
«Ecco, il seminatore uscì a seminare ...
sulla strada, sul terreno sassoso, fra le spine, sul terreno buono».
|
Guardare il mondo con gli occhi di Gesù
La liturgia che celebriamo è ritrovarci insieme con Gesù che ci comunica e ci coinvolge nel suo sogno: portare il regno dei cieli sulla terra. Quando si mette a raccontare queste parabole Gesù, uscito dalla casa di Simone, è seduto in riva al mare (era il lago di Galilea) e vedendo tanta folla che si raccoglie attorno a lui si mette a parlare del regno dei cieli, del regno di Dio che viene sulla terra.
E parla anche a noi perché facciamo nostro il suo sogno di tempo nuovo per questo mondo, mentre tanti aspettano la fine della pandemia per tornare alla vita di prima. Il seme del Vangelo egli continua a donarlo alla nostra vita perché generi sempre più in noi sentimenti di benevolenza, di cura, di attenzione che diventano gesti, azioni concrete. Piccoli gesti che generano tanti cambiamenti nel cuore delle persone.
Quanti pani avete? – chiede Gesù ai discepoli
Dieci persone sono state tirate fuori dall’inferno di Lesbo e incominciano una nuova vita nel nostro paese, nella nostra Europa. Ma sono varie decine di migliaia quelli intrappolati in condizioni disumane, che aspettano e quasi la metà sono bambini. Gesù, davanti a questo mare di dolore non ci fa rassegnare perché venga il tempo della loro liberazione.
Penso alla folla di persone senza cibo davanti a Gesù. Quanti pani avete? – chiede ai discepoli. Cinque pani e due pesci – rispondono. Ma che cosa è questo per tutta questa gente? La moltiplicazione avviene con la forza dell’amore che spinge a chiedere, a coinvolgere.
Lavorare con pazienza dinanzi alle difficoltà
La parola seminata in noi cresce e vuole produrre sempre più frutti. Se ci lasciamo abitare da essa avvengono miracoli, moltiplicazioni, cresce la generosità, la cura e l’attenzione agli altri. Ma frattanto anche il male cresce. La parabola della zizzania ci spinge a lavorare con pazienza, senza fermarsi dinanzi alle difficoltà, alle obiezioni. Quanta pazienza nelle trattative di pace, ma anche quanta intelligenza – direi sapienza - per superare difficoltà e ostacoli e giungere alla liberazione, alla pace.
Il padrone della parabola, ai servi che gli fanno notare i semi di zizzania che crescono, impedisce di tagliare l’erba cattiva sin dall’inizio. «Padrone della forza – recita il libro della Sapienza – tu giudichi con mitezza e ci governi con molta indulgenza» (12,18). È il mistero della sua misericordia che il Signore ci fa conoscere. E così vediamo che è possibile l’incontro fra persone le più diverse, nascono storie di amicizia, di aiuto, di fraternità che non avremmo immaginato.
Generatori di fraternità
Impariamo dal Signore che è si è messo a tavola con i peccatori, con i diversi, con i lontani, pensiamo ai pranzi con gli esattori di tasse. E Matteo era uno di questi. Le parabole che Gesù racconta, egli le ha vissute per primo. Così viene il tempo nuovo del regno di Dio. Lui si è fatto piccolo in mezzo a noi perché noi potessimo fare con lui cose grandi.
Un granello di senape che diventa un albero accogliente per gli uccelli, pochi grammi di lievito in tre misure di farina sono quasi mezzo quintale di farina e il pane ricavato fornirebbe un pasto a più di cento persone. Questi tratti oltrepassano i limiti della realtà, ma queste sono le realtà di Dio.
Non siamo timorosi, «lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza – ci esorta Paolo – egli intercede secondo i disegni di Dio» (Rm 8, 26-27). E così diventiamo generatori di fraternità. «Questo è piantare alberi di fraternità nei deserti e popolare di comunità le periferie abbandonate: questo è costruire una nuova storia, che nessuno ci può impedire».
Intenzioni di preghiera
1) Signore, che sei misericordioso e paziente e giudichi tutti con mitezza, abbia pietà di noi e donaci la libertà dei tuoi figli.
2) Ti preghiamo, Signore, per la Chiesa: donale la forza del tuo Spirito perché sia speranza per l’umanità intera e testimoni la presenza del tuo Regno sulla terra. Proteggi e sostieni Papa Francesco e il nostro vescovo Crescenzio.
3) Ti ringraziamo, Signore, per l’arrivo di nuovi profughi con i Corridoi Umanitari dalla Grecia e ti preghiamo di proteggere quelli che ancora sono in pericolo o vivono reclusi nei campi o nei centri.
4) Signore Gesù, guarisci chi è malato e chi si affida alla tua misericordia. Libera il mondo dalla Pandemia, proteggi i paesi più vulnerabili in America Latina e in Africa.
5) Ti preghiamo, o Signore, davanti a tante situazioni di conflitto, perché il tuo Vangelo di pace cresca in noi e sia comunicato con larghezza.
|