parrocchia
san Gennaro all'Olmo Napoli

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la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 04/12/16

Domenica 2ª Tempo Avvento /A
 
 

Letture: Isaia 11, 1-10; Salmo 71; Romani 15, 4-9; Matteo 3, 1-12.

 

Dal Vangelo di Matteo capitolo 3, versetti da 1 a 12

1 In quei giorni venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea 2dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!». 3Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaia quando disse: Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!

4E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico. 5Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a lui 6e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.

7Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all'ira imminente? 8Fate dunque un frutto degno della conversione, 9e non crediate di poter dire dentro di voi: «Abbiamo Abramo per padre!». Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo.

10Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. 11Io vi battezzo nell'acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. 12Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».


PREPARIAMOCI AD ACCOGLIERE IL SIGNORE

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In quei giorni venne Giovanni il Battista
e predicava nel deserto della Giudea 2dicendo:
«Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!»

 

Giovanni Battista invita a “convertirci”

Con la liturgia molto bella che abbiamo celebrato domenica scorsa assieme a tanti amici presieduta dal nostro Cardinale ci ha introdotto nel cammino che ci conduce al Natale. La Chiesa, come una madre affettuosa si preoccupa che il Natale ci trovi preparati a comprendere quanto amore Dio ha per noi inviandoci il suo Figlio che si fa piccolo, bambino, perché noi potessimo accoglierlo.

E oggi, in questa liturgia, ci viene incontro un uomo di Dio, Giovanni Battista, umile e povero che ci dice: per accogliere Gesù dovete “convertirvi”, cioè cambiare il vostro modo di pensare, di sentire, di operare. «Convertitevi, perché il regno dei cieli e vicino»: sì, con Gesù inizia un nuovo regno, un nuovo modo di vivere insieme.

Il regno dei cieli che viene sulla terra

Per spiegarci questo regno dei cieli un altro uomo di Dio, il profeta Isaia vissuto sette secoli prima di Gesù, egli parla di un mondo dove si impara ad incontrarsi, ad aiutarsi gli uni gli altri, smettendo di scontrarsi, di andare gli uni contro gli altri, togliendo le distanze che ci sono fra le persone, fra i popoli e fra le nazioni, un regno dove si vive uniti, insieme.

E lo fa con queste immagini: «Il lupo dimorerà insieme con l'agnello; il leopardo si sdraierà accanto al capretto; il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un piccolo fanciullo li guiderà. La mucca e l'orsa pascoleranno insieme; i loro piccoli si sdraieranno insieme. Il leone si ciberà di paglia, come il bue. Il lattante si trastullerà sulla buca della vipera; il bambino metterà la mano nel covo del serpente velenoso».

Cultura dell’incontro e non dei muri

La nostra liturgia è immagine concreta che questo è già iniziato: siamo diversi, di età, di condizione, di provenienza. Ma sappiamo che ci sono ancora tante divisioni, tante lotte, ci sono paesi in guerra. Nel nostro tempo si sta sviluppando una cultura del muro, del chiudere non solo le frontiere verso chi viene da fuori ma, prima ancora si chiude il cuore verso quelli che chiedono di essere accolti.

Per questo Giovanni Battista rivolge anche a noi un invito forte: «Voce di uno che grida nel deserto: preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!». Egli non ha altri mezzi, è solo una voce che chiama a preparare una strada al Signore. Nel nostro cuore ci sono tante cose che ostacolano la venuta del Signore: pensare solo a se stessi, tenersi a distanza dagli altri, giudicare o rimanere indifferenti dinanzi a chi chiede aiuto. Bisogna sgombrare questi ostacoli.

Abbiamo bisogno del regno di Dio, bisogno di vivere in pace

Noi abbiamo bisogno di Gesù, della vita che inizia con lui. Ne abbiamo bisogno noi tutti, ne ha bisogno questo mondo, ne hanno bisogno quelli che vivono nel terrore della guerra, ne hanno bisogno i bambini che non possono essere curati, che non possono andare a scuola.

C’è bisogno che venga il regno di Dio. Ma il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione. Solo gli umili e i poveri se ne accorgono. Chi sono gli umili? Sono quelli che non si affidano alle proprie forze ma la loro forza viene dal Signore. Giovanni Battista era umile, Maria e Giuseppe erano umili. La loro forza era il Signore.

L’amore di Gesù scioglie la durezza del cuore

Giovanni Battista, alla gente che andava da lui per farsi battezzare diceva: «Io vi battezzo nell'acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco». Il fuoco che porta Gesù è il fuoco dell’amore, che scioglie la durezza del cuore, che ci fa avvicinare ai poveri, che ci rende misericordiosi, attenti agli altri, che ci fa avere gli stessi sentimenti gli uni verso gli altri.

È questo il regno di Dio che viene. I pranzi di Natale con i poveri sono immagine viva del Regno di Dio che viene, sedendo tutti insieme alla stessa tavola. Ognuno è chiamato a partecipare, a rendere possibile questa festa, segno del sogno di Dio per tutti gli uomini.

Intenzioni di preghiera

1. Signore Gesù, aiutaci a raddrizzare i sentieri della nostra vita, tieni viva in noi la speranza, per poter vivere scelte coraggiose con generosità ed umiltà e soprattutto per accogliere e far crescere il tuo Regno.

2. Ti preghiamo, Signore Gesù, aiuta la Chiesa a tenere viva la speranza che i profeti e Giovanni Battista hanno seminato, con una profezia umile e forte che risuoni nel deserto di questo mondo. Sostieni con il tuo amore Papa Francesco e il nostro vescovo Crescenzio.

3. Signore, noi ti preghiamo perché nei deserti sociali e spirituali delle nostre città risuoni ancora la voce di uomini e donne che, come il Battista, annunciano la novità feconda del Regno di Dio. Fa’ che tanti in questo tempo possano incontrarti e conoscere il tuo amore.

4. Ti preghiamo o Signore per tutte le nostre comunità, perché siano ricolme della gioia che nasce dall’incontro con Te e la testimonino in una vita grata e serena, annunciando, in questo tempo di misericordia, la salvezza ai poveri, secondo la tua volontà.

5. Ti preghiamo, Signore, per la pace in Siria e in Iraq e in particolare per la città di Aleppo, ferità da tanta violenza. Proteggi i cristiani in tutto il Medio Oriente e libera i vescovi Mar Gregorios e Paul Yazigi, P. Paolo Dall'Oglio e tutti i sequestrati.