parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

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la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 20/10/19

Domenica 29ª Tempo Ordinario /C
 
 

Letture: Esodo 17, 8-13; salmo 120; 2Timoteo 3,14 - 4,2; Luca 18, 1-8.

 

Dal Vangelo di Luca capitolo 17 versetti da 11 a 19

1 Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai:

2«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. 3In quella città c'era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: «Fammi giustizia contro il mio avversario».

4Per un po' di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: «Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, 5dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi»».

6E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. 7E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? 8Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».


LA FORZA DELLA PREGHIERA DI FRONTE AL MALE


«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio
né aveva riguardo per alcuno».

Non siamo impotenti di fronte al male

Oggi, a differenza del passato - anche quello di pochi decenni addietro – noi siamo informati di quello che avviene nel mondo in tempo reale attraverso i tanti mezzi di comunicazione di massa. E di fronte alle notizie che ci raggiungono c’è il rischio di fare l’abitudine alle notizie anche le più tremende, rassegnati alla realtà anche quando non ci piace.

Noi cristiani abbiamo bisogno di risvegliarci dal nostro torpore, prendere in mano il libro della Parola di Dio, leggerla, meditarla e cominciare a pregare con più insistenza per questo mondo perché cresca il bene e il male venga affrontato con coraggio. Non siamo impotenti di fronte al male, forse è meglio dire che troppe volte siamo indifferenti.

La forza debole della preghiera

Ma chi è amico del Signore, chi conosce i sentimenti e le preoccupazioni di Dio non può rimanere indifferente di fronte alle ingiustizie, alle guerre, alle persone che vivono oppresse, incapaci di rialzarsi da sole. Gesù ci dice che insieme e anche personalmente abbiamo un potere, una forza che può incidere nella realtà, che può cambiare questo nostro mondo: è la preghiera.

Ci può sembrare una forza inadeguata, perché è una forza debole. Ma l’immagine di Mosè (Esodo 17, 11-12) che aiuta il suo popolo a sconfiggere i nemici con la preghiera, sorretto da due che gli sono a fianco che gli sostengono le mani alzate, in modo evidente ci fanno comprendere la forza della preghiera.

La forza e la passione dell’apostolo Paolo

Del resto se pensiamo allo sviluppo del cristianesimo nei primi decenni dopo la Pentecoste, come apprendiamo dagli Atti degli Apostoli, dalle lettere di Paolo, comprendiamo che questo è stato possibile perché mossi dallo Spirito del Signore, invocato senza stancarsi con la preghiera. San Paolo nelle sue lettere alle diverse comunità insiste sulla preghiera, svelandoci il segreto della sua esperienza personale, della sua sollecitudine di far crescere sempre nuove comunità: «Pregate ininterrottamente» (1Ts 5,17), «in ogni occasione, pregate con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito» (Ef 6,18), «siate lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera» (Rm 12,12).

È quello che Gesù cerca di far comprendere anche a noi attraverso la parabola che racconta ai discepoli: quella donna, una povera vedova, simbolo della debolezza e facilmente esposta ad ogni sopruso, non si arrende di fronte all’ingiustizia, e non smette di importunare quel giudice ingiusto finche non ottiene quanto dovuto. L’insistenza viene dal sapere che quanto chiede di ottenere è un bisogno vitale per la sua vita, per la sua sussistenza.

Nella preghiera il Signore ci comunica il suo amore appassioanto

E noi non dobbiamo sentire come vitale il bisogno di un mondo più umano, più giusto, più in pace, più sollecito verso coloro che soffrono? Di qui nasce l’insistenza a pregare il Signore. Il salmista, nel brano di oggi, ne è consapevole: «da dove mi verrà l’aiuto? Il mio aiuto viene dal Signore. Egli ti custodirà da ogni male» (Salmo 120, 1-2.7). C’è bisogno di pregare, personalmente e comunitariamente. La preghiera vince la rassegnazione, apre gli occhi e non ci fa girare dall’altra parte, ci fa sentire il gemito dei sofferenti e ci spinge a chiedere aiuto al Signore.

Rimaniamo saldi nella Parola di Dio che ci comunica la passione del Signore per gli uomini, specialmente per quelli che sono oppressi; comunichiamola con pazienza e con parole adatte e coinvolgiamo tanti ad unirsi a noi facendo salire al cielo le nostre invocazioni perché cresca la giustizia e la pace, venga sempre di più il suo regno già presente già presente e manifesto in mezzo a noi, perché raggiunga tanti altri e porti a more e consolazione.

Intenzioni di preghiera

1) Signore, che nella preghiera ci riveli la forza per cambiare il mondo, infondi in noi lo spirito dei figli che sentono la gioia di parlare con te e di chiederti con fiducia tutto quello di cui hanno bisogno.

2) Dio, che per le mani alzate del tuo servo Mosè, hai dato vittoria al tuo popolo, guarda oggi questi tuoi servi riuniti in preghiera e ascoltali mentre ti invocano perché venga sconfitto il male, soprattutto quando si manifesta nella guerra. Con insistenza ti chiediamo di far tacere il fragore delle armi in Siria e nel mondo intero.

3) Signore proteggi e sostieni Papa Francesco. Ti preghiamo per i lavori del Sinodo sull’Amazzonia, perché possa segnare un nuovo slancio profetico nell’avere cura del nostro mondo e nel proteggere il creato e con esso il futuro di tutti. Ti preghiamo per il nostro vescovo Crescenzio.

4) Ti preghiamo, Signore, per tutti i governanti perché con lo sguardo rivolto a Te, creatore e padre di tutti, siano impegnati nella ricerca del bene comune, nello sforzo di difendere la dignità di ogni uomo e di ogni donna, particolarmente di quelli che sono più fragili.

5) Ti preghiamo, Signore, per i poveri, per chi come la vedova della parabola chiede di essere ascoltato e cerca giustizia: che il tuo amore tenero e appassionato possa raggiungere ogni uomo.