parrocchia
san Gennaro all'Olmo Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione dell'8 ottobre 2017

Domenica 27ª Tempo Ordinario /A
 
 

Letture: Isaia 5, 1-7; Salmo 79; Filippesi 4, 6-9; Matteo 21, 33-43.

 

Dal Vangelo di Matteo capitolo 21, versetti da 33 a 43

Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo:

33Ascoltate un'altra parabola: c'era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano.

34Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. 35Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. 36Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo.

37Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: «Avranno rispetto per mio figlio!». 38Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: «Costui è l'erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!». 39Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. 40Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?». 41Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo».

42E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d'angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi? 43Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti.


LA STORIA DI AMORE DI DIO PER NOI


I contadini, visto il figlio, dissero tra loro:
«Costui è l'erede. Su, uccidiamolo
e avremo noi la sua eredità!».

 

Dio si prende cura della nostra vita

In tanti modi il Signore ci fa conoscere il suo amore per gli uomini, ben sapendo che è molto facile tenere lo sguardo ripiegato su noi stessi ed essere poco consapevoli di questo amore. Camminare come discepoli dietro il Signore ci trasforma e giorno dopo giorno porta a guardare, a fermarsi, a chinarsi sulle persone come impariamo dal Vangelo e fanno di noi donne e uomini nuovi.

Stare col Signore, camminare con lui significa vivere una continua conversione ai suoi pensieri, ai suoi sentimenti, ai suoi comportamenti. E poco a poco le sue vie diventano anche le nostre vie (cfr Is. 55, 8).

Il cuore di questa pagina del Vangelo è la storia di un amore senza confini, quella di Dio per gli uomini, per la nostra vita: una cura premurosa, piena di attenzioni, di preoccupazioni per noi: «egli l’aveva dissodata e sgombrata dai sassi e vi aveva piantato viti pregiate; vi aveva costruito una torre e scavato anche un tino» - racconta il profeta Isaia. È l’esperienza che il Signore ci ha fatto vivere e continua a farcela vivere, anche se tante volte dimentichiamo la storia di questo amore fedele.

Lo sguardo del Signore sul mondo

Anche in questo tempo il Signore guarda questa vigna, guarda questo mondo e vede il desiderio di pace di tanti uomini e donne; vede anche le tante violenze che producono dolore e morte in tante parti del mondo. Pensiamo alla strage recente a Las Vegas negli Stati Uniti, alla situazione di contrapposizione fra Spagna e Catalogna che sembra avviarsi verso il dialogo; pensiamo anche alle tante violenze nelle nostre città, nei nostri quartieri.

Il Signore aspetta frutti di pace, di riconciliazione per questa sua vigna, per questo mondo. Vuole che siano seminati semi di pace perché portino frutti. Con insistenza il Vangelo torna sulla vigna che ha bisogno di essere coltivata: è l’immagine di quel padrone che esce a tutte le ore del giorno e chiama operai a coltivare la vigna, o quella del padre che chiede ad ognuno dei suoi due figli: «Figlio, va’ a lavorare nella vigna». E oggi questa parabola che ci parla dei frutti che il Signore attende.

La necessità di annunciare il Vangelo

È facile sentirsi soddisfatti di quello che abbiamo fatto, di quello che già facciamo. Ma il Signore vede che sono tanti quelli che ancora non conoscono la gioia e la pace che viene dal Vangelo, sono tanti i paesi dove si combatte e si muore, e anche nelle nostre città ci sono covi di violenza. L’esempio di tanti testimoni del Vangelo ci spinge a coinvolgerci sempre di più in questo lavoro del Vangelo.

Pensiamo all’apostolo Paolo che si è lasciato coinvolgere in questa storia di amore: «annunciare il Vangelo non è per me un vanto, perché è una necessità che mi si impone: guai a me se non annuncio il Vangelo!» (1Cor 9,16). Pensiamo a Francesco di cui abbiamo fatto memoria in questi giorni, alla sua scelta di vivere il Vangelo alla lettera, scelta che lo ha portato ad incontrare i musulmani mentre i cristiani erano in guerra contro di loro.

Il Signore ci chiama a produrre frutti di pace

La via del Vangelo porta all’incontro, al dialogo, senza stancarsi, con pazienza, con intelligenza. E i frutti vengono. Il 4 ottobre scorso abbiamo ricordato i 25 anni di pace in Mozambico, una pace raggiunta dopo due anni di trattative, dopo dieci anni di guerra civile e circa un milione di morti. Tanti luoghi di questo mondo assomigliano a terreni sassosi, pieni di buche, di erbe cattive che avvelenano i rapporti, che producono frutti amari.

Oggi il Signore continua a mandare i suoi profeti che ci parlano dell’urgenza di seminare e produrre frutti di pace. Egli continua a chiamare uomini e donne che si facciano cercatori e operatori di pace, senza stancarsi. Lo chiede a noi, lo chiede a tutti quelli che ascoltano il suo invito. Ce lo chiede perché c’è bisogno di liberare questo mondo dalla guerra e dalle tante violenze. Coltiviamo questa vigna, curiamo con attenzione e amore il pezzo di vigna che ci viene affidato, perché vengano abbondanti frutti di giustizia, di misericordia, di amore e di pace.

Intenzioni di preghiera

1. Signore, suscita in tutti noi l’amore per la missione che ci affidi perché il Vangelo della gioia sia conosciuto da tutti gli uomini.

2. Signore Gesù, che ci parli della cura del Padre per tutti gli uomini, fa’ che tutta la Chiesa sia missionaria e che nessuno resti escluso dal dono della tua Parola. Sostieni Papa Francesco nel suo ministero e il nostro vescovo Crescenzio.

3. Dopo aver ricordato i 25 anni dalla Pace in Mozambico, ti preghiamo, Signore, di liberare il mondo intero della guerra ma anche dalla violenza insensata, come quella che si è scatenata nei giorni scorsi a Las Vegas. Mentre ti preghiamo per le vittime ti chiediamo di aiutarci ad essere instancabili cercatori di pace.

4. Ti preghiamo, Signore, per i prigionieri, particolarmente per quanti sono stati sequestrati in Siria, in tutto il Medio Oriente, e ovunque nel mondo e ti raccomandiamo la Spagna e la Catalogna perché ritrovino una via di dialogo.

5. O Signore, ascolta la nostra preghiera per i migranti, soprattutto per chi è respinto e subisce violenza e discriminazione. Fa’ che la loro vita sia protetta e la loro domanda di futuro accolta.