parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

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la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 31/01/21

Domenica 4ª del Tempo Ordinario
 
 

Letture: Deuteronomio 18,15-20; Salmo 94; 1 Corinzi 7,32-35; Marco 1,21-28.

Ricordo di Modesta, senza fissa dimora lasciata morire nel 1983 alla stazione Termini di Roma, non soccorsa perché sporca. Con lei ricordiamo tutti coloro che muoiono nelle strade senza casa e senza soccorso.

dal Vangelo di Marco 01, 21-28

21Giunsero a Cafarnao e subito Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, insegnava. 22Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi.

23Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, 24dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». 25E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». 26E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.

27Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!».

28La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.


CHIAMATI A LOTTARE CON GESÙ CONTRO IL MALE


Gesù gli ordinò severamente:
«Taci! Esci da lui!».
E lo spirito impuro uscì da lui.

Gesù è venuto a liberare gli uomini dalla prigionia del male

Dopo aver chiamato i primi discepoli – Simone e Andrea. Giacomo e Giovanni – l’evangelista Marco pone questo episodio all’inizio dell’attività di Gesù: di sabato va subito nella sinagoga di Cafarnao assieme ai discepoli e si mette a insegnare. Un uomo posseduto dal male reagisce alle parole e alla presenza di Gesù: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci?». E Gesù libera quest’uomo posseduto dal male.

È proprio così: Gesù è venuto ad affrontare il male che tiene prigioniere tante persone e restituirle ad una vita libera: di amare, di unirsi agli altri, di vivere una vita pienamente umana. Oggi c’è un forte individualismo che porta a chiudersi, che divide e avvelena la vita e rende amara la vita delle nostre città. Sono tante le persone bisognose di liberazione.

Il sabato e la sinagoga: il giorno sacro e il luogo sacro

Gesù va in sinagoga di sabato e si mette ad insegnare: tutto comincia nella sinagoga in giorno di sabato. Il sabato era il giorno sacro per gli ebrei e la sinagoga il luogo sacro dove veniva predicata la Parola di Dio. Ma tutto era diventato come una pia abitudine che non faceva emergere la forza di rinnovamento che viene dalla Parola di Dio.

I presenti nella sinagoga avvertono subito una forza, una energia che si sprigiona dall’insegnamento di Gesù che impressiona la gente. Il Vangelo dice: «insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi». Abbiamo bisogno di ridare nuova dignità al giorno santo del Signore, la domenica, e alla predicazione del Vangelo che viene a rinnovare i nostri pensieri e comportamenti. La domenica e la liturgia sono per noi quello che per gli ebrei erano il sabato e la sinagoga.

Dal Signore viene la forza per combattere il male

Da qui bisogna ricominciare. Sappiamo che per tanti la domenica non è più il giorno del Signore e la Chiesa il luogo dove attingere l’energia spirituale che viene dal Signore. Al di là delle responsabilità e della libertà di ogni persona, c’è bisogno che le nostre liturgie diventino sempre più belle, vive, siano lo spazio e il tempo dove il Signore parla al cuore degli uomini e li sveglia dinanzi al male, ai diversi spiriti maligni che nelle nostre città tengono prigioniere tante persone.

Le forze del male sono tante. Nell’episodio del Vangelo, lo spirito impuro parla al plurale: «che vuoi da noi?». C’è una lotta che Gesù ha iniziato già nel suo lungo soggiorno nel deserto, «messo alla prova da Satana» (Mc 1,12-13). E la santità di Gesù fa orrore allo spirito impuro: «io so chi tu sei: il santo di Dio!». È il riconoscimento di uno più forte, di una forza che viene dallo Spirito Santo.

La diffusione del bene attira tanti che si uniscono a noi

C’è bisogno che anche noi diventiamo santi: «Santificatevi dunque e siate santi, perché io sono santo» (Lv 11,44). Gesù ci comunica il suo Spirito, la sua forza, ci coinvolge come suoi discepoli in questa lotta al male, che soffoca la vita di tanti. E la forza di vita che viene da Gesù vince le potenze del male. Egli entra nella storia degli uomini per toccarla, sanarla e sconfiggere il male. E noi siamo chiamati a lottare con lui contro il male, che imprigiona le persone, che pesa sulla loro vita, particolarmente sui poveri, sulle persone sole, sui deboli.

La notizia di questa guarigione si diffonde subito in modo spontaneo e forte. E questo lo sperimentiamo anche noi: anche il bene si diffonde e tanti si interrogano, si avvicinano, vogliono conoscere e si uniscono a noi, come avveniva al tempo degli Atti degli Apostoli: «ogni giorno tutti insieme frequentavano il tempio ... lodando Dio e godendo la simpatia di tutto il popolo. Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati». (At 2,46-47).

Intenzioni di preghiera

1) Perché, sul tuo esempio, ci impegniamo a liberare dai lacci del male chi più soffre per l’abbandono e la miseria, malato o dimenticato, nelle prigioni come negli angoli più nascosti del mondo. Perché tutte le nostre comunità offrano speranza comunicando la luce del tuo volto e il calore della tua misericordia.

2) Per Papa Francesco, per il nostro vescovo Crescenzio e per la Chiesa tutta, perché sia popolo di profeti che custodiscono e comunicano il tesoro della Parola di Dio.

3) Per chi vive per strada, per chi è messo ai margini delle nostre città, per i profughi abbandonati nei campi senza prospettive e futuro. Tu che ti ricordi di tutti, proteggi la loro vita e dona a noi di continuare a vivere l’amicizia verso i nostri fratelli più poveri.

4) Perché il buio del male, dell’inimicizia, della guerra, che avvolge tanti paesi, sia dissolto da un‘alba di pace. Perché gli uomini tornino a parlarsi come fratelli e a prendersi cura del creato. Perché il mondo sia liberato dalla Pandemia.

5) Per noi tutti, perché il Signore ci aiuti a non chiudere il nostro cuore all’ascolto della sua Parola autorevole, anche quando il suo messaggio è impegnativo. Perché non ci lasciamo intimidire dall’incredulità, dal conformismo, dalla potenza del male.