«Volete andarvene anche voi?». Rispose Simon Pietro:
«Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna».
|
|
Le parole di Gesù ci chiamano ad un radicale cambiamento della nostra vita
Durante le domeniche di questa estate ci siamo fermati sul capitolo sei del vangelo di Giovanni. È il lungo discorso di Gesù nella sinagoga di Cafarnao dopo la moltiplicazione dei pochi pani e pochi pesci per una folla di persone. E rileggendolo tutto siamo aiutati a scoprire e renderci conto di quanto facilmente ci accontentiamo di un rapporto con lui che non cresce o cresce poco.
Partecipiamo alla preghiera e alla liturgia, cerchiamo di essere fedeli al servizio verso i poveri, ma accettiamo di convivere con nostri modi di fare di sempre, di rapportarci con gli altri non lasciandoci convertire nel profondo nei pensieri e nei comportamenti.
Gesù è il pane della nostra vita
Gesù usa l’immagine del pane per parlare di sé e della sua parola come nutrimento essenziale per la nostra vita, un nutrimento che provoca un rinnovamento quotidiano del nostro vivere. È facile essere condiscendenti verso le nostre piccole manie, i modi di approcciare gli altri che hanno bisogno sempre di essere vivificati dalla forza del Signore, dal suo spirito di amore. Gesù parla di se stesso come del pane della nostra vita, di cui nutrirci per avere nuove energie che continuano sempre a rinnovarci.
La liturgia della domenica che ci riunisce come famiglia del Signore è sempre una scelta di lasciarci coinvolgere dal Signore, una scelta che non è fatta una volta per tutte ma che continuamente si rinnova; le parole che riceviamo, se penetrano profondamente in noi generano sempre nuovi pensieri, nuovi affetti e ci fanno sempre più vicini ai pensieri e ai sentimenti che il Signore ha per noi e per tutti.
Tante parole e gesti che fanno violenza ai più deboli
Possiamo dire che la domenica per noi, ogni volta è simile alla scelta che seppe fare il popolo di Israele come ci racconta la pagina del libro di Giosuè, che radunò tutte le tribù e disse loro: «Sceglietevi oggi chi servire», se gli idoli pagani o il Dio liberatore dalla schiavitù dell’Egitto». E quel giorno il popolo seppe scegliere bene.
Oggi, in questo tempo, continuamente siamo raggiunti da parole violente che colpiscono duramente i più deboli, che esaltano il pensare prima e solo a se stessi. Parole e gesti che finiscono col suscitare l’adesione di tanti, pensando che siano parole e scelte giuste.
Siamo chiamati ogni giorno a scegliere da che parte stare
Il brano del Vangelo ci parla di «molti dei discepoli di Gesù» che dinanzi alla sua proposta di un legame intimo con Lui, di assimilare le sue parole come pane della nostra vita, dicono: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?». E – leggiamo ancora nel Vangelo - «da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui». Forse oggi tanti di noi più che andar via finiscono per farsi scivolare addosso le parole che riceviamo dal Signore continuando con i comportamenti di sempre.
Dinanzi alla confusione e alle chiusure che sembrano coinvolgere tanti in questo tempo, noi sentiamo l’urgenza e la necessità che le parole del Signore siano il vero pane della nostra vita, che fermentino in noi come un lievito che raggiunge tutti gli aspetti della nostra vita e ci fa essere una forza di amore sempre più incisiva e vitale dentro la nostra società.
La memoria di Jerry Masslo
La memoria di Jerry Essan Masslo, profugo sudafricano ucciso il 24 agosto 1989, al ritorno dal lavoro nei campi del casertano, ricordata ieri a Villa Literno a distanza di anni dalla sua morte, è stato un momento importante, un segno per tanti che si sono ritrovati insieme nella celebrazione di ieri, un segno e un aiuto a leggere e operare con sentimenti nuovi nella confusione in cui tanti vivono, un simbolo per tanti, italiani e immigrati, che credono nell'integrazione e reifiutano ogni forma di violenza e di intolleranza.
Ci aiuti il Signore a rinnovare ogni giorno la scelta per lui che ha «parole di vita eterna» perché la nostra comunità sia sempre più testimonianza di una umanità che sgorga dal Vangelo accolto e vissuto..
Intenzioni di preghiera
1) Signore, abbi pietà di noi e perdonaci quando per la nostra debolezza esitiamo ad accogliere i tuoi inviti e i tuoi insegnamenti. Aiutaci a porre in te la nostra fiducia.
2) Ti preghiamo, Signore, per Papa Francesco, per il nostro vescovo Crescenzio e per la Chiesa tutta, perché aiuti gli uomini ad ascoltare la tua Parola e ad interiorizzarla, perché si traduca in gesti concreti di conversione e di vita nuova.
3) Ti preghiamo, Signore, per chi davanti alla radicalità del Vangelo si allontana, tirandosi indietro. Perché possa scoprire che la salvezza non è nell’essere senza difetti e senza colpe, ma nel seguire te che doni parole di vita e aiuti a vincere ogni paura.
4) Signore, accogli la nostra preghiera: tu che hai parole di vita eterna, sii vicino a chi è nel dolore e nell’agonia della morte. Dona a tutti i sofferenti consolazione e salvezza.
5) Ti preghiamo, Signore, dona pace al mondo intero: libera da ogni violenza e dalla guerra. Restituisci alla loro vita coloro che sono sequestrati e sono ancora in pericolo.
|