parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione del 18/01/04
Domenica 2ª tempo Ordinario - anno C
 

Letture: Isaia 62, 1-5; Salmo 95; 1ª Corinzi 12, 4-11; Giovanni 2, 1-12.

Inizia la settimana di preghiera per l'unità dei cristiani. Memoria particolare della Chiesa cattolica

"Non hanno più vino "

Dal Vangelo di Giovanni,
capitolo 2 versetti da 1 a 12

1Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. 2Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli.

3Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino». 4E Gesù rispose: «Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora». 5La madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà».

6Vi erano là sei giare di pietra per la purificazione dei Giudei, contenenti ciascuna due o tre barili. 7E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le giare»; e le riempirono fino all’orlo. 8Disse loro di nuovo: «Ora attingete e portatene al maestro di tavola». Ed essi gliene portarono.

9E come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, il maestro di tavola, che non sapeva di dove venisse (ma lo sapevano i servi che avevano attinto l’acqua), chiamò lo sposo 10e gli disse: «Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un po’ brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono».

11Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.

12Dopo questo fatto, discese a Cafarnao insieme con sua madre, i fratelli e i suoi discepoli e si fermarono colà solo pochi giorni.

nella fede cresce
la nostra conoscenza del signore

C’è bisogno di crescere nella conoscenza del Signore

Il trovarci assieme a celebrare l’Eucaristia è un dono che il Signore ci fa ogni volta. Ogni volta egli ci vuole comunicare qualcosa di Lui, desidera che lo conosciamo in maniera più profonda, interiore, spirituale. Non è una conoscenza che viene dallo studio o dalle proprie capacità, viene piuttosto dalla fede con la quale ci poniamo davanti a Lui.

Il miracolo avvenuto a Cana durante una festa di nozze si colloca agli inizi della vita pubblica di Gesù. Da poco egli ha cominciato a conoscere e riunire attorno a sé i primi discepoli: Andrea e Giovanni, Simone, poi Filippo e Bartolomeo (Giovanni 1,35-49). Proprio a Bartolomeo aveva anticipato che stando con Lui avrebbero visto cose maggiori, avrebbero visto il cielo aprirsi su di loro: “Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto il fico, credi? Vedrai cose maggiori di queste!”. Poi gli dice: “In verità, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell'uomo” (Giovanni 1,50-51).

C’è una festa di nozze a Cana di Galilea, fra gli invitati c’è anche Maria con Gesù, assieme ai primi discepoli. Normalmente i festeggiamenti per le nozze duravano una settimana. Bisognava avere vino a sufficienza perché in questa occasione se ne beveva tanto. Forse proprio negli ultimi giorni di festa viene a mancare il vino. Questa emergenza diventa l’occasione per una prima rivelazione di Gesù ai discepoli.

Lo sguardo attento di Maria

Maria nota l’imbarazzo del padrone di casa e richiama l’attenzione del figlio sulla mancanza del vino. La risposta di Gesù - “Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora” (v.4) - a prima vista poco comprensibile, come pure l’appellativo “donna” con cui si rivolge a Maria, che sembra denotare distacco, diventa più chiara alla luce di quello che Gesù successivamente e ripetutamente dirà a tutti in varie occasioni:

“sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato” (Giovanni 6,38) … “Mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera” (Giovanni 4,34) … “tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi” (Giovanni 15,15).

È dal Padre suo che Gesù fa dipendere tutta la sua vita e le sue azioni. Egli si muoverà sempre secondo quanto il Padre suo gli comunica. Maria, anche se non comprende chiaramente le parole del Figlio – come già le era accaduto in occasione dello smarrimento di Gesù rimasto a Gerusalemme: “Non sapevate che devo occuparmi delle cose del Padre mio?” (Luca 2, 49) – sente che Gesù ha qualcosa in mente. E in forma discreta vuole aiutare suo figlio. Quello che dice ai servi vuole preparare all’azione eventuale di Gesù.

La fede di Maria, vera discepola del Signore

Maria è colei che crede prima di vedere e comprendere i misteri di Dio, come accade nell’Annunciazione; è pronta nel servizio, rimane fedele al suo Figlio seguendolo fino ai piedi della Croce. Con questo atteggiamento interiore Maria apre la via al miracolo.

Maria ci manifesta l’atteggiamento con cui porci davanti al Vangelo di Gesù, ci indica come rivolgerci al Signore nelle diverse situazioni di necessità che si pongono davanti ai nostri occhi, da quelle piccole e quotidiane alle grandi sofferenze di popoli e nazioni; ci chiama a diventare attenti a quello che accade attorno a noi, ci insegna a camminare incontro agli uomini assieme al Figlio suo con fiducia.

I vasi di pietra pieni di acqua normalmente servivano alla purificazione dei Giudei, prima di mettersi a tavola. Quei vasi con l’acqua che sembrano inadeguati a risolvere il problema concreto che si pone durante quella festa, diventano nelle mani di Gesù non solo il mezzo per riportare la gioia e la serenità fra tutti i convitati ma diventano l’occasione per aprirsi alla conoscenza di quella forza di Dio presente in Gesù: una conoscenza che viene dalla fede con cui ci poniamo davanti a Lui.

Riflettere su quello che il Signore opera davanti ai nostri occhi

L’episodio di Cana ci fa riflettere su un modo di ascoltare le parole del Vangelo, di vivere i nostri rapporti con Lui in maniera piuttosto materiale, fermandosi solo alle percezioni più immediate e passeggere. Il maestro di tavola non sapeva di dove venisse quel vino così buono e che è disponibile in quantità abbondante, “ma lo sapevano i servi che avevano attinto l’acqua” – dice il Vangelo. I servi sono quelli che hanno seguito le indicazioni di Maria e prontamente fanno quanto Gesù dice loro.

“Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui”. Quello che accade a Cana è solo l’inizio di quello che Gesù opererà nel tempo successivo. E i discepoli poco a poco cresceranno nella conoscenza del loro Maestro.

Nella vita della comunità del Signore anche oggi egli continua ad operare con la sua forza che viene dall’alto. E quello che noi abbiamo, che mettiamo a disposizione umilmente, viene trasformato e porta gioia agli uomini che sono in difficoltà. Ascoltare e rispondere con fiducia al Signore rende possibile che Egli continui a manifestarsi agli uomini, in maniera concreta, provocando in noi stupore, meraviglia, ma che porta a crescere nella fede.

La comunità del Signore, la Chiesa è come la madre che dice ai servi: “fate quello che vi dirà”. Dall’obbedienza umile e fiduciosa nascono frutti inaspettati che avvicinano gli uomini al Regno di Dio, che restituiscono speranza e futuro a chi non vedeva più niente davanti a sé.

“I discepoli credettero in lui”: tutti i segni che il Signore ci pone davanti ci interrogano sulla nostra fede, ci invitano ad una crescita spirituale, interiore che non solo ci dilata il cuore, ma che permetterà a tanta gente di conoscere le meraviglie del Signore che egli continua ad operare in mezzo agli uomini.