Dal Vangelo di Matteo capitolo 10, versetti da 26 a 33 Gesù disse ai suoi apostoli: 26Non abbiate paura di quelli che si oppongono a voi, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. 27Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all'orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.
28E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l'anima e il corpo. 29Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. 30Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. 31Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
32Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; 33chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch'io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli. |
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Gesù disse ai suoi apostoli:
«Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo».
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Difendere la vita dei più deboli
Per ben tre volte nel brano evangelico di oggi Gesù rivolto ai discepoli esorta: Non abbiate paura. Noi tutti in questi mesi della pandemia a causa del virus abbiamo avuto paura e abbiamo seguito le regole per difenderci. Ma non abbiamo avuto paura di difendere la vita, anche se con tutti gli accorgimenti necessari: la vita degli anziani, di quelli che sono rimasti per strada quando le strade sono diventate deserte, degli stranieri indifesi, di coloro che sono rimasti senza lavoro, delle famiglie che non avevano nulla per dar da mangiare ai propri figli.
Questo è stato manifestare quanto il Signore ha comunicato a questa sua famiglia, manifestare la vita che viene da lui e che fa uscire incontro agli altri, senza aver paura di opporsi alla cultura diffusa dell’individualismo, dell’indifferenza di fronte a chi viene lasciato solo, a chi è debole, a chi chiede aiuto.
Siamo alternativi alla logica dei lupi
Non abbiate paura – ci dice Gesù – di manifestare la forza dell’amore che io vi comunico. C’è una cultura diffusa che spinge all’individualismo, alla indifferenza nei confronti dei deboli, dei diversi. «Non conformatevi – ci esorta anche Paolo – alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente» (Rm 12,2), anzi quello che abbiamo compreso nei tanti momenti di riflessione, quella parola che abbiamo ascoltato, va proclamata ampiamente.
Noi siamo inviati come pecore in mezzo a lupi (Mt 10,16), disarmati dinanzi ai pericoli del nostro tempo, ma alternativi alla logica dei lupi, ma sappiamo di essere col Signore che ci invia in mezzo agli altri: «perfino i capelli del vostro capo sono contati» dice Gesù, per indicarci che il Signore ci conosce ed è con noi. E poi il Signore ci fa andare insieme perché siamo un segno di comunione, di cura vicendevole.
Da Gesù viene una forza capace di sanare tutti
In questi mesi abbiamo visto quanto i potenti questo mondo si sono trovati impotenti di fronte alla forza del male e quanto c’è bisogno di comprendere che siamo tutti collegati e interdipendenti, possiamo dire con l’espressione usata da papa Francesco, «siamo tutti sulla stessa barca». E questo ci chiama a tessere con pazienza e fedeltà la rete della solidarietà fatta di tanti piccoli legami, di tante piccole attenzioni che creano un legame, una fiducia, un’amicizia che sostiene.
Riconoscere il Signore davanti agli uomini significa testimoniare il Vangelo che abbiamo ricevuto, non fare come i genitori del cieco nato che per paura dei Giudei dissero di non sapere chi aveva guarito il proprio figlio nato cieco; testimoniare che la nostra forza viene dal Signore, una forza che si manifesta nella debolezza delle nostre persone.
Più noi ci lasciamo guidare dal Signore e più comunichiamo la sua forza che è capace di sanare tutti. Per questo chiediamo al Signore che «ci conceda di essere rafforzati dal suo Spirito nell’uomo interiore» (Ef 3. 16). Così diventiamo fermento di cambiamento, operatori di pace, di fraternità e di amicizia..
Intenzioni di preghiera
1) Signore, donaci il tuo spirito di fortezza, aiutaci ad essere fermento di cambiamento, operatori di pace, di fraternità e di amicizia.
2) Signore, ti preghiamo per tutti coloro che affrontano difficoltà e prove spendendo con generosità la loro vita per il Vangelo: sii tu consolazione della loro vita, liberali dalla paura, sostienili nella speranza e nell’audacia della fede.
3) Proteggi, Signore, Papa Francesco, il nostro vescovo Crescenzio e guida la Chiesa, perché sia segno della presenza di Dio nella storia e sappia comunicare a tutti, senza paure e scoraggiamenti, la buona notizia del Vangelo.
4) Signore, ti preghiamo per la salvezza di chi, spinto dalla disperazione e, nonostante tutto, affronta ancora oggi la pericolosa traversata del Mediterraneo e per quanti, con audacia e responsabilità si adoperano per salvare e proteggere la loro vita.
5) Libera, Signore, il mondo dalla Pandemia; ti preghiamo particolarmente per i Paesi dell’America latina e dell’Africa che più soffrono in questo tempo per le conseguenze del virus. Soccorri i poveri, i malati, chi è senza soccorso e cura.
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