parrocchia
san Gennaro all'Olmo Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 30 settembre 2018

26ª domenica del tempo ordinario /B

 
 

Letture: Genesi 2,18-24; Salmo 127; Ebrei 2,9-11; Marco 10,2-16.

 

Dal Vangelo di Marco capitolo 10, versetti da 2 a 16

2Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, gli domandavano se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. 3Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». 4Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».

5Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. 6Ma dall'inizio della creazione li fece maschio e femmina; 7per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie 8e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. 9Dunque l'uomo non divida quello che Dio ha congiunto».

10A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. 11E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio verso di lei; 12e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».

13Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. 14Gesù, al vedere questo, s'indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. 15In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». 16E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.


NOI SIAMO FATTI PER AMARE


Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, gli domandavano se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie.

 

Una comunione col Signore
da vivere giorno per giorno

La liturgia che celebriamo è immagine della comunione che il Signore ci chiama a vivere, inserendoci nella sua opera di riconciliazione, per ricucire tanti rapporti fra gli uomini minati da troppe divisioni, dai pregiudizi e dai muri costruiti nei confronti degli altri.

E la Parola di Dio che insieme riceviamo ci riporta a questa comunione da vivere in maniera sempre più profonda giorno per giorno. C’è bisogno di accoglierla e affidarci al Signore come bambini che si lasciano da Lui guidare.

Il Signore ci riunisce, si mette a dialogare con noi. C’è bisogno di avvicinarsi a Lui non come i farisei nella pagina che abbiamo ascoltato. Essi si avvicinano a Gesù «per metterlo alla prova», non per lasciarsi istruire e guidare da lui ma per fare opera di divisione, di contrapposizione all’azione di riconciliazione e di comunione operata da Lui.

E con questo intento gli pongono una domanda sul divorzio. Ma Gesù coglie l’occasione per aiutare a riflettere sulla particolare e fondamentale forma di comunione che nasce dal matrimonio.

La vocazione alla comunione reciproca

Gesù richiamandosi alle parole della Genesi sottolinea la vocazione dell’uomo e della donna alla comunione reciproca, all’amore vicendevole, non al dominio dell’uno sull’altro: «voi non siete più due, ma una sola carne. Certo è una vocazione di amore molto alta che ci riporta a quella comunione che Dio stesso vive nei rapporti fra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Per questo Gesù dice: «Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me» (Gv 15,4).

Ma oggi viviamo in una società in cui tanti hanno messo da parte il Signore. E con le sole nostre forze non si riesce a vivere questa vocazione di amore, specialmente quando ci si ritrova ad affrontare le difficoltà senza nessun’altro aiuto all’infuori della propria famiglia. Solo uniti al Signore, nella famiglia larga della comunità cristiana, della Chiesa, la nostra vita porta molto frutto. E Gesù lo afferma in maniera molto esplicita rivolto ai suoi discepoli: «perché senza di me non potete fare nulla» (Gv 15,5).

L’amore di Gesù per le città degli uomini

Si tratta di ripensare il nostro modo di vivere la fede cristiana. La comunità, la Chiesa è formata da tutti noi, non solo da qualcuno al quale fare riferimento, è come un corpo formato da tante membra legate le une alle altre. Quante volte, al Signore che vuole riunirci, portarci a vivere in maniera concreta la comunione con Lui e fra di noi, abbiamo opposto resistenze, per i tanti impegni, per la fretta, per rimanere presi solo dalle nostre cose.

È quello che Gesù ha sperimentato anche durante la sua vita terrena. Un giorno, guardando dall’alto la città, quasi parla con essa e addolorato dice: «Gerusalemme, Gerusalemme … quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una chioccia i suoi pulcini sotto le ali, e noi non avete voluto!». È il suo amore alle città degli uomini, perché siano luoghi di convivenza, riconciliati, dove nessuno è abbandonato e tutti vivono in pace.

Camminiamo insieme dietro al Signore

Lasciamoci coinvolgere sempre di più dal Signore, dal suo sogno di amore, operiamo perché la Chiesa sia la grande famiglia dove le nostre famiglie possano respirare con un respiro largo e dove, quando ci troviamo ad attraversare momenti difficili, possiamo trovare aiuto, sostegno, vicinanza. Tante volte piccole incomprensioni che all’inizio potrebbero facilmente essere superate finiscono col diventare montagne insuperabili che portano alla rottura con conseguenze dolorose sui più deboli, sui più indifesi, sui bambini, sugli anziani, sui malati che restano abbandonati a loro stessi.

Il Signore, con la sua energia di amore, con la forza dello Spirito che è amore, ci riporta alla nostra comune origine che ci fa riconoscere come fratelli e sorelle nell’unica famiglia umana di cui tutti siamo membra. «Beato chi teme il Signore e cammina nelle sue vie» - dice il salmo (Sal 127). Beati noi se cammineremo sempre, insieme, dietro al Signore rinnovando la vita delle nostre città, perché siano luoghi di accoglienza, di comunione vicendevole, di pace.

Intenzioni di preghiera

1. Signore, tu che hai detto: “Non è buono che l’uomo sia solo”, rivelandoci che la vocazione di ciascuno è la comunione, aiutaci ad abitare, con i fratelli, la tua casa per tutti i giorni della nostra vita e a non separarci mai dal tuo amore.

2. Ti preghiamo, Signore, per Papa Francesco, per il nostro vescovo Crescenzio e per la Chiesa, perché sia famiglia di tutti, casa di comunione ove nessuno è lasciato solo.

3. Ti preghiamo, Signore, per tutte la famiglie. Fa’ che l’amore si dimostri più forte nei momenti di crisi e di debolezza e ogni famiglia possa vivere nella solidarietà e nell’apertura al mondo, il suo servizio alla vita per tutte le generazioni.

4. Ti preghiamo, o Signore, per tutte le comunità cristiane in Europa, perché siano famiglia per i più poveri, segno della tua misericordia, accoglienti verso i migranti, amiche dei giovani e degli anziani.

5. Ti preghiamo, Signore, per tutti i paesi che oggi soffrono per la guerra, perché si possano trovare vie di pace. Ascolta la preghiera che si alzerà a Bologna nell’Incontro ”Ponti di Pace”. Libera e proteggi chi è prigioniero e sequestrato.