parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli
la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione del 10/11/02
Domenica 32ª del tempo Ordinario - anno A
 

Letture: Sapienza 6,12-16; Salmo 62; 1 Tessalonicesi 4,13-18; Matteo 25, 1-13.


Le dieci vergini

dal Vangelo di Matteo, capitolo 25 versetti 1-13.

1Allora Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: "1Il regno dei cieli è simile a dieci vergini che, prese le loro lampade, uscirono incontro allo sposo.

2Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; 3le stolte presero le lampade, ma non presero con sé olio; 4le sagge invece, insieme alle lampade, presero anche dell'olio in piccoli vasi.

5Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e dormirono. 6A mezzanotte si levò un grido: Ecco lo sposo, andategli incontro! 7Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade.

8E le stolte dissero alle sagge: Dateci del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono. 9Ma le sagge risposero: No, che non abbia a mancare per noi e per voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene.

10Ora, mentre quelle andavano per comprare l'olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa.

11Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: Signore, signore, aprici! 12Ma egli rispose: In verità vi dico: non vi conosco.

13Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora.

LA LUCE DEL VANGELO CI RENDE CAPACI DI ACCOGLIERE

Andare incontro allo sposo, il Signore Gesù

Ogni volta che ci ritroviamo insieme per la santa liturgia, noi ci incontriamo col Signore. È un incontro familiare, in tanti, e il Signore si fa conoscere da noi e parla al cuore di ciascuno.

La liturgia festiva è l'immagine concreta della famiglia del Signore che si riunisce nel suo nome. Il Signore si fa presente in mezzo a noi, ci parla, ci rende familiari gli uni degli altri.

Egli parla con le parole della Scrittura, con le parole del Vangelo.

Nel Vangelo di oggi Gesù parte da una scena molto frequente in Palestina in occasione di una festa di matrimonio. Egli paragona il regno dei cieli a dieci ragazze preparate per accogliere lo sposo quando arriva, andandogli incontro con le lampade accese.

Comprendiamo che Gesù è lo sposo e noi, come quelle ragazze siamo invitati ad andargli incontro con le lampade accese. Le 10 ragazze rappresentano la Chiesa, la comunità che accoglie il Signore.

Abbiamo ascoltato il racconto: lo sposo tarda, tutte le ragazze si addormentano e quando arriva lo sposo solo quelle sagge, che avevano portato con sé dell'olio in vasetti, possono riaccendere le lampade, accogliere lo sposo e fare festa con lui.

Vegliate perché non sapete né il giorno né l'ora

Alla fine del racconto Gesù conclude rivolto a quelli che lo ascoltano: "Vegliate, dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora".

Perché Gesù ci racconta questa parabola?

Egli ci conosce, conosce la nostra vita. E sa che molto facilmente ci lasciamo prendere dalle cose quotidiane, dalle piccole preoccupazioni per noi stessi, per le nostre famiglie, fino ad addormentarci su di esse. E ci dimentichiamo facilmente di lui.

Il Signore ci invita a vivere la nostra vita sempre pronti ad accoglierlo, avendo con noi i vasetti con l'olio per andargli incontro e riconoscerlo come Signore nostro.

Papa Gregorio Magno dice che "i piccoli vasi sono i nostri cuori, in cui portiamo tutti i pensieri". Le vergini sagge hanno l'olio nei vasetti, mentre le stolte non hanno portato niente con sé.

Non è difficile comprendere a che cosa possiamo paragonare l'olio dei vasetti. Alla fine del discorso sul monte Gesù dice: "chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia" (Matteo 7,24). La saggezza viene dall'accogliere la sua Parola e dal metterla in pratica. Il Vangelo ascoltato e vissuto è l'olio che non ci deve mai mancare.

I nostri cuori: tanti piccoli vasi pieni del Vangelo

Le vergini che hanno preso con sé l'olio sono dette sagge. Noi diventiamo saggi se ascoltiamo la Parola di Dio e nutriamo con essa la nostra mente e il nostro cuore.

È difficile procurarsi quest'olio in tempo? Vediamo che il Signore in tanti modi ci aiuta a procurarci quest'olio, la sua Parola. La riceviamo nella santa Liturgia, negli incontri alla Scuola del Vangelo, la riceviamo quando prendiamo fra le nostre mani il piccolo libro del Vangelo, lo leggiamo, meditiamo le parole e i gesti di Gesù.

C'è bisogno di avere quest'olio sempre con noi; c'è bisogno che la sua Parola sia sempre nel nostro piccolo cuore, perché possiamo essere sempre pronti ad accogliere lo sposo, il Signore, che giunge quando meno ce l'aspettiamo.

Il Vangelo riscalda il cuore, ci insegna a vedere, a riconoscere il volto del Signore nel volto di tanti che questo mondo non sa guardare con affetto e simpatia … e solidarietà. Pensiamo ai tanti poveri, agli anziani soli, agli stranieri, ai paesi più poveri che mancano del necessario.

Nel volto dei poveri il Vangelo ci insegna a riconoscere il volto del Signore: "avevo fame, avevo sete, ero straniero, ero malato, ero carcerato … ogni volta che avete fatto qualcosa ad una di queste persone, l'avete fatto a me" - dice il Signore (vedi Matteo 25,31-46).

"Imparate da me che sono mite e umile di cuore"

"Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli" aveva detto il Signore. E le cinque vergini sagge sono povere di spirito, cioè sono umili di cuore; e sanno che c'è bisogno di quell'olio che garantirà la luce quando ce ne sarà bisogno, qualcosa che farà funzionare la fiaccola per andare incontro al Signore.

È proprio l'atteggiamento di umiltà e di mitezza che ci fa mettere alla scuola del Signore e ci fa diventare suoi discepoli. Così diventiamo capaci di riconoscerlo e di andargli subito incontro quando egli si manifesta.

Il Signore ci conceda di vivere come quelle vergini sagge, ci conceda la sua sapienza. Leggiamo nel libro della Sapienza: "Chi si leva per essa di buon mattino non faticherà, la troverà seduta alla sua porta. Riflettere su di essa è perfezione di saggezza" (Sapienza 6,14-15).

Sapienza è vivere i nostri momenti quotidiani di vita senza rinchiuderci in essi, è cercare il Signore che viene. Egli riscalderà i nostri cuori e le vite di tutti quelli che lo cercano.