Vi era nella sinagoga
un uomo posseduto da uno spirito impuro.
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Gesù viene in mezzo a noi
Il Vangelo di oggi ci conduce a Cafarnao, la piccola città dove Gesù sceglie i primi suoi discepoli. E accompagnato da loro, nel giorno sacro degli ebrei, il sabato, si reca nella sinagoga, il luogo di preghiera. Qui si era abituati a sentire la lettura di un brano della Scrittura e la spiegazione dotta di un uomo preparato.
Ma quando Gesù prende la parola, subito si sente che nelle sue parole c’è una forza che viene subito notata, è un insegnamento con autorità che colpisce, che scuote, che fa riflettere, che tocca la mente e il cuore delle persone. Oggi Gesù viene anche in mezzo a noi e ci parla perché noi non restiamo solo ad ascoltare ma a lasciarci scuotere interiormente.
La forza dello Spirito operante in Gesù
Fra i presenti c’è un uomo posseduto da uno spirito impuro che si mette a gridare: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». È un uomo prigioniero del male, che non riesce da solo a liberarsi. Gesù, con la sua venuta in mezzo agli uomini, mette in moto un processo di guarigione. Gesù è colui che viene a liberarci dal male con la forza dello Spirito di Dio.
La forza di Gesù è una forza per la vita, che scaccia, non senza resistenze, il male che tiene prigioniere tante persone. C’è tanto male nel mondo che provoca morte e noi, se stiamo con Gesù, non possiamo restare a guardare o a lamentarci; non possiamo mai assuefarci al dominio delle forze del male. Gesù, questa forza la comunica ai suoi discepoli, comunica loro il suo Spirito perché anch’essi si coinvolgano in questa lotta al male.
Con la forza dello Spirito questo mondo può cambiare
Non è con le nostre forze o furbizie ma con la forza dello Spirito che impariamo ad aprire gli occhi sul coloro che soffrono, a non accettare rassegnati la condizione nella quale tanti vivono come prigionieri. Con la forza di Gesù, dello Spirito di Dio, questo mondo può cambiare, deve cambiare. E noi siamo testimoni che se ci apriamo a questa forza, gli uomini possono cambiare, tanti vengono risollevati, rinascono a nuova vita, riprendono a camminare insieme.
Forse anche noi dobbiamo interrogarci come quelle persone presenti nella sinagoga: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!» Una parola che ha una energia di guarigione, libera dal male e risana la vita. È parola di amore che scuote quell’uomo schiavo del male e lo libera. «Taci! Esci da lui!» - gli dice Gesù. E quell’uomo ritorna alla libertà perduta.
La notizia, anche oggi, di tante guarigioni, di tante liberazioni
Oggi in tanti modi si può essere posseduti dal male: nel rimanere soli, nell’essere abbandonati nella malattia, ma anche dall’essere assillati dal voler possedere sempre di più; e anche l’indifferenza è una schiavitù che non fa vedere i bisogni di chi è in difficoltà. E Gesù dice a queste voci che ci posseggono: «Taci! Esci da lui!».
La notizia di questa guarigione subito si diffonde in modo spontaneo e irresistibile. Le azioni di Gesù si irradiano e rendono pensose tante persone, avviano un movimento interiore che porta a farsi domande e a cercare risposte. Anche oggi Gesù continuare a operare, a trasformare le nostre vite se accogliamo la sua forza di amore, assieme ai tanti che aspettano la liberazione. Gesù entra con la forza dello Spirito di Dio nelle nostre vite per toccarle e ripristinarle in ciò che è più vulnerabile: il male e il peccato. Possa ciascuno sperimentare questa forza buona che rese libero quell’uomo nella sinagoga.
Intenzioni di preghiera
1. Perché il Signore che non si è lasciato intimidire dall’incredulità del mondo, ci doni la grazia della perseveranza nel vivere senza cedimenti il comandamento della carità e la missione del Vangelo.
2. Per la Chiesa perché nel mondo sia popolo di profeti, seminatore di speranza e sostegno per quanti operano il bene. Per papa Francesco e per il nostro vescovo Domenico.
3. Nella Giornata della Memoria ricordando la liberazione del campo di sterminio di Auschwitz – Birkenau, preghiamo perché mai più l’odio razziale possa aver ragione della vita di tanti uomini e di tante donne e perché il cuore del genere umano sia liberato da ogni divisione e inimicizia.
4. Per la pace, perché presto cessi il fragore delle armi e si torni a parlare. Per l’Ucraina, per la Terra Santa, per il Sudan. Perché non si allarghino gli scenari di guerra. Per tutti quelli che sono sequestrati e in pericolo.
5. Per coloro che sono lontani dal Signore e rifiutano il Vangelo, perché possano essere raggiunti dalla sua forza risanatrice e dalla Parola di liberazione.
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