parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

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la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 16/02/20

6ª Domenica del Tempo Ordinario /A
 
 

Letture: Siracide 15, 15-20; Salmo 118; 1Corinzi 2, 6-10; Mt 5,17-37.

Memoria di Onesimo, schiavo di Filemone, fratello nella fede dell’apostolo Paolo.

dal Vangelo di Matteo 05, 17-37.

Gesù disse ai suoi discepoli: 17Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. 18In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. 19Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli. 20Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.

21Avete inteso che fu detto agli antichi: Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. 22Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: «Stupido», dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: «Pazzo», sarà destinato al fuoco della Geènna. 23Se dunque tu presenti la tua offerta all'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, 24lascia lì il tuo dono davanti all'altare, va' prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.

25Mettiti presto d'accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l'avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. 26In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all'ultimo spicciolo!

27Avete inteso che fu detto: Non commetterai adulterio. 28Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore. 29Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. 30E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna.

31Fu pure detto: «Chi ripudia la propria moglie, le dia l'atto del ripudio». 32Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all'adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio. 33Avete anche inteso che fu detto agli antichi: «Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti». 34Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, 35né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. 36Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. 37Sia invece il vostro parlare: «Sì, sì», «No, no»; il di più viene dal Maligno.


LA VIA PER VIVERE INSIEME IN FRATERNITÀ


Gesù disse ai suoi discepoli:«Avete inteso che fu detto agli antichi:
Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio.
22Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello
dovrà essere sottoposto al giudizio».

Gesù ci fa conoscere il pensiero e il cuore di Dio

In un mondo segnato da divisioni, attraversato da muri di indifferenza, Gesù ci indica la via della sapienza di Dio, una via che unisce gli uomini, una via che insegna a vivere in pace. La pagina del Vangelo di oggi se segue il brano delle beatitudini ci aiuta a cogliere nella Legge che Dio diede a Mosè il pensiero e il cuore stesso di Dio, l’amore senza limiti che egli ha per tutti gli uomini e che siamo invitati a praticare in tutta la nostra vita.

“Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei – dice Gesù - non entrerete nel regno dei cieli”. Egli vuole dirci che essere buoni alla pari dei farisei è come non esserlo per nulla. E lo spiega. Le parole che seguono sono parole che nessuno ha mai osato dirle come le ha dette Lui e nessuno le ha udite da altra fonte se non dal Vangelo. La prima affermazione è tratta dal quinto comandamento: “Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere... io, invece, vi dico: chiunque s’adira con il suo fratello sarà sottoposto al giudizio”.

La misericordia vale più del sacrificio

Gesù non propone una nuova casistica o una nuova prassi giuridica, ma un nuovo modo di intendere i rapporti tra gli uomini. Egli ci invita a passare da un precetto in negativo alla positività dell’amicizia. L’amore ha un valore così alto da richiedere – se manca – l’interruzione dell’atto più importante del culto a Dio. La misericordia vale più del sacrificio; il culto, come relazione con Dio, non può prescindere da un rapporto di amore con gli uomini.

Anche i rapporti tra le persone devono seguire la via chiara del Vangelo che porta a vivere la misericordia. L’impegno di fedeltà tra moglie e marito non può essere scalzato dall’amore per se stessi e dalla affermazione del proprio egocentrismo.

Umiltà, fondamento dei rapporti tra gli uomini

Seguire Gesù e il suo Vangelo ci impegna a non essere pietra di inciampo (questo significa la parola “scandalo”) per i fratelli. È meglio perdere un occhio o una mano se questi sono occasione di scandalo. E anche il parlare non deve essere ambiguo, ma deve rispecchiare la forza e la chiarezza della Parola di Dio. Lo spergiuro, da cui Gesù ci mette in guardia, avviene quando l'uomo è talmente egocentrico da voler piegare ai propri interessi Dio e gli altri. In verità, dice Gesù, non abbiamo potere neppure su un capello.

L’umiltà è a fondamento dei rapporti tra gli uomini, e con essa la verità e la franchezza. Dio ha creato l’uomo dandogli la dignità della parola, per questo Gesù dice: “Sia il vostro linguaggio: si, si; no, no; il di più viene dal maligno”. Egli vuole sottolineare che le parole hanno un peso, e non possono essere vane o ambigue. Attraverso di esse appare il cuore, come è vero per Dio stesso, mentre il maligno allarga la sua forza con la corruzione delle parole.

La sapienza che viene da Dio crea una cultura veramente umana

Imparare a vivere e a operare come ci insegna Gesù è un lavoro molto bello perché ci indica la via per sconfiggere lo spirito di divisione, che viene dal diavolo, colui che è specialista della divisione. Con Gesù impariamo a creare amicizia, a riunire le persone, a creare fili di solidarietà, a portare fraternità nelle città degli uomini, a portare la pace dove ci si combatte, dove si vive nella paura dell’altro.

Questa è la sapienza di Dio che Gesù ci comunica, ci chiama a vivere. È una sapienza, come scrive l’apostolo Paolo “che non è di questo mondo … Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, Dio le ha preparate per coloro che lo amano” 1Cor. 2, 6.9). È una sapienza che crea una nuova cultura, quella del vivere insieme, quella del riconoscersi fratelli, quella di un mondo più giusto perché più umano.

Intenzioni di preghiera

1) Signore, che ci riveli come occorra un cuore nuovo per praticare una lotta impegnativa contro il male, fa’ che ci lasciamo condurre dalla Sapienza della tua Parola sulla via della conversione e dell’obbedienza ai tuoi insegnamenti.

2) Signore, noi ti preghiamo: aiutaci a vincere ogni tentazione prima che soffochi in noi la tua voce. Fa’ che ci lasciamo condurre dal tuo Spirito, nostro maestro interiore, perché nella vita maturino in noi opere di giustizia e di pace.

3) Ti preghiamo, Signore, per Papa Francesco, per il nostro vescovo Crescenzio e per la Chiesa, perché semini con abbondanza la Parola, fondamento della fede, nutrimento della speranza e lievito di fraternità.

4) Ti preghiamo, Signore, dona al mondo intero la tua pace. Libera dal male della guerra e della violenza il Sud Sudan, la Siria, il Mozambico, il Centrafrica.  Veglia sulla vita di quanti sono ancora sequestrati e in pericolo.

5) Signore, aiutaci sul tuo esempio ad incontrare e ad aiutare chi è malato, a comprenderne il grande bisogno di guarigione di tanti. Donaci la tua compassione per consolare e non rassegnarci mai di fronte al male.