parrocchia
san Gennaro all'Olmo Napoli

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la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 4 giugno 2023

Festa della Santissima Trinità /A
 
 

Letture: Esodo 34,4-6.8-9; Daniele 3,52-56; 2ªCorinzi 13,11-13; Giovanni 3,16-18.

 

Dal Vangelo di Giovanni 3, 16-18

Gesù disse a Nicodemo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.

Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.

Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».


DIO È AMORE, COMUNICHIAMO A TUTTI IL SUO AMORE


Gesù disse a Nicodemo:
«Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio»

 

La Trinità, mistero di amore e di unità

Dopo la Pentecoste ci mettiamo in cammino con la forza dello Spirito Santo, che ci guida per le strade del mondo, non solo per vedere e conoscere tante situazioni, ma per operare liberando noi stessi e i nostri fratelli dai destini individuali che dividono gli uni dagli altri, generano divisioni e violenze che colpiscono tutti, ma i più deboli in maniera ancora più dura.

La festa della Trinità ci fa contemplare il mistero di amore che è Dio, un mistero di unità, di condivisione, di pacificazione. Per amore verso gli uomini Dio ha mandato il suo Figlio per farci conoscere un modo nuovo di vivere, mossi dall’amore. E lo Spirito Santo che egli dona ai suoi discepoli è la forza di amore che ci viene donata per operare la pacificazione, la guarigione da tanti individualismi.

Il Signore cammina in mezzo a noi

Sessanta anni fa, la sera del 3 giugno, moriva Giovanni XXIII, il papa che volle il Concilio Vaticano II per aiutare la Chiesa a riprendere con più decisione e chiarezza il cammino in mezzo agli uomini, mossi dallo Spirito di amore, nonostante la propria debolezza e le proprie infedeltà. Proprio perché deboli e peccatori il Signore promette di stare con il mondo, decide di accompagnarci, di camminare in mezzo a noi.

È la preghiera che Mosè rivolge al Signore, che facciamo nostra: «il Signore cammini in mezzo a noi. Sì, siamo un popolo di dura cervice, ma tu perdona la nostra colpa e il nostro peccato: fa' di noi la tua eredità» (Es 34,9). Gesù Cristo, Dio e lo Spirito raggiungono ogni comunità attraverso l’amore che genera comunione, l’amore gratuito ed eterno di Dio che muove il suo popolo perché fermenti la storia degli uomini.

Tessere fili di amicizia che generano pace

Ogni preghiera e liturgia che inizia «nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo» ci ricorda che questa comunione siamo chiamati a vivere e a costruire dentro la realtà delle nostre città, del nostro mondo. Dinanzi alle notizie di divisioni, di lotte, di violenze, di guerre si fa più urgente il bisogno di unità e di pace fra gli uomini. Papa Francesco ha affidato al cardinale Matteo Zuppi il compito di aiutare il cammino per la pace. E noi vogliamo pregare con insistenza, non solo oggi, per accompagnare gli sforzi e le iniziative di incontro e di dialogo che portino ad aprire vie di pace.

La festa della Trinità che ci fa riprendere il cammino dopo la Pentecoste, come avvenne agli inizi della Chiesa, ci renda consapevoli del compito che il Signore ci affida: seminare amore che genera cura, attenzione, che fa tessere tanti fili di amicizia, di fraternità in tanti luoghi perché nascano tanti spazi di pace fra tutti. C’è bisogno di guardare con amore e compassione al nostro mondo: «Dio non ha mandato il Figlio per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui» (Gv 3, 17).

Un servizio di amore ci è affidato

Questo è il servizio che il Signore ci affida, un servizio di amore; siamo deboli come quei discepoli della prima ora, ma il Signore è con noi, la sua Parola è luce ai nostri passi; Lui che era mosso dallo Spirito, lo dona anche a noi perché ci guidi per costruire strade e ponti che fanno incontrare, dialogare, accogliere, che sciolgono la durezza di tanti cuori e aprono alla compassione, alla tenerezza che viene dall’amore di Dio che ci è donato.

È un servizio da vivere con gioia, crescendo ogni giorno nell’amore che unisce, facendoci coraggio a vicenda, avendo gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, vivendo in pace, comunicando pace, quella pace che il mondo non conosce ma di cui ha grande bisogno. «Diamoci dunque alle opere della pace e alla edificazione vicendevole» (Rm 14,19).

Intenzioni di preghiera

1) Per la nostra Comunità: perché sia profetica, fermento di pace, portatrice del Vangelo e testimonianza d’amore davanti a tutti gli uomini.

2) Perché Dio Padre ci arricchisca con i doni dello Spirito, ci aiuti ad aver il cuore sempre aperto ai poveri, per essere liberi dalla paura e ricchi di sogni.

3) Perché la Santissima Trinità raccolga nell’unità la Chiesa, affinché manifesti l’amore di Dio fino ai confini della terra. Per Papa Francesco e per il nostro vescovo Domenico.

4) Per il Cardinale Matteo Zuppi e la missione affidatagli da Papa Francesco: perché si aprano spiragli di speranza e nulla rimanga intentato per facilitare la pace in Ucraina. Perché si arrestino i disegni di male, cessi la prevaricazione e il fragore delle armi; perché la nostra invocazione sia incessante e audace.

5) Perché lo Spirito Santo sia consolazione per gli oppressi e luce per gli afflitti. Rianimi chi è senza speranza, dia forza ad ogni cuore provato, e protegga chi è in pericolo.