parrocchia
san Gennaro all'Olmo Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 27 maggio 2018

Domenica della SS.ma Trinità /B

 
 

Letture: Deuteronomio 4,32-34.39-40; Salmo 32; Romani 8,14-17; Matteo 28, 16-20.

 

Dal Vangelo di Matteo capitolo 28, versetti da 16 a 20

16Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. 17Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono.

18Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. 19Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, 20insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato.

Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».


ENTRIAMO NEL CIRCUITO DI AMORE CHE È LA TRINITÀ


«Andate e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli
nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo»

 

Le radici dell’unità della famiglia umana

Dalla Pentecoste inizia un nuovo tempo per la Chiesa. Quei primi discepoli che avevano conosciuto Gesù e camminato con lui, che avevano imparato a pregare Dio chiamandolo “Padre nostro”, hanno ricevuto nel giorno di Pentecoste, riuniti assieme in preghiera, una forza di amore promessa da Gesù.

Ora essi sono chiamati a crescere in questa comunione spirituale, a vivere uniti e chiamare gli uomini a iniziare un cammino comune e riconoscersi figli dentro l’unica famiglia, la famiglia di Dio che ci fa scoprire il nostro essere fratelli.

Dio, per mezzo di Gesù e dello Spirito disceso sui discepoli si è manifestato, si è fatto vicino agli uomini col desiderio di chiamarli a vivere in unità, a contemplare nella preghiera l’unità profonda di un solo Dio in tre persone – Padre, Figlio e Spirito Santo – e ad avvicinarsi spiritualmente a questa unità.

La prima comunità cristiana era guardata e attirava proprio perché gli altri vedevano la loro unità, il vivere e aiutarsi come fratelli.

Un compito grande affidato ad uomini deboli, ma forti dello Spirito

Oggi il nostro mondo ha bisogno di testimoni che vivono questa unità, per liberare tanti uomini e donne dalle divisioni, dall’egoismo che isola, dalla paura che ci prende per l’ignoranza, cioè il non conoscere quelli che stanno con noi. Se ci lasciamo guidare dallo Spirito come avvenne per le prime comunità, la nostra testimonianza aiuterà questo mondo ad essere più uniti, a vivere in pace, pur essendo diversi, appartenenti ad altri popoli e ad altre culture.

Dopo la resurrezione quei primi discepoli incontrano Gesù risorto in Galilea, da dove erano partiti. E l’orizzonte che il Signore mette loro dinanzi è quello del mondo intero: «Andate e fate discepoli tutti i popoli» (Mt 28, 19). Non c’è proporzione fra le deboli forze e capacità dei discepoli e il compito enorme loro affidato. Ma essi non sono chiamati a contare sulle loro forze, riceveranno dall’alto una forza che li guiderà ovunque nel mondo. È lo Spirito Santo che nella Pentecoste scende su di loro.

Entriamo nel circuito di amore della vita di Dio

I discepoli di ogni tempo sono coloro che si lasciano guidare dallo Spirito e diventano capaci di fare cose grandi. Lo Spirito Santo fa entrare nel circolo della vita stessa di Dio, nell’unità profonda che c’è fra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. È una unità che il mondo non conosce ma della quale tutti possono diventarne partecipi.

La Chiesa della Pentecoste, nata dalla Trinità, ha il compito di ricomporre questo corpo che è l’umanità, lacerata da tante divisioni e contrapposizioni; si tratta di ritessere quel tessuto di rapporti, di incontri che portano all’ascolto, alla comprensione dell’altro e a un cammino comune verso l’unione e la pace.

Il Signore non lascia soli i suoi figli, i suoi discepoli, non è un Dio lontano ma continua a farsi vicino a noi, a parlare al nostro cuore perché entriamo nella corrente di amore che è la sua stessa vita e diffondere nel mondo la sua corrente di amore.

Intenzioni di preghiera

1) Signore, mentre ti contempliamo oggi nella Santa Trinità, ti preghiamo per la nostra Comunità: custodiscila sempre in comunione con te e proteggila da ogni male. Veglia su ciascuno di noi perché, dopo la Pentecoste, i nostri cuori si aprano allo Spirito.

2) Signore, Dio Padre, tu che ci consideri figli nel tuo Figlio e ci arricchisci con i doni del tuo Santo Spirito, liberaci dalla schiavitù del peccato, rendici testimoni del tuo amore per tutti gli uomini e comunicatori del tuo Vangelo.

3) Santissima Trinità, raccogli nell’unità la Chiesa: rendila testimonianza d’amore davanti a tutti gli uomini. Accogli la nostra invocazione per i profughi Rohingya rifugiati in Bangladesh, perché la loro sofferenza non sia ignorata e possano trovare soccorso. Custodisci Papa Francesco e il nostro vescovo Crescenzio.

4) Ti preghiamo, Signore, perché cessi ogni violenza. Aiuta tutti gli uomini a riscoprirsi nella pace fratelli e figli tuoi. Veglia su chi è ancora sequestrato in Siria.

5) Signore, manda il tuo Spirito e fa rivivere chi è oggi senza speranza: ricordati nel tuo amore senza fine di chi povero, debole, malato, prigioniero, confida nel tuo aiuto e nella tua misericordia.