parrocchia
san Gennaro all'Olmo Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 9 maggio 2021

6ª domenica di Pasqua /B

 
 

Letture: Atti 10, 25-27.34-35.44-48; Salmo 97; 1ª Giovanni 4, 7-10; Giovanni 15, 9-17

Memoria del profeta Isaia.

Dal Vangelo di Giovanni capitolo 15, versetti da 9 a 17

Gesù disse ai suoi discepoli: 9«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. 10Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. 11Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.

12Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. 13Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. 14Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. 15Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l'ho fatto conoscere a voi.

16Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. 17Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».


APRIAMO IL NOsTRo CUOrE AL COMANDAmENTO DELL'AMORE


«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi.
Rimanete nel mio amore».

 

Comprendere e vivere l’amore di Gesù

In questo tempo di Pasqua la Chiesa ci accompagna perché possiamo comprendere e vivere l’amore che Gesù ci manifesta giungendo fino a dare la vita per noi, morendo sulla croce e risorgendo dalla tomba. La Pasqua significa passaggio, passaggio dalla morte alla vita di amore che viene da Dio. E questo tempo di Pasqua ci aiuta a compiere il passaggio da una vita senza visioni. dalle nostre misure strette, individualiste, alla larghezza dell’amore di Dio e della sua visione sul mondo.

È questo quello che Gesù, nell’ultima cena, parlando ai discepoli, si preoccupa di far comprendere loro. I discepoli, durante il cammino fatto col Signore per le strade della Palestina hanno visto concretamente il manifestarsi del suo amore verso i poveri, i deboli, i piccoli; hanno colto nello sguardo di Gesù verso le folle la compassione, la misericordia, la tenerezza di Dio verso gli uomini, anche se non sempre se ne sono lasciati coinvolgere.

È possibile costruire un mondo senza muri

Se restate uniti a me – dice Gesù – voi scoprirete la larghezza e la profondità di questo amore che io ho per voi, e con questo amore possiate legarvi agli altri. Per Gesù conta che da lui noi impariamo ad amare. I nostri incontri con le persone sono la palestra di questa scuola di amore nella quale crescere. Questo nostro mondo ha bisogno di vedere, toccare, sperimentare che si può vivere con una visione larga, non più solo per se stessi ma per gli altri; una vita che dà gioia perché porta pace, aiuta gli uomini non a combattersi ma unirsi come figli dell’unico Dio e fratelli gli uni gli altri.

L’esperienza dei primi discepoli di Gesù dopo la Pasqua, li porta a scoprire personalmente che è possibile costruire un mondo senza muri, senza esclusioni. Quella meraviglia e sorpresa quando Gesù li ha condotti nelle case dei pubblicani e dei peccatori, quando si è recato nelle terre dei pagani, suscitando perplessità e critiche da parte di alcuni, ora comincia ad essere la strada che essi stessi percorrono nel tempo nuovo che si è aperto.

Le sorprese che vivono gli amici di Gesù

Pietro - come leggiamo nel libro degli Atti (cap. 10) - ascoltando quanto il Signore gli dice, attraverso i segni che gli pone davanti, si reca a casa di Cornelio, un pagano, timorato di Dio e simpatizzante per il giudaismo, lì trova tanti che lo attendono. E vede che Dio fa scendere anche su di loro il suo Spirito dopo che egli ha parlato di Gesù, del suo amore, della sua morte e resurrezione.

“Sto rendendomi conto che Dio non fa preferenza di persone” – dice con umiltà, stando nella casa di Cornelio. Questa è anche la nostra sorpresa vivendo come amici di Gesù. Un esempio fra tanti: in questo tempo della pandemia tanti hanno manifestato il desiderio di aprirsi agli altri, di compiere gesti di aiuto verso chi è nel bisogno. E dal Signore, dal suo amore, impariamo ad essere aperti, pronti ad accogliere, ascoltare, farci carico di tante domande.

Vivere e gustare la vita di Gesù che rifluisce in noi

Comprendiamo meglio, allora, l’insistenza di Gesù a rimanere nel suo amore: “io ho amato voi con lo stesso amore che c’è tra me e il Padre mio”. Rimanete nel mio amore perché possiate vivere della mia stessa vita e comunicarla agli altri. “Prendete e mangiate, questo è il mio corpo – dice ai discepoli - prendete e bevete tutti, questo è il mio sangue”. È far rifluire in noi la vita stessa di Gesù, i suoi pensieri, i suoi sentimenti, i suoi legami.

Nella liturgia noi rinnoviamo i gesti di Gesù perché dall’unione con lui continui il passaggio dalla morte alla vita che viene da Dio. La nostra unione a Gesù, la fraternità che siamo chiamati a vivere e a gustare, è la forza che cambia il mondo. E noi, come umili amici suoi annunciamo e manifestiamo la vita nuova che viene dalla Pasqua.

Intenzioni di preghiera

1) Perché il Signore, che ci chiama amici, ci aiuti ad aprire il nostro cuore al comandamento dell’amore e rinnovi nella vita della nostra Comunità i prodigi della sua misericordia.

2) Per Papa Francesco, per il nostro vescovo Domenico e per la Chiesa: perché guidata dall’amore universale di Dio susciti nel cuore degli uomini e dei popoli il desiderio della pace e della Fratellanza.

3) Per tutti i sacerdoti perché possano esercitare il loro ministero con fedeltà e umiltà. Dona loro energie d’amore, di saggezza e di generosità, perché in un tempo difficile come il nostro, possano portare luce ed essere riferimento per tanti.

4) Perché cessi il tempo dell’odio, perché termini ogni guerra, perché si tornino a cercare vie di dialogo e di riconciliazione. Perché guardiamo il mondo con gli occhi del Signore e non disperiamo mai anche nelle situazioni più difficili, invocando sempre la pace con la fiducia di essere esauditi.

5) Ti preghiamo o Signore per chi lotta contro la morte, per chi soffre, per chi è gravemente malato: perché trovi in te soccorso, guarigione, salvezza. Libera il mondo dalla Pandemia.