parrocchia
san Gennaro all'Olmo Napoli

2
la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione dell'8 gennaio 2017

Festa del Battesimo del Signore /A
 
 

Letture: Isaia 42,1-4.6-7; salmo 28; Atti 10,34-38; Matteo 3, 13-17.

 

Dal Vangelo di Matteo capitolo 3, versetti da 13 a 17

13Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui. 14Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». 15Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare.

16Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. 17Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento».


DIO SI RIVELA NELL’UMILTÀ DEL FIGLIO SUO

Gesù ci manifesta le vie del Padre suo


«Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento»

 

Con la festa del battesimo di Gesù si conclude il tempo di Natale. Lui che si è manifestato povero nella mangiatoia di Betlemme continua a manifestarsi nel momento del battesimo e continuerà a farlo negli anni della sua vita pubblica.

Giovanni Battista si stupisce quando lo vede stare in fila con gli altri per il battesimo e poi presentarsi dinanzi a lui. Si capisce bene perché gli dice: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?» (v. 14). Ma Gesù insiste: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia» (v. 15). Sono proprio vere le parole di Isaia quando dice: «i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie» (55,8).

Un amore che si manifesta da Betlemme fino alla croce

L’uomo che è segnato da una radicale fragilità spesso si esalta, è orgoglioso nei confronti degli altri. Dio che è il creatore sceglie di manifestarsi nella debolezza e nella fragilità di un bambino, di un uomo che sceglie di vivere povero, Gesù. E la manifestazione della sua identità avviene appena battezzato, quando uscendo dall’acqua lo Spirito scende su di lui e si sente una voce dal cielo: «Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento» (v. 17).

E sarà Gesù stesso, all’inizio del suo ministero pubblico ad applicare a sé le parole di Isaia lette nella sinagoga di Nazareth: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio …» (Lc 4, 18ss). Dal Natale alla morte in croce, da Betlemme a Gerusalemme Gesù ci manifesta l’amore di Dio, nostro padre, per ciascuno di noi, per tutti gli uomini.

Lasciamoci attrarre dall’amore di Gesù

Un amore che possiamo scoprire, comprendere e vivere meditando i suoi gesti di amore nei confronti di tutti, a partire da quelli meno voluti bene da noi, se non addirittura ignorati e disprezzati. Gesù che umilmente, mischiato insieme agli altri, si presenta a Giovanni per un battesimo di purificazione di cui egli non aveva bisogno, mette in crisi il nostro orgoglio, la nostra distanza dagli altri e ci chiama a scoprire l’umiltà di chi si china sui piccoli e sui deboli.

Nel riprendere il cammino nel nuovo anno appena iniziato, ci lasciamo attrarre da questo uomo umile che è figlio di Dio; da lui continueremo a scoprire i tratti dell’amore di Dio, la sua benevolenza, la sua tenerezza, la sua misericordia. Perché il Signore ci vuole trasfigurare, se noi ci convertiamo alle sue vie, a cominciare dall’umile manifestazione al fiume Giordano.

Riconoscere i segni che il Signore pone sul nostro cammino

Egli continuerà a manifestarsi nel tempo che viene, porrà dinanzi a noi tanti segni nei quali riconoscere la sua presenza, la sua richiesta di coinvolgimento, il suo invito ad una continua conversione, scoprendo poco a poco quali sono le sue vie e come è bello camminare dietro di lui.

Tante pagine del Vangelo che abbiamo già conosciuto hanno ancora tanto da comunicarci, da farci comprendere di questo amore gratuito del Padre che Gesù è venuto a manifestarci. Un amore gratuito che proprio per questo è pronto a perdonare, ad accogliere, ad accompagnare.

Moltiplichiamo i segni dell’amore di Dio in mezzo agli uomini

Gli uomini di oggi, quelli che sono accecati dall’odio, quelli che sono rassegnati nella loro indifferenza, hanno bisogno di vedere i tanti luoghi dove si comunica amore, dove si vive la fraternità, dove si impara ad aiutarsi, a volersi bene, a vivere come fratelli.

Anche oggi il Signore si rivolge a noi con le parole di Isaia: «Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio. Ho posto il mio spirito su di lui». Da lui ogni giorno possiamo imparare a vivere la sua stessa vita con la forza dello spirito che egli è pronto a comunicare a quello che lo ascoltano e scelgono di seguirlo.

Intenzioni di preghiera

1) Ti ringraziamo, Signore, per il dono del Battesimo che questa santa Liturgia ci ricorda. Fa’ che ogni giorno possiamo gioire del tuo amore per noi e, come i cieli si sono aperti sul Giordano, ti domandiamo che ancora oggi si aprano sulla nostra vita e sulla vita del mondo.

2) Mentre ti preghiamo per le vittime dei recenti attacchi terroristici ti chiediamo, o Signore, di perdonare l’umanità perché spesso le sue vie non sono le tue. Disarma gli spiriti violenti, sostieni e rafforza chi percorre le vie del dialogo, chi cerca la riconciliazione e riempi della tua pace le terre degli uomini.

3) Ti preghiamo, o Signore, per Papa Francesco, per il nostro vescovo Crescenzio e per la Santa Chiesa, guidala sulle strade del mondo perché comunichi ovunque il Vangelo e testimoni la salvezza che offri a tutti gli uomini.

4) Ti preghiamo, o Signore, per tutti i poveri che sono in attesa di un mondo nuovo e di consolazione. Aiutaci a comunicare loro la buona notizia della tua grazia. Veglia sulla vita di chi è ancora sequestrato in Siria e dona pace a quel paese.

5) Ti preghiamo, Signore, per chi vive per strada e non ha riparo in questi giorni di freddo intenso. Proteggi la loro vita e fa' che in tanti apriamo vie di solidarietà, riparo e consolazione.