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La Parola e la vita - Napoli

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la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 26/05/24

Festa della santissima Trinità
 
 

Letture: Deuteronomio 4,32-34.39-40; Salmo 32; Romani 8,14-17; Matteo 28, 16-20.

Memoria di san Filippo Neri (†1595), «apostolo di Roma».

Dal Vangelo di Matteo capitolo 28, versetti da 16 a 20

16Gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. 17Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono.

18Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. 19Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, 20insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».


LA TRINITÀ, COMUNIONE DI AMORE


«Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli,
battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo».

La comunione con Dio ci cambia

La festa della Santissima Trinità che celebriamo oggi ci fa comprendere che la Trinità di Dio è un mistero di comunione, una comunione di amore: il Padre e il Figlio sono una sola cosa nello Spirito Santo; perciò diciamo che Dio è uno solo in tre persone. Dio è una comunione di amore. E in questa comunione ci vuole attrarre. È proprio questa comunione con Dio che ci apre alla fraternità universale, perché tutti gli uomini appartengono all’unico Dio e come tali sono nostri fratelli.

Gesù nei vangeli parla continuamente del Padre e ci chiama a vivere come figli di questo Padre: «siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste … siate figli del Padre vostro celeste che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni … fate la volontà del Padre mio che è nei cieli … è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi» (Mt 5,45 e 48; 7,21; 10,20). Siamo chiamati ad entrare in questa vita di comunione con Dio che ci cambia, ci rinnova, ci porta a pensare e agire conil suo Spirito di amore.

Fare nostri i contenuti del “Padre nostro”

La preghiera del “Padre nostro” che ci ha insegnato Gesù, ci apre ai pensieri di Dio, al sogno di Dio, quello di costruire un mondo più umano. Dio non dà nessuno per perduto, egli cerca tutti, chiama tutti, apre a ciascuno vie verso una vita più umana. Per questo il Signore ci spinge ad uscire tra la gente, a lasciarci guidare dallo Spirito, come ci ha mostrato Gesù. Le parole di Gesù, i suoi gesti che diventano nostri ci fanno entrare in questa comunione con Dio e con gli uomini: tutte le persone - giovani e anziani, ricchi e poveri, bambini e adulti, cristiani e credenti di altre confessioni e religioni - entrano nel nostro orizzonte.

Perciò Gesù ci invita ad accogliere le sue parole rivolte ai discepoli, sul monte in Galilea: «Andate e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo». “Battezzandoli”, cioè immergendoli in questa corrente di amore che è Dio, in questa comunione del Padre col Figlio nello Spirito Santo. La lingua nuova che iniziarono a parlare i discepoli nel giorno di Pentecoste è la lingua dell’amore che è una lingua universale, lingua della fortezza, della gioia che è una lingua universale.

Lasciarci guidare dallo Spirito di Dio, che è amore

Sono tante le parole pronunciate, scritte, rivolte agli altri, che non sono parole di vicinanza, di unione, di misericordia, di fraternità. La Trinità, questa comunione di amore che è Dio, ci chiamano a riempire di amore i nostri discorsi, i nostri gesti, le nostre azioni. Quello che Gesù ha compiuto ha percorso la storia e ha cambiato la vita di tanti. E oggi questa storia continua attraverso gli uomini e le donne che si lasciano attrarre e coinvolgere da questa realtà di amore, che è Dio.

C’è bisogno di lasciarci guidare dallo Spirito di Dio che ci rende figli di Dio: «tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio – scrive Paolo – questi sono figli di Dio» (Rm 8, 14). E Paolo ha sperimentato la forza di questo Spirito che lo ha condotto per città diverse, per far nascere tante comunità nel vasto territorio dell’impero romano. Ha visto persone di ogni condizione, ebrei e pagani, che si sono lasciati attrarre dal Vangelo e hanno sperimentato questa forza dello Spirito, che spinge al bene, che risana ferite, che affratella gli uni agli altri.

Lasciamoci guidare dallo Spirito che ci è donato

«Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio» - diciamo confessando la nostra fede. Possiamo dire che Dio padre è l’eterno amante, il Figlio è l’eternamente amato. Creati a immagine di Dio, anche noi siamo chiamati ad amare e a lasciarci amare. Facciamo spazio in tutti i modi all’amore che viene da Dio: qualunque situazione umana, per quanto deteriorata, disperata, può essere rinnovata e trasformata con la forza dello Spirito, forza di amore.

E noi ci chiediamo: ma sarà vero? E Gesù ci risponde: «Chi crede in me compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi» (Gv 14, 12). Se ci lasciamo andare alla forza dello Spirito, cambia il nostro cuore, veniamo liberati dal conformismo a questo mondo, ci apriamo alla libertà che ci dona lo Spirito. E possiamo sperimentare che diventa possibile quello che ci appariva impossibile. Siamo testimoni ogni giorno dei tanti miracoli che compie lo Spirito in tanti modi, anche per mezzo delle nostre umili persone.

Intenzioni di preghiera

1) Perché dopo la Pentecoste i nostri cuori siano aperti all’azione dello Spirito. Per la nostra Comunità: perché sia profetica, fermento di pace, portatrice del Vangelo e testimonianza d’amore davanti a tutti gli uomini.

2) Perché Dio Padre, che ci considera figli nel suo Figlio e ci arricchisce con i doni dello Spirito, ci aiuti ad aver il cuore sempre aperto ai sogni e libero da ogni timore per vivere la missione che ci è affidata ed essere amici dei poveri della terra.

3) Per Papa Francesco che oggi nella prima Giornata Mondiale dei bambini invita tutti ad accogliere la domanda di speranza, di futuro e soprattutto di pace che sale dai più piccoli della terra. Per il nostro vescovo Domenico.

4) Per la pace e perché cessi ogni violenza in Ucraina, a Gaza, in Sudan e in ogni paese oppresso da conflitti. Perché il mondo sia liberato dal male e il Signore ispiri sentimenti e volontà di pace in coloro che governano.

5) Perché lo Spirito Santo sia consolazione per gli oppressi e luce per gli afflitti. Rianimi chi è senza speranza, dia forza ad ogni cuore provato, e protegga chi è in pericolo, guarisca i malati e liberi i prigionieri.