parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli
la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione del 09/03/03
1ª domenica Tempo di Quaresima- anno B
 

Letture: Genesi 9, 8-15; Salmo 24; 1ª Pietro 3, 18-22; Marco 1, 12-15.


Gesù tentato da Satana

dal Vangelo di Marco, capitolo 1, versetti 12-15.

12Subito dopo lo Spirito lo sospinse nel deserto.

13E vi rimase quaranta giorni, tentato da satana;

stava con le fiere e gli angeli lo servivano.

14Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò

nella Galilea predicando il vangelo di Dio

e diceva:

15"Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino;

convertitevi e credete al vangelo".

VIVIAMO LA GRAZIA DEL TEMPO SANTO DELLA QUARESIMA

Il tempo prezioso della Quaresima

Con l'austero simbolo delle Ceneri poste sul nostro capo è iniziato il tempo dei quaranta giorni che ci invita a prepararci per celebrare un'altra Pasqua del Signore Gesù.

È il tempo della Quaresima. È un tempo prezioso per la nostra vita, tempo opportuno per comprendere di nuovo noi stessi e la nostra vita. E l'episodio della tentazione di Gesù riportato in maniera molto breve dall'evangelista Marco ci invita a confrontarci col Signore, a imparare da Lui, come leggiamo nella lettera agli Ebrei: "Infatti proprio per essere stato messo alla prova ed avere sofferto personalmente, è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova" (Ebrei cap. 2, v.18).

Il simbolo delle ceneri con cui inizia la Quaresima ci aiuta a trovare l'atteggiamento con cui cercare il Signore e stare con lui. "Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai" vuol dire certamente penitenza e domanda di perdono, ma soprattutto significa una cosa molto semplice: siamo tutti polvere, siamo tutti deboli e fragili. Quest'uomo che si innalza, che si sente potente, domani non è più nulla.

Questi sono i giorni da vivere in compagnia dello Spirito di Dio

Gesù viene spinto dallo Spirito nel deserto dove rimane quaranta giorni, tentato da satana, ci dice il vangelo di Marco. E san Girolamo commenta a questo proposito: "Lo Spirito che era disceso sotto forma di colomba si fermò su di lui. Considerate quanto dice: fermarsi, cioè restare con lui, non sostare e poi andarsene. Lo Spirito Santo discese su Cristo e si fermò su di lui: quando invece discende sugli uomini non sempre si ferma" (Girolamo, Commento a Marco, 1-2).

È una indicazione preziosa per come possiamo vivere questo tempo santo: lasciare che lo Spirito venga in noi, farsi guidare da Lui, pensare e agire con Lui. E san Girolamo ci chiede di interrogarci:

"Quando siamo colti dall'ira, quando offendiamo qualcuno, quando siamo presi da tristezza mortale, quando i nostri pensieri sono prigionieri della carne, crediamo forse che lo Spirito Santo rimanga in noi? Possiamo forse sperare che lo Spirito Santo sia in noi quando odiamo il nostro fratello, o quando meditiamo qualche ingiustizia? Dobbiamo invece sapere che, quando ci applichiamo ai buoni pensieri o alle buone opere, allora abita in noi lo Spirito Santo" (ibidem).

Con Gesù anche noi possiamo vincere la tentazione

L'episodio della tentazione di Gesù è stato vissuto nel deserto, mentre Gesù era solo. Ne siamo venuti a conoscenza perché egli stesso, in un momento di intimità ha voluto raccontare ai discepoli le prove e i dubbi affrontati prima di iniziare la vita pubblica.

E sembra volerci dire: "Se io ho superato le tentazioni, non solo all'inizio ma durante tutta la mia vita terrena, anche voi con me potete vincere le tentazioni".

La Quaresima diventa per noi il tempo in cui aprirci all'azione dello Spirito, vivere in compagnia dello Spirito, stringendo un rapporto più profondo col Signore, con Dio nostro Padre, ristabilendo l'alleanza fra noi e lui, alleanza che viene messa in discussione e può essere infranta per la nostra disubbidienza.

È questo il senso della lettura frequente, quotidiana, della Parola di Dio, meditandola nel nostro cuore; è questo il motivo che ci spinge a partecipare con assiduità alla preghiera comune, a pregare ogni giorno nel silenzio della propria camera, a dare aiuto ed amicizia ai nostri fratelli più poveri. Per ritrovare una comprensione vera di noi e della nostra vita.

C'è un bisogno profondo di riconciliazione per questo mondo

Sono tante le situazioni di violenza, di dolore, di povertà che sono sotto i nostri occhi e che indicano la grande divisione che c'è ancora fra gli uomini.

La Quaresima ci chiama a riconciliarci con Dio e col prossimo. L'immagine di Gesù che vincendo la tentazione con la Parola di Dio "stava con le fiere e gli angeli lo servivano" (Marco 1, 13) ci indica il bisogno più vero di tutti noi: vivere in pace, in armonia, ricomponendo una ad una le tante fratture che provocano dolore e miseria.

Viviamo la Quaresima avendo davanti agli occhi l'immagine del Signore che viene a riconciliare gli uomini con Dio e fra di loro. La familiarità con le fiere in un ambiente piuttosto ostile come il deserto, ci richiama alla pace messianica descritta da Isaia: "Il lupo dimorerà insieme con l'agnello, la pantera si sdraierà accanto al capretto; il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un fanciullo li guiderà. La vacca e l'orsa pascoleranno insieme; si sdraieranno insieme i loro piccoli. Il leone si ciberà di paglia, come il bue" (Isaia 11,6-7).

Questo è il tempo del ritorno di noi figli al Padre nostro. Questo è il tempo del perdono vicendevole, del lavoro per la pace, della vicinanza più stretta ai poveri, ai deboli; della preghiera insistente contro le minacce di guerra, della preghiera per i popoli che aspettano la pace; questo è il tempo dell'incontro fra quelli che sono vicini e quelli che sono lontani.

Questo è il tempo propizio per rinnovare l'antica alleanza del Signore con gli uomini fatta con Noè e messa in discussione ogni volta che lasciamo da parte la Parola di Dio per essere noi guida a se stessi.

Viviamo questi giorni santi assieme al Signore per imparare da lui l'obbedienza al Padre ed essere con lui "causa di salvezza per tutti coloro che gli obbediscono" (Ebrei 5, 8-10).