Giovanni visse in regioni deserte fino al giorno
della sua manifestazione a Israele.
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Preparare la via al Signore
La Chiesa festeggia oggi la nascita di Giovanni Battista, una festa molto antica; assieme a Maria egli è l’unico santo di cui si ricorda anche il giorno della nascita. E questo perché la loro vita è inspiegabile senza il riferimento a Gesù: sono nati per Gesù. Maria per esserne la madre e Giovanni per preparargli la via.
Nella chiesa bizantina sono raffigurati accanto alla porta centrale dell’iconostasi, che è Cristo. L’una da una parte e l’altro dall’altra, con un gesto della mano, invitano i fedeli a rivolgere il proprio sguardo verso il Salvatore. Giovanni è nato per indicare agli uomini la via a Gesù. È venerato anche nell’Islam: sue reliquie sono custodite nella moschea degli Omayyadi a Damasco.
Tutti siamo frutto dell’amore del Signore
Giovanni nasce quando i suoi genitori, Zaccaria ed Elisabetta, erano avanti negli anni e non speravano più di avere un figlio. E il nome Giovanni che viene scelto alla nascita significa proprio “Dio ha avuto misericordia”, oppure “dono del Signore”. La nascita di questo bambino inaugura una nuova vita per i due anziani genitori, mentre ogni speranza sembrava ormai svanita.
L’esempio e la testimonianza di Giovanni Battista ci ricordano che tutti siamo frutto dell’amore di Dio e che siamo nati per essere discepoli di Gesù e per preparare i cuori degli uomini ad accoglierlo come il Salvatore del mondo.
Abbiamo bisogno della Parola del Signore
Giovanni parlava a quelli che si raccoglievano attorno a lui con parole semplici e chiare, con parole forti che toccavano il cuore delle persone. Come non pensare ai nostri giorni, agli eventi di questo tempo, nei quali si vede tanta confusione e smarrimento, tanta indifferenza e chiusura nei confronti di coloro che fuggono dalle terre dove c’è guerra, violenza e fame?
Giovanni – dice il vangelo di Luca – «visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele», cioè si preparò al servizio che il Signore lo aveva affidato attraverso l’ascolto della sua Parola e la riflessione nel silenzio della preghiera. Oggi abbiamo bisogno anche noi di fermarci, di ascoltare le indicazioni chiare della Parola del Signore, meditarle per parlare alle persone che ci sono intorno.
La missione che il Signore ci affida in questo tempo
Così avremo parole chiare, semplici e dirette per toccare il cuore di tante persone per aiutarle a ritrovare sentimenti di umanità nei confronti di coloro che sono costretti ad abbandonare la loro terra, in cerca di un futuro per sé e i loro cari.
La Bibbia ricorda più volte al popolo di Israele di accogliere gli stranieri: «Non opprimerai lo straniero: anche voi conoscete la vita dello straniero, perché siete stati stranieri in terra d'Egitto» (Esodo 23,9). E nel libro del Deuteronomio si afferma: «Amate dunque lo straniero, perché anche voi foste stranieri nella terra d'Egitto» (Deuteronomio 20,19).
Il Signore ci aiuta a ricordare
Abbiamo bisogno di conoscere la Parola di Dio, di ascoltarla e farla conoscere agli altri, perché ci aiuta a ricordare che tanti, dopo la guerra, sono partiti dalle nostre terre in cerca di un futuro. Come Giovanni Battista, anche noi abbiamo un compito, una missione, quella di ricondurre al Signore tanti uomini e donne che si sono smarriti nella confusione di questo tempo.
Nutriti dalla Parola di Dio anche noi avremo parole per portare luce a coloro che non vedono, amore per sciogliere la durezza di tanti cuori.
Intenzioni di preghiera
1) Signore, ricordando la nascita di Giovanni Battista, ultimo tra i profeti e primo tra i testimoni di Gesù Salvatore, ti chiediamo di renderci veri discepoli e testimoni di tuo Figlio, Cristo Gesù.
2) Ti preghiamo o Signore per Papa Francesco, per il nostro vescovo Crescenzio e per la Chiesa tutta, perché con povertà, fedeltà e coraggio, continui a preparare la tua venuta fra gli uomini. Sostienili con il soccorso del tuo Spirito e accompagnali nel loro servizio.
3) Veglia o Signore sul mondo intero: che il tuo Spirito susciti testimoni e profeti che sappiano scuotere l’umanità dall’indifferenza, dalla chiusura e da ogni male.
4) Signore con fede ti chiediamo: guarisci chi è malato e dona a tutti la medicina della tua consolazione. Ricordati di chi è ancora sequestrato e in pericolo.
5) Signore veglia su coloro che debbono abbandonare la loro terra, rifugiati, in cerca di lavoro e sicurezza. Tocca le menti e cuori di tutti perché siano vulnerabili al grido di chi è povero e disperato.
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