parrocchia
san Gennaro all'Olmo Napoli

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la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 7 maggio 2017

4ª Domenica di Pasqua /A
 
 

Letture: Letture: Atti 2, 14.36-41; Salmo 22; 1Pietro 2, 20b-25; Giovanni 10,1-10.

 

Dal Vangelo di Giovanni 10, 1-10

In quel tempo, Gesù disse: 1 «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante. 2Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. 3Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori.

4E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. 5Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». 6Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.

7Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. 8Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. 9Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo.

10Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza.


GESÙ, BUON PASTORE DELLA NOSTRA VITA


Egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori.

 

Non rassegnarsi dinanzi al male

Nel Vangelo di oggi, Gesù, attraverso una similitudine, ci aiuta a riflettere sul mondo di oggi e sulla via che egli ci apre perché le nostre vite possano essere salvate dalla divisione e dal male.

Egli parla di un gregge, del pastore che conosce le sue pecore, di ladri e briganti che vengono per rubare, uccidere e distruggere; è lui il buon pastore che cammina dinanzi a quelli che lo seguono, preoccupandosi e prendendosi cura della loro vita.

C’è tanto male in questo mondo a cui finiamo col fare l’abitudine: disgrazie, malattie, traffico di persone, tratte di persone, guerre, distruzioni, mutilazioni, vendette, odio. Dinanzi a tutto questo ci sentiamo piccoli e impotenti, finendo col pensare che nulla possiamo fare.

Camminare con Gesù dentro un popolo

Ma Gesù indica a noi una via che possiamo percorrere. Dentro questa realtà, dentro questa storia egli viene a creare un popolo: riunisce quelli che prendono sul serio le sue parole e ne fa un segno di speranza per tutti, una realtà di bene che si diffonde. Egli crea con questi suoi amici un rapporto personale, li fa diventare la sua famiglia.

Questo ci descrivono le immagini che egli usa: «il guardiano gli apre, le pecore ascoltano la sua voce, egli le chiama, ciascuna, per nome e le conduce fuori». Sono immagini della familiarità di questo suo popolo: cammina insieme, segue Gesù, l’amico buono della nostra vita che ci fa camminare per le sue vie.

È facile in questo tempo essere ingannati dal miraggio di una vita piena di tante cose, di tante attività, di benessere materiale. Tanti messaggi ci raggiungono, ma sono messaggi che mentre ci riempiono di cose, ci svuotano interiormente, non riescono mai a soddisfarci pienamente.

Essere cristiani è un fatto serio

Dobbiamo ricomprendere la nostra fede cristiana nei termini di una lotta contro questi messaggi che non conducono alla comunione, all’amicizia sincera, alla fraternità e alla solidarietà. Vivere ciascuno per conto proprio ci espone al rischio di predoni della vita. Proprio come quando uno cammina di sera da solo e può incappare nei rapinatori.

Ci sono i rapinatori della vita che sono come quelli del paragone usato da Gesù, quelli che non entrano per la porta ma “vengono da un’altra parte”, essi – dice Gesù – sono ladri e briganti. Il cammino di questo popolo dietro Gesù porta a incontrare gli altri nella mitezza, nel dare aiuto e amicizia gratuita. Questo significa uscire fuori con Gesù.

Gesù è la porta della vita

Far passare la nostra vita attraverso Gesù – che si definisce la porta – significa salvare la nostra vita, crescere e vivere dentro una famiglia larga, un popolo che cresce nutrendosi della sua Parola, e sperimentando la gioia di vivere insieme, aprendosi all’esterno e comunicare ad altri l’esperienza della vita di questo popolo.

Accogliamo l’invito dell’apostolo Pietro. Egli che ha conosciuto la nuova vita seguendo il Signore che lo ha salvato, dice a noi: «Salvatevi da questa generazione perversa … convertitevi e riceverete il dono dello Spirito Santo», cioè il dono di una vita riempita di amore, lasciandoci guidare anche noi da Gesù buon pastore e custode delle nostre vite.

Intenzioni di preghiera

1) Signore, aiutaci ad essere le pecore che sanno riconoscere la voce del loro Pastore, di colui che è il solo capace di appagare la sete di vita e di speranza.

2) Signore, che vuoi raggiungere le pecore che non sono del tuo ovile, serviti di noi per far conoscere la tua tenerezza ad ogni creatura e aiutaci a vivere con pienezza la missione del Vangelo a cui ci chiami.

3) Ti preghiamo, o Signore, per Papa Francesco, per il nostro vescovo Crescenzio, per tutti i vescovi, i sacerdoti e tutti coloro a cui è affidato il servizio pastorale del popolo di Dio. Perché siano testimoni umili ed efficaci dell’amore paziente e misericordioso di Gesù Buon Pastore. Suscita nuovi operai per la tua messe.

4) O Pastore buono, che raduni gli uomini dispersi nell’unità di una sola famiglia, ascolta la nostra preghiera perché la pace, salvezza per ogni popolo, venga presto in ogni angolo del mondo. Libera la Siria dal male e salva coloro che lì sono ancora prigionieri.

5) Signore Gesù, ti preghiamo per la nostra Comunità, proteggila e guidala nel suo servizio. Donale la forza di comunicare il Vangelo della Resurrezione in ogni luogo, ma soprattutto dove c’è dolore, abbandono, sofferenza.