«Che vuoi da noi, Gesù Nazareno?
Sei venuto a rovinarci?»
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Dal Vangelo nasce una cultura nuova
Gesù lascia il piccolo centro di Nazaret e sceglie come suo luogo abituale la città di Cafarnao. È una scelta che manifesta la volontà di inserirsi nel cuore della vita degli uomini, stare nei luoghi dove può incontrare tanta gente. E infatti molto spesso i vangeli ci parlano di folle che si raccolgono attorno a Gesù.
Questa è una indicazione anche per noi: non quella di ritirarsi nel proprio piccolo mondo ma di aprirsi agli altri perché il Vangelo possa giunge anche a loro. Vediamo le folle che si accalcano per altri eventi perché sono pochi quelli che si muovono con la forza del Vangelo.
Dal Vangelo promana una cultura nuova, quella della misericordia, dell’accoglienza, dell’incontro, dell’aiuto vicendevole, che sana le tante fratture della nostra società.
L’autorità di Gesù
Il Vangelo di oggi ci parla di Gesù che «entrato di sabato nella sinagoga … insegnava come uno che ha autorità». Ma che cosa è questa autorità di Gesù? Non è un imporsi agli altri come avviene spesso da parte di quelli che nel mondo hanno autorità, un potere che tante volte viene usato per i propri fini e non per il bene comune.
L’autorità di Gesù è qualcosa di molto diverso, un’autorità che viene dall’amore con cui egli parla, si muove e agisce. È una autorità che si radica nell’amore del Padre suo che egli è venuto a manifestarci e a comunicarci, una autorità che sana le ferite, che unisce. È un’autorità che Gesù non vuole tenere per sé ma comunicarla a quelli che si affidano a Lui; una autorità che anche noi possiamo manifestare nei confronti degli altri nella misura in cui ci apriamo a Gesù, accogliamo l’amore che viene da Lui e nelle nostre scelte ci lasciamo guidare da questo amore.
Un potere che divide e un potere che unisce
Senza questo amore è facile essere dominati da un altro potere che finisce per avere autorità su di noi. È il potere di questo mondo che ci spinge all’individualismo, a soddisfare tanti desideri indotti, al consumismo anche di cose non necessarie; si finisce col seguire le mode e i riti creati da un potere economico che si manifesta nei modi più diversi, a partire dalla pubblicità che invade i mezzi di comunicazione a tutte le ore.
Il potere di Gesù è un «potere» diverso, un agire che parte dall’amore e non segue i propri fini individuali ma vede e si avvicina a quelli che una visione individualistica non vede. Questo «potere» che viene dall’amore sana le divisioni, come Gesù che libera quell’uomo posseduto da uno spirito di divisione.
Lo «spirito impuro», spirito di divisione
Quante divisioni ci sono fra i popoli e le nazioni, nelle nostre città e nei nostri quartieri, che spesso minano anche le nostre famiglie; divisioni che pesano sui più deboli incapaci da soli di sollevarsi. Il Vangelo parla di uno «spirito impuro» perché è una forza che ci domina e che ci divide gli uni dagli altri, è impuro perché non è umano, non ci porta alla pace, non ci fa vivere da fratelli e sorelle, non crea comunione ma divisione.
Gesù ci dice che questo «spirito impuro» può essere sconfitto da un’autorità che nasce dall’amore. Ricordiamo che l’unico comandamento che il Signore ha lasciato ai suoi discepoli di ogni tempo è quello dell’amore: «Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri» (Gv 13, 34-35).
Lo Spirito di amore guida i discepoli di Gesù
Questo potere di amore Gesù lo comunica ai suoi discepoli che sperimentano la forza che da esso promana. È quello che Gesù spiega ai suoi discepoli prima di salire al cielo: sanerete tante divisioni, guarirete dalla malattia e dalla solitudine tanti che ne sono prigionieri, parlerete lingue nuove che portano alla riconciliazione e alla pace. Quei primi discepoli hanno creduto alle parole di Gesù e hanno cominciato a parlare ed operare dappertutto «mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano» (Mc 16,20).
Dopo di loro e fino ai nostri giorni tanti altri discepoli di Gesù hanno fatto la stessa esperienza e sperimentato la forza di questo potere che il Signore comunica largamente a coloro che credono in lui e si nutrono della sua Parola.
Intenzioni di preghiera
1) Signore Gesù, che non ti sei lasciato intimidire dall’incredulità del mondo, donaci la grazia della perseveranza nel vivere senza cedimenti il comandamento della carità e la missione del Vangelo.
2) Ti preghiamo Signore per la Chiesa perché nel mondo sia popolo di profeti, seminatore di speranza e sostegno per quanti operano il bene. Accompagna sempre con la forza del tuo Spirito papa Francesco e il nostro vescovo Crescenzio.
3) Ti preghiamo, Signore, per quanti spendono la loro vita per comunicare il Vangelo, per coloro che conoscono la persecuzione e il martirio, perché in te e nella testimonianza degli antichi profeti trovino la forza della fedeltà e della perseveranza.
4) Signore Gesù, mite e umile di cuore, che sei venuto a visitare il tuo popolo nella pace, fa’ che presto cessi ogni conflitto. Ricordati di tutti quelli che sono sequestrati e in pericolo in ogni angolo del mondo.
5) Signore, ti preghiamo per coloro che sono lontani da te e ti rifiutano, perché possano essere raggiunti dalla tua forza risanatrice e dalla tua Parola di liberazione.
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