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"preparate la via del Signore"
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Dal Vangelo di Luca, capitolo 3 versetti
da 1 a 6
1Nell`anno decimoquinto dell`impero di
Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della
Giudea, Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello,
tetrarca dell`Iturèa e della Traconìtide,
e Lisània tetrarca dell`Abilène, 2sotto i
sommi sacerdoti Anna e Caifa, la parola di Dio scese su
Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto.
3Ed egli percorse tutta la regione del
Giordano, predicando un battesimo di conversione per il
perdono dei peccati, 4com`è scritto nel libro degli
oracoli del profeta Isaia:
"Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
5Ogni burrone sia riempito,
ogni monte e ogni colle sia abbassato;
i passi tortuosi siano diritti;
i luoghi impervi spianati.
6Ogni uomo vedrà la salvezza di
Dio!"
ascolto del signore per poter parlare
agli altri
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Il Signore Dio ci chiama a preparare
il nostro cuore al Natale
Queste che stiamo vivendo sono settimane
di preparazione al Natale. La nascita di Gesù che
celebriamo nel Natale e linvito a prepararci sono
una iniziativa di Dio che vuole bene a ciascuno e ci viene
incontro per darci una vita più bella. Ancora una
volta sperimentiamo quanto il Signore si preoccupa di ciascuno
di noi.
Come Giovanni viene chiamato dal Signore
in un tempo preciso era lanno 28-29 d.C. -
e in un luogo determinato - la Palestina - così oggi
il Signore fa sentire la sua voce attraverso le parole del
Battista in un tempo e in un luogo preciso: in questo nostro
tempo con tante notizie che ci preoccupano, e nei luoghi
dove noi abitiamo e viviamo, in mezzo a tanta gente.
La Parola di Dio scende su Giovanni, mentre
si trova nel deserto, un luogo dove nel silenzio si può
ascoltare il Signore che parla.
Giovanni è un uomo umile, che non
vuole competere con gli altri, mettersi in mostra. A quelli
che vengono a lui pentiti dei propri peccati per ricevere
il battesimo di purificazione egli dice: io vi
battezzo con acqua per la conversione; ma colui che viene
dopo di me è più potente di me e io non son
degno neanche di portargli i sandali (Matteo 3,11).
Cè bisogno di silenzio
per poter ascoltare il Signore
Chi è umile è capace di
ascoltare, di mettersi a sentire. Giovanni si mette in silenzio
ad ascoltare. Toglie dalla sua vita tante parole inutili,
perché possa ascoltare e accogliere la Parola del
Signore.
Noi viviamo in una società che
ha paura del silenzio, una società in cui tutto avviene
in diretta. Ma la mancanza di silenzio è anche mancanza
di ascolto e quindi di serenità. Tante volte nelle
nostre giornate non cè nemmeno un piccolo spazio
di silenzio, perché in quel silenzio ci sarà
la capacità di ascoltare, riflettere, pensare, essere
più umani.
Nel silenzio del deserto, Giovanni scopre
la vicinanza di Dio alla sua vita, ne sente la voce interiormente,
scopre la sua vocazione, il compito che il Signore gli affida.
Creare spazi di silenzio nelle nostre
giornate e prendere il Vangelo fra le mani: questo ci prepara
allAvvento del Signore, al suo Natale. E ci fa guardare
a quello che avviene intorno a noi con una preoccupazione
nuova che nasce dallinteresse per gli altri. È
facile passare indifferenti in mezzo alle sofferenze di
tanti: accanto a tanti anziani soli, a tanti che vivono
per strada. È facile rimanere concentrati su di noi,
ascoltando distrattamente le notizie di dolore e di lutto,
di violenza che colpisce gli uomini in tanti luoghi.
I frutti che vengono dallascolto
della Parola del Signore
La Parola del Signore ci spiana la strada
per andare con affetto incontro agli altri, abbassa le montagne
alte della concentrazione su noi stessi, ci fa andare dritti
verso le cose che contano, ci fa crescere nellaffetto
verso i poveri, mette nel nostro cuore il desiderio di far
conoscere il Signore a tutti.
Noi respiriamo unaria inquinata
di aggressività, che ci fa contrapporre gli uni agli
altri, ci fa credere di sapere già quello che laltro
sta dicendo prima ancora di ascoltarlo.
Nel silenzio, la Parola del Signore toglie
dal nostro cuore questi veleni, ci purifica, ci rasserena,
guida i nostri passi incontro agli altri in maniera semplice,
serena, senza aggressività ma con fiducia e speranza.
Dopo lesperienza nel deserto Giovanni
viene nella regione del Giordano dove si mette a parlare
agli altri, in maniera umile e nello stesso tempo coraggiosa.
Egli sa di comunicare una Parola che non è sua, che
non viene da lui, ma da Dio stesso. La Parola di Dio lo
conduce, lo fa muovere da un incontro allaltro: egli
percorse tutta la regione del Giordano
dice il Vangelo (Luca 3,3).
Il lavoro interiore nel tempo di Avvento
Ascoltando e comprendendo quella Parola
Giovanni sente scendere nel suo cuore una grande pace che
egli vuole comunicare agli altri. Perciò si mette
a percorrere tutta la regione predicando:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri! Ogni burrone sia riempito,
ogni monte e ogni colle sia abbassato; i passi tortuosi
siano diritti; i luoghi impervi spianati. Ogni uomo vedrà
la salvezza di Dio! (Luca 3,4-6).
È questo il senso profondo del tempo
di Avvento: preparare la via del Signore, perché
possa venire. Con la luce della Parola di Dio ognuno potrà
scoprire i buchi profondi nella sua vita da riempire; sono
buchi pieni di indifferenza da riempire di amicizia con
i poveri; sono monti e colli di suscettibilità che
ci isolano dagli altri e non ci fanno accettare nessuna
parola di correzione; sono i passi tortuosi di tanti pensieri
complicati che ci tolgono la serenità, ci complicano
le giornate.
Giovanni ci spinge a cercare spazi di
silenzio, di meditazione della Parola di Dio. E questo ci
porterà incontro agli altri con parole semplici e
vere da dire anche a loro. Sarà il Signore a parlare
per mezzo nostro
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