parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli
la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione dell'08/12/02
Festa dell'Immacolata Concezione
 

Letture: Genesi 3, 9-15.20; salmo 97; 2 Pietro 3,8-14; Luca 1, 26-38.


"Ecco concepirai un figlio"

dal Vangelo di Luca, capitolo 1 versetti 26-38.

26Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, 27a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.

28Entrando da lei, disse: "Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te". 29A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto.

30L'angelo le disse: "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 33e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine".

34Allora Maria disse all'angelo: "Come è possibile? Non conosco uomo".

35Le rispose l'angelo: "Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. 36Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: 37 nulla è impossibile a Dio ".

38Allora Maria disse: "Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto". E l'angelo partì da lei.

AMATA DA DIO, MARIA È LA DONNA DELL'AVVENTO

Il mondo è fatto per vivere in armonia con Dio, in pace

La pagina della Genesi ci mette davanti alla condizione difficile di vita dei primi uomini, dopo che essi hanno scelto di vivere seguendo solo se stessi. Quando il Signore chiama Adamo e gli chiede "dove sei?", questi risponde: "ho avuto paura, perché sono nudo e mi sono nascosto" (Genesi 3,9-10).

Le conseguenze di questa autonomia da Dio le vediamo prolungate nel tempo, fino ad oggi. Tante donne e uomini vivono oggi nella paura: paura della violenza, della guerra, degli odi che generano lotte e sangue, paura di essere dimenticati e lasciati soli. A volte sono popoli interi, nazioni contrapposte l'una all'altra.

Molti di noi preferiscono non vedere queste situazioni, rifugiandosi in se stessi; altri sono rassegnati perché pensano che non si possa fare nulla di fronte a situazioni così difficili, a volte incancrenite dal tempo.

Ma noi credenti, assieme a tutti gli uomini di buona volontà, non possiamo rassegnarci a questo stato di cose. Noi - come abbiamo letto nella lettera di Pietro - "attendiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali avrà stabile dimora la giustizia" (2 Pietro 3,13). E per questo viviamo e operiamo.

Con Maria inizia un futuro nuovo, il tempo della Nuova Alleanza

La pagina del vangelo di Luca - oggi, festa dell'Immacolata - ci presenta colei per mezzo della quale si aprono i cieli e viene in mezzo a noi il Figlio di Dio; con lui iniziano nuovi cieli e una terra nuova. Maria, come il vecchio Simeone e la profetessa Anna, era una che attendeva la manifestazione di Dio. Maria leggeva le Scritture, pregava con i salmi, meditava la Parola di Dio. E chi si nutre della Parola di Dio non è mai rassegnato, attende il futuro nuovo che viene da Dio.

Alla prima donna Eva che ha interrotto il rapporto di fiducia instaurato da Dio, subentra Maria, l'umile fanciulla di Nazaret, "piena di grazia", prediletta di Dio, scelta come Madre del suo Figlio. Con Maria Dio entra nella storia degli uomini per mezzo del suo stesso Figlio. Maria è ciò che Dio ha inventato per manifestarci il suo grande amore per gli uomini e perché noi lo potessimo conoscere direttamente per mezzo del Figlio.

"Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te ... tu hai trovato grazia presso Dio": è l'annuncio dell'angelo che porta sulla terra la buona notizia del futuro nuovo, un futuro che viene da Dio e può cambiare questo mondo.

L'uomo di Dio non è appiattito sul presente, crede nel futuro nuovo che viene da Dio

Sono tanti oggi quelli che gemono, che non sanno nemmeno immaginare un futuro diverso per loro: sono anziani che temono per il loro futuro, sono intere popolazioni che vivono in terre dilaniate da anni di guerra: in tante nazioni dell'Africa, in America latina, in Asia, in Terra Santa, nella stessa Europa (Irlanda del Nord, Paesi baschi).

Noi, figli di una società opulenta, non vediamo queste cose, preferiamo non sentirne parlare; ma questa è la dolorosa realtà che tocca milioni e milioni di uomini in tante parti del mondo. E tocca anche i tanti anziani della nostra società occidentale che sono giustamente preoccupati per quando verranno loro meno le forze e si domandano se ci sarà qualcuno che si occuperà di loro.

"Tu avrai un figlio" - dice l'angelo a Maria, continuando a parlarle - "lo chiamerai Gesù. Egli sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo". Il suo regno sarà un regno di giustizia e di pace, dove i popoli vivranno insieme l'uno accanto all'altro, secondo la visione del profeta Isaia (Isaia 11, 1-9).

L'annuncio a Maria è una parola nuova anche per noi. È Dio che ci dice: io sto per fare cose nuove, non rassegnarti alla realtà del presente. Io posso operare quello che secondo gli uomini è impossibile. La risposta di Maria è semplice ed immediata, umile e incondizionata: "Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto" (Luca 1, 38).

Vivere con Maria l'attesa, l'avvento del Regno di Dio

Maria è la donna dell'avvento, dell'attesa. Ed essa crede nella parola che le viene rivolta, crede nella forza buona dello Spirito di Dio che crea e fa cose nuove.

Maria ci chiama a vivere come lei, in sintonia con Dio, ad essere uomini e donne dell'avvento, che aspettano e credono nell'avvento di Dio dentro la storia degli uomini; perché ce n'è bisogno, perché tanti attendono da troppo tempo una buona notizia.

Se accogliamo la Parola di Dio nel profondo del nostro cuore, come Maria, il Signore ci trasformerà nell'intimo e farà di noi annunciatori del tempo nuovo di Dio, che portano pace, che si fanno vicini a chi è dimenticato, che asciugano le lacrime e fasciano le ferite.

Viviamo l'attesa della venuta del Signore insieme con Maria, convertendo il nostro cuore al Vangelo.