Nei giorni scorsi
si è svolto nel Convento di San Lorenzo Maggiore
a Napoli un Convegno decanale a cui hanno partecipato
numerose persone delle dieci Parrocchie del Centro Antico
che rientrano nel primo Decanato della Diocesi.
Durante i tre
giorni del Convegno decanale si è discusso sul
tema «Famiglia e giovani assieme per la missione»;
si è parlato cioè delle diverse strade
e dei diversi modi che si possono seguire per avvicinarsi
al Vangelo e per far sì che si avvicinino al
Vangelo le famiglie e i giovani.
Il primo importante
risultato di questa iniziativa è stato dato dal
folto numero di partecipanti (circa 250 persone); laltro
risultato di rilievo è che grazie al Convegno
sono entrate in contatto tra loro le diverse realtà
parrocchiali che sono attive nella stessa zona della
città.
Le parrocchie
del primo Decanato che sono tutte immerse nel tessuto
sociale della Napoli antica, sempre sospesa tra innovazione
e arretratezza, hanno quindi cominciato a cercare insieme
indicazioni anche operative in vista di un cammino comune.
I lavori del
Convegno sono stati aperti dalle relazioni di Vincenzo
Santoro e di Mario Di Costanzo. I due relatori hanno
sottolineato che è necessario considerare la
nostra città come terra di missione, in cui si
avverte lesigenza di rendere più assiduo
il contatto con il Vangelo visto che spesso la vita
di tanti, che pure si professano cristiani, rischia
di diventare povera spiritualmente.
Nella vita concreta
della nostra città, segnata spesso da trascuratezza
e da diffusa indifferenza, è importante che il
cristiano, sia in famiglia, sia sul lavoro, sia nei
suoi incontri quotidiani, porti la sua serena testimonianza
di vicinanza al Vangelo attraverso uno spirito di gratuità
e di servizio che si manifesti anche in esperienze concrete
di avvicinamento al prossimo. Il cristiano infatti non
dovrebbe rinchiudersi in sé, pensando solo al
proprio benessere o badando esclusivamente alla propria
pace interiore. La necessità di uscire da se
stessi per andare incontro agli altri è stata
più volte sottolineata nel corso del Convegno,
durante il quale è stato ricordato che la vita
delle parrocchie deve spingersi a cercare un vero contatto
con il territorio, in uno spirito di intesa e di collaborazione
tra le diverse comunità parrocchiali.
I gruppi di
lavoro che si sono formati nel secondo giorno di Convegno
hanno approfondito insieme una serie di spunti proposti,
sotto forma di domande, come temi di riflessione. In
primo luogo i gruppi sono stati chiamati a confrontarsi,
attraverso il dialogo e lo scambio di esperienze, su
quanto siano diffuse presso i singoli e presso le comunità
parrocchiali la coscienza della Missione e la tensione
missionaria.
Dalle relazioni
di sintesi presentate nel terzo giorno è emerso
con chiarezza che nellambito del Decanato si registrano
non poche iniziative di carattere missionario che ad
opera di sacerdoti, di religiose e religiosi, di laici
(spesso giovani) avvicinano la vita delle comunità
parrocchiali agli insegnamenti del Vangelo. Daltra
parte, proprio rispondendo ad alcuni dei quesiti proposti,
tutti i gruppi di lavoro hanno manifestato lesigenza
di indicazioni comuni che, favorendo una maggiore collaborazione,
diano nuova linfa e stimolo al lavoro che già
si compie nelle diverse realtà.
In particolare
è molto sentito il bisogno di una formazione
spirituale e umana fondata necessariamente sul Vangelo,
che sostenga e favorisca diverse iniziative. Vale a
dire che il primo requisito per entrare in contatto
con gli altri è sentirsi ed essere vicini al
Vangelo: per andare incontro agli altri, ai bisogni
e alle attese degli altri cioè non occorre tanto
una preparazione professionale, quanto uneffettiva
disposizione allascolto.
Forse è
importante non dimenticare che, nel nostro mondo consumista
e nella nostra città spesso tanto difficile,
per sentirsi missionari è in primo luogo importante
porsi effettivamente in un atteggiamento di ascolto.
La disposizione del cristiano allascolto può
certamente favorire lavvicinamento ai poveri,
ai malati, alle persone che vivono nella solitudine
e a tutti coloro che per motivi diversi si trovano in
situazioni di sofferenza.
Questa disposizione
allascolto può segnare lazione di
una Missione in cui tutti si sentano coinvolti; in questo
spirito si può realizzare il tentativo di andare
incontro alle famiglie e ai giovani del Decanato, avvicinandosi
anche a coloro che per motivi diversi sono lontani dalla
vita delle Parrocchie.
Come si diceva
allinizio, listanza più immediata
emersa dal Convegno Decanale è quella di una
maggiore conoscenza reciproca che può realizzarsi
in modi diversi: da uno scambio continuo di informazioni
a iniziative comuni, dai Centri del Vangelo a momenti
di preghiera infrasettimanali, da esperienze di avvicinamento
ai poveri a momenti di incontro che, organizzati su
temi non immediatamente religiosi, siano anche occasioni
di avvicinamento, di ascolto e di amicizia nei confronti
dei cosiddetti lontani.
La missione dunque può realizzarsi
anche mettendosi umilmente accanto agli altri con carità
e pazienza. In tale educazione allascolto può
appunto cogliersi uno dei modi di comunicare il Vangelo
nel nostro tempo.
Nicola De Blasi
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