«Ecco l'agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!»
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Inizio di una lunga storia di incontri con Gesù
Il Vangelo di oggi ci fa tornare al fiume Giordano dove Giovanni Battista vede venire verso di lui Gesù, colui che egli attendeva e per il quale aveva speso la sua vita a preparare gli uomini a questo incontro. Lo vede ed è contento, ha «contemplato lo Spirito discendere su di lui», lo ha riconosciuto come il Figlio di Dio e lo indica a quelli che gli sono intorno: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!».
Questo incontro di Gesù con Giovanni ha aperto la strada a tanti altri incontri. Subito c’è quello di Andrea e dell’altro discepolo, e poi quelli con Simon Pietro, Filippo, Natanaele, fino a tutti quelli delle generazioni successive e fino a noi, con tutti quelli che hanno ascoltato la predicazione del Vangelo e si lasciano conquistare da lui. Attorno a Gesù inizia la storia di una nuova famiglia, che nel tempo diventerà un popolo.
Una voce che indica Gesù presente in mezzo agli uomini
Giovanni ha accolto la parola degli antichi profeti, di Isaia e ha cominciato a invitare la gente a prepararsi all’incontro col Signore. La sua iniziativa turba quelli che erano le autorità religiose del tempo che cominciano a interrogarlo: Chi sei tu? Perché battezzi? Sei un profeta? E Giovanni risponde: «Io sono voce di uno che grida nel deserto» (Gv 1, 23). Lo stesso avverrà con Gesù quando gli scribi e i farisei lo interrogano: «Con quale autorità fai queste cose? E chi ti ha dato questa autorità?» (Mt 21, 23).
È per la paura del cambiamento, è la difesa delle proprie abitudini credendo che diano sicurezza. Ma tanti sono quelli che cercano una via nuova e non sanno dove cercare. E chi si apre all’incontro con Gesù scopre una gioia e una felicità come quella dei discepoli quando tornano da Gesù e gli raccontano quello che hanno vissuto, gli incontri che hanno fatto e le guarigioni che hanno operato con la forza dello Spirito.
La via dell’accoglienza e della vicinanza
Giovanni non tiene per sé quello che ha scoperto, la sua testimonianza è chiara e coinvolgente: «ho contemplato lo Spirito discendere su di lui, ecco l’agnello di Dio», ecco la manifestazione di Dio e della sua tenerezza; io non lo conoscevo e ora lo indico presente. E quelli che si sono messi a seguire Gesù cominciano a camminare dietro di lui per un’altra via, vedranno rivoluzionato il loro modo di pensare e di incontrare. È la storia non solo dei primi dodici e poi dei 72 discepoli, ma la storia dei discepoli di ogni tempo che a loro volta indicheranno ad altri colui che ha cambiato la loro vita.
Stiamo conoscendo sempre di più questo nostro mondo, le sue sofferenze, i tanti che vivono ai margini. E in questi ultimi tempi tanti arrivano da noi dalle terre emarginate e dimenticate in cerca di una possibilità di vita umana. Oggi celebriamo la giornata mondiale del migrante e del rifugiato. Nel 2016 quasi 26 mila minori non accompagnati sono arrivati in Italia. Solo nei primi sei mesi del 2016 sono stati dichiarati scomparsi 5.222 minori stranieri non accompagnati, non esistono più, non si sa che fine hanno fatto, se sono vivi o morti, se sono sfruttati.
Non lasciamoci intimidire e ridurre al silenzio
Incontrando Gesù impariamo a incontrare gli abbandonati delle nostre città, impariamo ad avvicinare uomini e donne che cercano Dio. Chi incontra Gesù impara a cercare i fragili e i deboli, amando lui impara ad amare anche gli uomini e le donne e a ricostruire la società su basi di giustizia e di solidarietà. C’è gente che aspetta di essere aiutata e c’è gente che vuole aiutare. Da quelle parole di Giovanni inizia un percorso nuovo per quelli che lo ascoltano e si lasciano condurre da Gesù, lo conoscono da vicino e imparano anch’essi ad indicarlo presente nel mondo e vederlo presente nei poveri con i quali egli si identifica.
Molti volevano far tacere Giovanni ed Erode riesce ad eliminarlo. Ma leggiamo nel Vangelo di Matteo: «quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, da allora cominciò a predicare e a dire: “convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino”». Non lasciamoci intimidire e ridurre al silenzio, sia da chi grida più forte o da chi sostiene che tutto è inutile. Continuiamo a parlare e comunicare la bellezza del camminare con Gesù, dello stare con i poveri e avvicinare la gente ai poveri.
Intenzioni di preghiera
1) Signore Gesù, Agnello di Dio, preservaci dal male e perdonaci. Fa’ che come Giovanni Battista sappiamo indicarti agli uomini e alle donne come Colui che libera i cuori da ogni egoismo e li apre all’amore di Dio.
2) Ti preghiamo o Signore per la Santa Chiesa perché sappia guidare ogni uomo verso la salvezza e sia segno di unità e di pace in questo mondo. Ti preghiamo ancora: sostieni il nostro vescovo Papa Francesco.
3) O Signore noi ti ringraziamo perché il tuo sguardo si è fissato su di noi, perché ci hai chiamati a seguirti e hai trasformato con il tuo amore la nostra vita. Aiutaci sempre a rendere a tutti una gioiosa testimonianza della nostra vocazione.
4) In questi giorni di freddo intenso, ti preghiamo o Signore per tutte le persone che vivono per strada, esposte al gelo e all’indifferenza e mentre ti preghiamo per chi e morto, ti chiediamo di scaldarci il cuore perché possiamo aiutarli.
5) Signore, ancora ti imploriamo per la Siria, perché cessi il fuoco e ogni violenza. Dona la liberazione ai vescovi Mar Gregorios e Paul Yazigi e a Padre Paolo Dell’Oglio come a tutti quelli che sono ancora in pericolo.
6) Signore, ti preghiamo per i migranti, per chi è costretto a lasciare la propria casa, particolarmente per i minori. Allarga il cuore, Signore, di tanti all’accoglienza e alla solidarietà perché siano trovate vie per la protezione, l’integrazione e un futuro umano.
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