio, le mura della città distrutta con le case, si riprende il libro della Legge di Dio, la Bibbia, e insieme si ricomincia a leggerla per ore, riuniti in assemblea:

“In quei giorni il sacerdote Esdra portò la legge davanti all’assemblea degli uomini e delle donne e di quanti erano capaci di intendere. Lesse il libro sulla piazza dallo spuntar della luce fino a mezzogiorno: tutto il popolo porgeva l’orecchio a sentire il libro della legge” (Neemia 8,2-4).

La rinascita della Chiesa oggi

Abbiamo bisogno di comprendere oggi che la rinascita della Chiesa, il rinnovamento della nostra vita con le sue ricadute positive sul mondo che ci circonda, parte dal metterci in ascolto attento e disponibile davanti alla Parola di Dio.

Abbiamo bisogno di comprendere di più l’importanza della prima parte della Liturgia, detta appunto Liturgia della Parola. Abbiamo bisogno di scoprire o riscoprire la domenica come giorno del Signore, facendo spazio non solo al nostro riposo dopo una settimana di lavoro, ma prima ancora facendo spazio alla Parola del Signore. Possiamo partire dalle pagine che ci vengono proposte nella liturgia domenicale, riprendere la Bibbia fra le mani nelle ore della domenica, fermarci su di esse, rivedere le nostre giornate, i nostri rapporti, il tempo che dedichiamo agli altri, alla luce della Parola di Dio.

Il senso della domenica, della festa

C’è bisogno di ritrovare il senso della domenica, il senso della festa. La radice del nostro riposo e della nostra gioia è posta nell’incontro col Signore, nella sua Parola di cui nutrirci. Al termine della proclamazione e della spiegazione della Parola di Dio, il governatore Neemia dice a tutto il popolo:

“Andate, mangiate carni grasse e bevete vini dolci e mandate porzioni a quelli che nulla hanno di preparato, perché questo giorno è consacrato al Signore nostro; non vi rattristate, perché la gioia del Signore è la vostra forza”(Neemia 8,10).

E poi si aggiunge:

“Tutto il popolo andò a mangiare, a bere, a mandare porzioni ai poveri e a far festa, perché avevano compreso le parole che erano state loro proclamate” (v.12)

Leggere il Vangelo ogni giorno

Anche l’evangelista Luca, che ci accompagnerà lungo tutto quest’anno col Suo Vangelo, all’inizio della sua opera ci tiene a dirci con quanta cura si è preoccupato di raccogliere le notizie che ci avrebbero permesso di conoscere quello che Gesù ha detto e ha fatto.

Quest’amore alla Scrittura che egli ci manifesta aiuti a crescere anche noi nell’amore alle Sacre Scritture, un amore che si traduce nel prendere ogni giorno il libro santo fra le nostre mani per conoscere e meditare l’opera che Dio ha compiuto e compie in favore degli uomini.

Le parole del salmo 18 giungono quasi a commento di questi suggerimenti:

“La legge del Signore rinfranca l’anima, rende saggio il semplice … gli ordini del Signore fanno gioire il cuore, danno luce agli occhi” (Salmo 18/19,8-9).

Da dove ci viene la pace, il vero riposo?

Noi abbiamo bisogno della pace interiore, di un riposo spirituale, di una gioia non esteriore e superficiale ma profonda; abbiamo bisogno di vedere alzando lo sguardo da noi stessi. E questo ci viene dalla Parola di Dio.

Dalla Parola del Signore fatta nostro cibo, viene in noi una forza dall’alto, la stessa che guidava il Signore Gesù: la forza dello Spirito. Quello Spirito che discende su Gesù sotto forma di colomba al momento del battesimo al Giordano, lo sostiene nelle prove durante i quaranta giorni nel deserto; lo stesso Spirito lo riporta in mezzo alla gente per annunciare il regno di Dio:

“Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito Santo e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e tutti ne facevano grandi lodi” (Luca 4,14-15).

Quando nella santa Liturgia il Signore ci parla con la sua Parola, lo Spirito viene in mezzo a noi, scende su di noi e realizza quanto ci viene annunciato, se trova dei cuori aperti alla sua azione.

La Parola di Dio accolta realizza quello che annuncia

Le parole del profeta Isaia che Gesù legge nella sinagoga, si realizzano in Lui: quanti sono i poveri di cui il Vangelo ci parla, riportati alla speranza e alla vita! Quante persone tristi e rassegnate conoscono la liberazione dalla prigionia di se stessi, dall’oppressione di tanti pesi che gravavano su di loro! Quante persone senza un futuro riprendono a sperare! Con Gesù inizia un tempo nuovo, un tempo di grazia.

Ma lo straordinario, la notizia bella è che anche noi possiamo entrare in questo circuito di vita che lo Spirito genera in quelli che si aprono alla Parola di Dio.

Se lasciamo che lo Spirito di Dio operi largamente in mezzo a noi vedremo prendere forma quella comunità di fratelli e sorelle di cui ci parla Paolo, dove ognuno si muove armonicamente, dove ciascuno ha un posto e un compito per il bene di tutti:

“Noi tutti siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti ci siamo abbeverati a un solo Spirito” (1Corinzi 12,13).