parrocchia
san Gennaro all'Olmo Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 06 gennaio 2018

Epifania del Signore /B
 
 

Letture: Isaia 60, 1-6; Salmo 71 (72); Efesini 3, 2-3.5-6; Matteo 2, 1-12.

 

Dal Vangelo di Matteo capitolo 2, versetti da 1 a 12

1 Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme 2e dicevano: «Dov'è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». 3All'udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme.

4Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. 5Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: 6E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l'ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele».

7Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella 8e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo».

9Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. 10Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. 11Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra.

12Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese.


LA LUCE DI BETLEMME ATTIRA I POPOLI


«Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre,
Aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra.
Per un'altra strada fecero ritorno al loro paese.»

 

Dio ci dona il suo Figlio

Al termine di questi giorni del Natale di Gesù ci fermiamo ancora a riflettere su quello che ci viene da questo bambino. Molti hanno festeggiato il Natale senza Gesù, ma tanti hanno sperimentato il calore che egli viene a portare in questo mondo.

Tante città e tanti luoghi sacri nel mondo hanno contemplato la forza di coesione che sprigiona il Natale di Gesù. Molti hanno gustato la gioia del dare. Due detenuti, nel giorno di Natale hanno avuto il permesso di servire al pranzo assieme ai poveri.

La gioia di due detenuti

Il giorno dopo essi hanno scritto una lettera. Uno di loro ha scritto: «… oggi mi è stata data la possibilità, per alcune ore, di fare del bene … il mio pensiero è che ad ogni detenuto va data un’altra possibilità nella vita. Poter offrire alle persone la nostra disponibilità ci fa sentire uomini. Abbiamo visto che noi possiamo donare anche una carezza, un sorriso, un gesto d’amore che ci rende felici, di una felicità che non avevamo forse mai provato nella nostra vita».

L’altro detenuto ha aggiunto: «ci è stato assegnato il tavolo n. 7; attorno ad esso c’erano profughi del Senegal, della Sierra Leone, della Repubblica del Congo. Tutte persone fuggite da loro paese a causa di guerre e problemi di nutrimento. Gli abbiamo servito dei pasti caldi, della frutta, il panettone e alla fine dei regali … i ragazzi del tavolo capiscono che siamo dei detenuti che abbiamo servito il pranzo, iniziano ad abbracciarci. A qualcuno gli escono le lacrime. Alla fine ci siamo abbracciati tutti. Tutti abbiamo servito tutti».

La forza di amore e di pace che promana da Gesù

Il racconto dei magi che, guidati da una stella, si mettono in cammino in cerca del nuovo re che è nato, ci aiutano a comprendere il senso profondo dell’incontro col bambino di Betlemme. Forse anch’essi si aspettavano di incontrare un Dio forte, potente, secondo i criteri del mondo. Ma si lasciano guidare dalla stella che si ferma dinanzi a quel bambino. Essi lo riconoscono come il Signore della loro vita come manifestano i dono regali che gli offrono – oro, incenso e mirra.

Anche noi riconosciamo in quel bambino il figlio di Dio fatto uomo, e vediamo la forza di amore che egli diffonde. La testimonianza dei due detenuti ce lo confermano. Noi siamo fatti per l’incontro, per il dialogo, per l’aiuto e l’arricchimento vicendevole. Erode e il mondo chiuso di Gerusalemme sono una indicazione per noi a non restare chiusi fra di noi.

Siamo chiamati a vivere insieme, accogliendoci l’un l’altro

Oggi sembra che si vada affermando una cultura del voler star bene solo fra noi, una nostalgia di un passato duro che ha provocato guerre e ingiustizie. Il Vangelo è la nostra stella verso cui alzare lo sguardo, che ci porta a scoprire la nuova vita che promana da Gesù.

I magi non tornano da Erode che già progettava come sopprimere quella nuova vita, scelgono di tornare percorrendo la strada che non passa più per i calcoli, gli imbrogli e i sotterfugi, ma per la vicinanza a coloro che quel bambino rappresenta: i poveri, i deboli, gli esclusi.

La stella luminosa del Vangelo continuerà nei giorni che seguono ad indicarci il cammino da percorrere, magari nei soliti luoghi del nostro quartiere, delle nostre città, ma con occhi e sentimenti nuovi, quelli che Gesù non smette di donarci..

Intenzioni di preghiera

1) O Signore, mentre facciamo memoria della tua Epifania, ti chiediamo la grazia di prendere parte alla tua missione, per vivere, servendo il Vangelo, la responsabilità di rendere il mondo più vicino a te.

2) Signore, i magi ci esortano oggi a riscoprire la stella del Vangelo e noi ti ringraziamo per il dono della tua Parola, che come acqua irrora la storia degli uomini e la nostra vita. Donaci di essere assidui nell’ascolto, per attingere ai tesori che ci elargisci, per custodire la speranza, per cambiare noi stessi e il mondo.

3) Ti preghiamo Signore per Papa Francesco e per la santa Chiesa. Guidala sulle strade del mondo, come la stella guidò i Magi, perché annunci ovunque il Vangelo e orienti il cammino di tutti i popoli verso di te.

4) Ti preghiamo Signore guidaci verso i luoghi di questo mondo dove giacciono coloro che sono feriti dalla vita, i malati, i poveri, coloro che fuggono dalla miseria e dalla persecuzione in cerca di rifugio e protezione. Che il dolore dei nostri fratelli non ci lasci mai indifferenti.

5) Ti preghiamo Signore perché si affermi la giustizia e la pace tra le nazioni. Disarma gli spiriti violenti e rafforza chi cerca la pace. Sii vicino a chi in tanti luoghi della terra è ancora prigioniero e in pericolo.