Dal Vangelo di Matteo capitolo 28, versetti da 16 a 20
16Gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. 17Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono.
18Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. 19Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, 20insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato.
Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo». |
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«ASCENDERE» VERSO LA COMUNIONE PIENA CON GESÙ
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«Mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi»
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Gesù accompagna i discepoli per una comprensione del suo mistero
Celebriamo oggi, con tutta la Chiesa, la festa dell’Ascensione di Gesù al cielo. Nei quaranta giorni dopo la Pasqua Gesù si è manifestato più volte ai suoi discepoli continuando a spiegare tante cose che ancora non avevano compreso: mangia con loro e parla delle cose del regno di Dio in mezzo agli uomini.
Fino a poco prima del suo distacco da loro, i discepoli ancora pensano ad un regno terreno e chiedono a Gesù: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?» Ma Gesù ha fiducia in loro e promette lo Spirito Santo che scenderà su di loro e li porterà a continuare il cammino intrapreso con lui, che li porterà a comunicare il Vangelo a tutti i popoli.
Il nuovo modo di Gesù per farsi presente ai suoi discepoli
La resurrezione di Gesù sancisce la sua vittoria sulla morte, ora egli potrà essere sempre con i suoi discepoli, non più come prima quando essi mangiavano con lui, parlavano con lui e lo accompagnavano per le strade della Palestina. Da ora comincia il tempo della Chiesa, egli sarà con i discepoli lungo la storia, ma in modo diverso: attraverso la sua Parola, attraverso la liturgia, con la sua presenza nei poveri nei quali si riconosce.
Con l’Ascensione la Pasqua giunge al suo compimento e con essa inizia il cammino dei discepoli per le vie del mondo. Il servizio in favore degli uomini, iniziato da Gesù, ora saranno i suoi discepoli a continuarlo, non con le proprie forze ma con la stessa forza che ha mosso lui, la forza dello Spirito, che egli donerà largamente a coloro che si affidano a lui.
La diffusione del regno di Dio affidata ad umili e fragili persone
Poteva sembrare un sogno impossibile, troppo grande per quei poveri discepoli provenienti dalla piccola e periferica Galilea. Ma quei discepoli, anche se fragili, peccatori, hanno creduto in Lui non senza ondeggiamenti e difficoltà. Quando Gesù si manifesta per l’ultima volta in Galilea, l’evangelista Matteo non manca di sottolineare che mentre si prostrano in segno di adorazione, ancora ci sono dubbi nel loro cuore. Ma essi andranno e annunceranno il suo Vangelo a tutti i popoli con la forza dello Spirito. Egli sarà sempre con loro e con quelli che crederanno in lui, fino alla fine del mondo, fino alla fine della storia.
Noi siamo chiamati ad ascendere con Gesù, cioè entrare in un rapporto profondo con Lui: «come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato» (Gv 17,21). Essere una cosa sola con Gesù: è questo il cammino spirituale di ciascuno di noi e di tutti noi insieme che ci permette di continuare l’opera di Gesù, la riconciliazione, il perdono, la pace da riversare nel cuore degli uomini: «vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi» (Gv 14, 27).
Un nuovo cielo e una nuova terra restando uniti a Gesù
La dimensione della vita di quei discepoli e anche la nostra non è più quella del nostro io, dimensione piccola, ristretta, ma è quella di Gesù stesso. Per questo è importante tenere gli occhi fissi su di lui, come ci dice la lettera agli Ebrei: «tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento» (12,2). È un cammino interiore di tutta la nostra vita perché possiamo avere in noi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù (cfr Fil 2, 5).
L’Ascensione di Gesù è il futuro che egli indica a noi, il cielo dove egli ascende è giù iniziato per noi quando ci riuniamo nel suo nome, quando ci amiamo come lui ci ha amati, quando incontriamo i poveri e i deboli e li riconosciamo nostri fratelli. Certo, siamo uomini e donne deboli e ancora increduli, come i primi discepoli, ma il Signore riversa anche nei nostri cuori il suo Spirito, che ci rende forti e capaci di testimoniare il suo amore ovunque egli ci conduce.
Intenzioni di preghiera
1. Nel giorno in cui celebriamo l’Ascensione, Signore, noi ti chiediamo che con te si elevi pure il nostro cuore, cresca la nostra fede, si rafforzi la nostra speranza, per divenire tuoi testimoni nel mondo.
2. Ti preghiamo, Signore, per Papa Francesco, per il nostro vescovo Crescenzio, per tutta la Chiesa e per la missione che le hai affidata. Perché in ogni angolo del mondo sia in uscita, per incontrare e parlare del Vangelo a tanti che non lo conoscono.
3. Signore Gesù, che sei con i tuoi figli ogni giorno con la tua Parola ed il tuo Spirito, aiuta oggi i cristiani copti, colpiti, ancora una volta, tanto duramente dalla violenza barbara che non risparmia neanche i bambini. Sostienili nell’ora della prova, liberali dal male, custodiscili nella speranza e aiutaci a non dimenticarli mai nella preghiera e con la vicinanza.
4. Ti preghiamo, Signore, per tutti quegli uomini e quelle donne per cui il cielo è chiuso, anche a causa del peccato e dell’indifferenza del nostro mondo. Accogli tu la preghiera di chi, nella debolezza, a te si affida.
5. Dopo il terribile attentato terroristico di Manchester, mentre ricordiamo le vittime, ti preghiamo Signore per la pace, perché cessi il tempo dell’odio e si torni a cercare una via di dialogo e di riconciliazione ovunque è guerra e divisione. Proteggi la vita di Mar Gregorios, di Paul Yazigi, di Padre Dall’Oglio e di quanti sono ancora sequestrati e in pericolo in Siria.
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