parrocchia
san Gennaro all'Olmo Napoli

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la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 30 luglio 2023

17ª Domenica Tempo Ordinario /A
 
 

Letture: 1Re 3,5.7-12; Salmo 118; Romani 8,28-30; Matteo 13,44-52.

Ricordo di Nunzia, disabile mentale, morta a Napoli nel 1991, e di tutti i disabili mentali che si sono addormentati nel Signore.

Dal Vangelo di Matteo 13, 44-52

Gesù disse ai suoi discepoli:

44«Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.

45Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; 46trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra.

47Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. 48Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. 49Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni 50e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.

51Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». 52Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».


IL SIGNORE SI FA TROVARE DA CHI LO CERCA


«Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo;
un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia,
vende tutti i suoi averi e compra quel campo».

 

Scegliere con decisione e gioia come fanno i due delle parabole

Seguendo le pagine del Vangelo, scopriamo che nella predicazione e nell’azione di Gesù c’era di che scoraggiarsi: Giovanni Battista rifiutato, finito in carcere e accusato di essere un indemoniato; Gesù stesso accusato di essere un mangione e un beone, gli scribi e farisei sempre pronti ad accusarlo quando guarisce nel giorno santo del sabato. Ma Gesù ringrazia il Padre dinanzi a tanti piccoli accolti, tanti malati guariti, tanti esclusi che lo accolgono e iniziano una vita nuova.

Di fronte al rifiuto dei Gesù risponde invitando i suoi discepoli a scegliere con decisione il regno di Dio. È un invito anche per noi che vogliamo accogliere in questo tempo, quando continua la guerra in Ucraina, che continua a dividere, a causare tragedie e morte; sentiamo l’urgenza di muoverci come quell’uomo della parabola che pieno di gioia vende tutto quello che ha per comprare il campo dove ha trovato un tesoro; oppure come quel mercante che vende tutto per comprare la perla di grande valore che ha scoperto.

Testimoniare con gioia lo stupore della vita col Signore

Dio continua ad agire in mezzo agli uomini, agisce in questo tempo. Come il tesoro sepolto, l’azione di Dio è nascosta e occorre scoprirla; come una perla di immenso valore, va cercata per essere trovata. La gioia dei due delle brevi parabole è anche la nostra gioia: abbiamo scoperto il tesoro della vita con Dio, vogliamo scegliere in maniera gioiosa e piena. Possiamo pensare alle parole della conclusione della parabola del samaritano: «va’ e fa’ anche tu la stessa scelta».

Dinanzi a tanti del nostro mondo occidentale che si allontanano dalla religione, sentiamo l’urgenza di testimoniare con la nostra vita la gioia, la sorpresa, lo stupore per la vita che scopriamo vivendo insieme la parola di Gesù; il regno di Dio è nascosto in Gesù, nella sua vita e nel suo messaggio; il suo Vangelo ci cambia la vita, ci apre all’amore che viene da Dio, ci insegna a praticare la prossimità, a prenderci cura di tante persone sole e questo dona gioia a chi dà e a chi riceve.

Essere pronti ad ascoltare e ad accogliere tanti che cercano

La realtà del nostro mondo è quella descritta nella terza parabola: il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare che raccoglie ogni genere di pesci. C’è da fare come quei pescatori: vedere che insieme a tante realtà negative, ci sono tanti segni da cogliere in diverse persone: persone che cercano che si rendono disponibili, che vogliono coinvolgersi, che vogliono aprirsi all’esperienza del Vangelo.

I discepoli del Signore imparano da lui a discernere, ad essere pronti ad accogliere e coinvolgere tanti altri nel fare la nostra stessa esperienza gioiosa di lavorare per il regno di Dio, che ci rende umani e rende più umano questo nostro mondo, bisognoso di essere riconciliato, di essere guarito dal confronto, dalla contrapposizione, da tanti conflitti.

Il Signore ci renda docili all’azione del suo Spirito

Tanti sono stati attratti dal mito del consumo, del denaro che rende avari e chiusi. Il Signore continua ad operare, a parlare nel segreto di tante coscienze. Vogliamo essere pronti a cogliere queste domande che tanti si portano dentro, ad accompagnarli nella scoperta di una vita che avvicina gli uni agli altri, che unisce e dà gioia.

Chiediamo anche noi al Signore un cuore docile, come fece il re Salomone, lasciamoci portare dallo Spirito. Siamo chiamati a lasciarci attrarre sempre più dal Signore Gesù, perché anche per nostro mezzo, tanti altri possano conoscere che il Vangelo è libertà, è liberazione dalla solitudine, è fare esperienza di comunione, di gioia e di fraternità.

Intenzioni di preghiera

1) Perché il Signore doni a ciascuno di noi il discernimento dello Spirito, perché sappiamo apprezzare il valore del suo Regno e della vita che ci è donata.

2) Perché il tesoro del Vangelo che ci viene affidato non smetta di aprirci al futuro e rigeneri ciò che è vecchio. Perché sappiamo tirare fuori le cose nuove e antiche dell’amore di Dio per gli uomini.

3) Per papa Francesco e per la Chiesa chiamata ad uscire in missione per le strade del mondo. Perché il Signore la guidi e la sostenga in questo servizio perché cresca il suo Regno. Per il nostro vescovo Domenico.

4) Per la pace in Ucraina, perché la guerra, con il suo carico di morte, non domini più sul cuore degli uomini e si torni a dialogare. Perché il Signore sostenga chi cerca vie di pace.

5) Per chi è più debole, solo, malato. Per la protezione degli anziani, per la consolazione dei carcerati, perché ogni lacrima sia asciugata. Preghiamo1) Perché il Signore doni a ciascuno di noi il discernimento dello Spirito, perché sappiamo apprezzare il valore del suo Regno e della vita che ci è donata.