parrocchia
san Gennaro all'Olmo Napoli

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la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 9 aprile 2023

Pasqua di Resurrezione /A
 
 

Atti 10,34.37-43; Salmo117; Colossesi 3,1-4 ; Matteo 28,1-10

Memoria di Maria di Cleofa che stava presso la croce del Signore con le altre donne. Preghiera per tutte le donne che, in ogni parte del mondo, con coraggio e nelle difficoltà, seguono il Signore. Ricordo di Dietrich Bonhoeffer ucciso nel 1945 dai nazisti nel lager di Flossenbürg.

Dal Vangelo di Matteo 28, 1-10

1 Dopo il sabato, all'alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l'altra Maria andarono a visitare la tomba. 2Ed ecco, vi fu un gran terremoto. Un angelo del Signore, infatti, sceso dal cielo, si avvicinò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. 3Il suo aspetto era come folgore e il suo vestito bianco come neve. 4Per lo spavento che ebbero di lui, le guardie furono scosse e rimasero come morte.

5L'angelo disse alle donne: «Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. 6Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto. 7Presto, andate a dire ai suoi discepoli: «È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete». Ecco, io ve l'ho detto».

8Abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l'annuncio ai suoi discepoli. 9Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. 10Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno».


CON GESÙ RISORTO SCENDERE NEI TANTI INFERNI DI QUESTO MONDO


Gesù disse alle donne: «Non temete;
andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea:
là mi vedranno».

 

La morte e la resurrezione di Gesù provocano uno sconvolgimento

Il vangelo ci parla di due donne che non vogliono abbandonare Gesù neppure da morto. Stando alla scuola di Gesù hanno intuito che l’amore di Gesù è più forte della morte. Non vogliono distaccarsene. Vanno al sepolcro perché vogliono stare con Gesù. Che differenza rispetto ai discepoli! Questi sono preoccupati per se e se ne stanno chiusi nel cenacolo per paura di essere colpiti anche loro.

Ma mentre si avvicinano al sepolcro, le due donne sono sorprese da “gran terremoto”, come era successo anche due giorni prima al momento della morte di Gesù in croce. Dice il Vangelo: “la terra tremò” (Mt 27,21). La morte e la risurrezione di Gesù fanno parte della storia degli uomini, vengono a sconvolgere non solo i nostri cuori, ma anche questa terra. Dio interviene in questa storia e la cambia, a partire da quella del Figlio.

Il crocifisso è stato risuscitato

Un angelo, sceso dal cielo, toglie la pietra dal sepolcro e vi si siede come su una cattedra. Libera le due donne dalla paura, dal turbamento, che ogni intervento di Dio suscita: “Non abbiate paura!” E dice loro: “So che cercate il Crocifisso”. In realtà loro cercavano Gesù, ma l’angelo chiarisce a loro: “so che cercate il crocifisso”. Ed ecco l’annuncio della Pasqua: “Egli non è qui. È stato risuscitato, infatti, come aveva detto”.

È il Padre che lo ha risuscitato. Nessuno autorisuscita. È il Padre del cielo che ci salva. L’angelo non dice: Gesù è risorto, ma: il crocifisso è stato risuscitato. La risurrezione è opera di Dio. È Lui che svuota i sepolcri. E poi dice loro: “Presto, andate a dire ai suoi discepoli: È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete”.

Gesù scende negli inferni dei paesi lacerati dalla guerra

Questa Santa Liturgia è per noi come l’angelo della Pasqua che ci fa rivivere il mistero della risurrezione del Crocifisso: “Cristo è risorto! Non è più nella tomba”. Nel Credo noi diciamo: discese agli inferi. Gesù scende nelle profondità della storia per salvare tutti dalla morte.

Anche oggi Gesù è sceso negli inferni dei paesi lacerati dalla guerra, in Ucraina e negli altri paesi ove si continua a combattere, ovunque gli uomini e le donne sono schiacciati, violentati, oppressi. Per svuotare questi inferni e condurre con sé i colpiti come lui. Questa liturgia è iniziata nel buio. Ma subito ci ha coinvolti nella luce della risurrezione: dall’unico cero pasquale – segno di Cristo – è sgorgata una luce per tutti. Quell’unica fiamma, man mano si distribuiva, non diminuiva, al contrario, si è moltiplicata sino a riempire di luce questa assemblea coinvolgendoci tutti. E il diacono – a nome di tutti - ha potuto esclamare: “Esulti la terra, illuminata da così grande splendore”.

Andare in Galilea: dove si soffre, dove si aspetta qualcuno che ascolti

Il Vangelo di Matteo riporta l’esortazione, prima fatta dell’angelo e poi da Gesù stesso: “andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea, là mi vedranno”. Lì, in quella terra periferica, Gesù aveva iniziato la sua predicazione. Di lì ricomincia la nuova predicazione, la nuova storia inaugurata dalla Pasqua, dai luoghi marginali, dimenticati. Gesù ne aveva parlato, ma i discepoli non gli avevano creduto. Come anche noi facilmente non prendiamo sul serio la Parola di Dio, nonostante ci venga spiegata con grande ricchezza.

A noi il Signore non fa mancare la sua Parola, attraverso la predicazione che riceviamo. Come l’angelo della Pasqua, ci aiuta ad entrare nel mistero della Pasqua, a farci scendere negli inferni di questo mondo, per essere uomini e donne della risurrezione, uomini e donne di preghiera, testimoni di compassione per i deboli e operatori di pace tra i popoli. Questa Pasqua di questo anno ha una fretta tutta particolare. L’angelo e poi Gesù stesso ci esortano ad andare in Galilea: dove si soffre, dove si invoca aiuto, dove si aspetta qualcuno che ascolti. È là che incontriamo il Risorto. Con nuovo slancio, con nuova audacia andiamo in questi luoghi e annunciamo a tutti “Cristo è risorto! Alleluja! Alleluja! Alleluja!”

Intenzioni di preghiera

1) O Padre, che nella risurrezione del tuo Figlio dissolvi ogni paura e rendi possibile ciò che il nostro cuore non ha saputo sperare, fa’ che ricevendo la vita nuova che sorge dal tuo sepolcro, sappiamo vivere con nuovo entusiasmo la passione di cambiare il mondo.

2) Signore di ogni consolazione, in questo giorno di esultanza, dona ad ogni uomo la forza liberatrice della Pasqua, perché nessuno resti prigioniero del peccato, della morte, della tristezza, ma tutti gustino la gioia della resurrezione.

3) Ti preghiamo, Signore, per Papa Francesco, per il nostro vescovo Crescenzio e per la Chiesa, perché ovunque diffusa, sia comunità pasquale e annunci al mondo, ma soprattutto ai poveri, la buona notizia della salvezza.

4) Signore, che con la morte hai vinto la morte e con la Resurrezione ci doni la vita, ascolta la nostra preghiera per il mondo intero, per la pace tra i popoli, perché il male sia vinto. Proteggi la vita dei vescovi Mar Gregorios e Paul Yazigi, di Padre Dall’Oglio come quella di quanti sono ancora sequestrati in Siria. Proteggi i cristiani là dove sono in pericolo.

5) Ti preghiamo Signore rafforza la fede di questa tua famiglia, perché possa vivere, soprattutto nei luoghi di dolore e negli angoli più dimenticati, l’amore senza limiti che tu hai mostrato sulla croce.