Giovanni proclamava: «Viene dopo di me
colui che è più forte di me ... egli vi battezzerà in Spirito Santo»
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La pandemia ci aiuta a vedere i limiti del nostro mondo
Le vicende che stiamo vivendo da vari mesi con i dati che ogni giorno ci vengono riportati di ricoveri, contagi e il numero quotidiano di morti a causa del virus ci fanno comprendere i limiti del nostro mondo, le ingiustizie che colpiscono tutti, ma più duramente le persone più deboli: tutto questo ci aiuta a cogliere l’urgenza di un rinnovamento di questo mondo.
Queste settimane di avvento del Natale di Gesù sono un tempo prezioso per dare più spazio all’ascolto del Vangelo, più spazio alla preghiera e anche rivedere gli stili della nostra vita.
Una riflessione sul nostro consumismo e l'invito a una vita più sobria
«Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico»: l’abbigliamento e lo stile di vita di Giovanni Battista, la sua alimentazione con quello che offre la natura sono un invito a una riflessione sul consumismo, su una sobrietà che significa anche generosità verso coloro che hanno poco o nulla: «Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico».
C’è un futuro di Dio che Giovanni Battista annuncia con forza: «Viene dopo di me colui che è più forte di me … ma egli vi battezzerà in Spirito Santo». Giovanni Battista non si rassegna a un mondo privo di speranza e noi, discepoli del Signore siamo chiamati ad annunciare il messaggio di Giovanni. Questo mondo può cambiare, la parola del Vangelo ci aiuta ad interpretare la vita e la storia attuale, la vita e il destino di Gesù sono l’indicazione nuova per la nostra vita concreta.
Impariamo a camminare seguendo «uno che è più forte» delle voci del mondo
La predicazione di Giovanni ci chiama a impostare la nostra vita come un camminare seguendo qualcuno che è più forte delle tante voci, dei tanti inviti che ci chiamano a spendere, a consumare, a vivere spensieratamente senza costruire un futuro più giusto e più umano.
C’è una forza in Gesù, che vuole entrare sempre più nella storia del mondo, nella vita di ciascuno. Eppure nel Natale noi contempliamo Gesù bambino che nasce poveramente, che non trova accoglienza e viene deposto da Maria “in una mangiatoia”. La forza di Gesù è una forza spirituale, interiore, che colma il vuoto dei cuori, che sgonfia gli egoismi, che vince l’indifferenza e apre all’amore gratuito.
Non smettiamo mai di ascoltare e riascoltare la Parola di Dio
La forza di Gesù ci viene comunicata, trasmessa attraverso le parole semplici del Vangelo. Sono parole che ci alimentano, che mentre le leggiamo ci comunicano ogni volta cose, pensieri e sentimenti nuovi. Non smettiamo mai di ascoltare e riascoltare questa Parola di Dio che ci rinnova alla vita con Dio e con gli uomini, specialmente con i più deboli, i poveri, quelli che sono lasciati da parte.
Questo Natale sarà diverso perché ci spinge a cercare modi nuovi per mettere a centro coloro che sono ai margini. Non potremo fare i pranzi di Natale come negli anni scorsi, allestendo tanti tavoli imbanditi, ma non possiamo tirarci indietro rassegnati per le regole da seguire per la pandemia. La forza di amore che il Vangelo ci comunica ci fa industriare, ci fa cercare modi di fare festa con i poveri, di comunicare gioia, di far sentire la nostra vicinanza e il nostro affetto.
Facciamo risuonare anche noi, oggi, la voce del Battista
«Viene uno che è più forte di me» – ci ripete Giovanni Battista. E noi vogliamo aprirci a questa forza di Gesù, del Vangelo: è una forza di amore, di attenzione, di comunione che dà gioia. È una forza che consola, che riscalda i cuori. Queste settimane di Avvento sono un dono, un tempo prezioso in cui allargare lo spazio nel nostro cuore alla parola del Vangelo, nel silenzio dai rumori e dalle voci confuse del mondo.
Tanta gente veniva attirata dalla voce libera e forte di Giovanni: «voce di uno che grida nel deserto: preparate la via del Signore». In questo tempo anche noi facciamo risuonare la nostra voce in maniera larga a tanti, invitando alla preghiera, a preparare un posto per quelli che non ce l’hanno, ad accogliere Gesù che viene a nascere in mezzo a noi, insieme a quelli che aspettano un giorno e un tempo nuovo per la loro vita.
Intenzioni di preghiera
1) Signore, raddrizza i sentieri del nostro cuore, perché esso sia abitato dalla tua Parola, spiana ogni nostra asprezza, perché possiamo accogliere la speranza che in questo tempo difficile ci doni: quella di un mondo rinnovato dal tuo amore.
2) Signore Gesù, difensore dei poveri e conforto degli afflitti, ascolta le grida di dolore che dalla terra salgono a te e vieni incontro alle speranze di quanti ti attendono con cuore sincero e di chi in te cerca consolazione.
3) Signore, ti preghiamo di proteggere papa Francesco e di sostenere la Chiesa, perché fedele al Vangelo sappia comunicarlo al mondo, aiutando gli uomini a cercare il tuo regno e ad attendere il tuo ritorno. Sostieni il vescovo Crescenzio.
4) Ti preghiamo, o Signore, perché tutti amino la vita, la difendano e la rispettino soprattutto quando è più debole, come quella degli anziani o dei disabili. Ricordiamo innanzi a te tutti gli uomini e le donne che in questo tempo di Pandemia muoiono soli. Dona guarigione ai malati e proteggici tutti dal male.
5) Signore, sul nostro mondo lacerato dalla violenza e dall’odio, sui paesi colpiti più duramente dalla guerra, venga il tuo regno di giustizia e di Pace. Ispira ai governanti sentimenti di riconciliazione perché sempre operino per il bene comune e non per i propri interessi.
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