
Gesù disse alla donna: «Nessuno ti ha condannata?
Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più».
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Prepariamoci alla Settimana Santa
Ci avviamo verso la grande e santa settimana; una settimana che ci chiede di fermarci, di ascoltare in silenzio quanto avviene nelle ore della passione, morte e resurrezione di Gesù e riflettere su quanto noi vogliamo coinvolgerci nella storia di amore per tutti gli uomini.
Questa domenica ci fa incontrare con Gesù che nel Tempio di Gerusalemme sta insegnando, quando, improvvisamente, alcuni uomini religiosi che mal digerivano l’insegnamento e soprattutto le sue scelte nei confronti dei poveri e dei peccatori, gli trascinano davanti una donna sorpresa in adulterio.
La religione di chi non vuole cambiare se stesso
Il loro scopo – quale che sia la sua decisione – è quello di metterlo in difficoltà davanti a tutti. Sono persone che non vogliono essere disturbate nelle loro abitudini religiose, nei loro comportamenti verso gli altri, sentendosi giusti perché osservavano le norme della legge di Mosè. Riguardo all’adulterio nel libro del Levitico (20,10) era scritto: “Se uno commette adulterio con la moglie del suo prossimo, l’adultero e l’adultera dovranno essere messi a morte”.
Il comportamento di Gesù è strano: rimane in silenzio, come farà durante la passione davanti a Pilato ed Erode, si china e si mette a scrivere nella polvere. Di che cosa hanno bisogno quegli uomini indispettiti e quella donna spaventata buttata davanti a lui? Quegli uomini hanno bisogno di conoscere che Dio è misericordioso, come potevano leggere in tante pagine della Bibbia; quella donna tremante e angosciata ha bisogno di compassione, di essere risollevata.
Chi sei tu per giudicare?
Quanto facilmente oggi, escono dalle nostre bocche giudizi pronunciati con leggerezza, con estraneità nei confronti di quelli che sono nostri fratelli; e quanta indifferenza dinanzi all’angoscia di persone, di popoli che aspettano non un giudizio ma un aiuto alla vita.
Dinanzi alla insistenza di quegli uomini Gesù pronuncia una frase che invita a guardare dentro di noi. L’incontro con persone che sono in gravi difficoltà, con persone che rischiano la vita e anche con persone che hanno commesso errori, sono occasioni per rientrare in noi stessi, riconoscere l’insensibilità, l’indifferenza dinanzi alle tragedie che tanti si trovano a vivere. Le parole che Gesù rivolge agli accusatori della donna li lasciano spiazzati: “chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei”. E se ne vanno uno per uno, cominciando dai più anziani – annota il Vangelo.
L’incontro tra la misera e il misericordioso
Fermiamoci ora dinanzi a Gesù e a quella donna. Gesù riprende a parlare, l’aiuta ad uscire dalla condizione di spavento, di chi ha visto la morte che stava per sopraggiungere. Le parole di Gesù sono delicate, vogliono ridarle coraggio, forza di parlare, di sperare: “Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?”. E la donna, forse con un filo di voce, risponde: “Nessuno, Signore”.
E colui che la poteva condannare, lui che era senza peccato, la prende per mano e l’alza da terra, la solleva dalla sua condizione di miseria e la rimette in piedi. Più volte Gesù aveva detto: “io non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvarlo” (Gv 12, 47); “non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori” (Mc 2, 17). E ora lo attua con questa donna.
Impariamo ad essere misericordiosi, umili e miti di cuore
E pronuncia su di lei la parola di misericordia che salva, che ridà speranza, che fa riprendere il cammino: “neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più”. Cioè: io ti ho posto sulla via della misericordia e del perdono. Cammina su questa via, riprendendo il cammino.
Con questa immagine e con queste parole di misericordia disponiamoci a seguire il Signore nelle ore difficili della passione, ore piene di compassione e di misericordia per ogni uomo e ogni donna. Che possano toccare il cuore e aiutarci a lasciarci cambiare il cuore dalla misericordia. È una strada nuova che egli viene ad aprire nella nostra vita, che ci avvicina gli uni agli altri, deboli o forti, giovani o anziani, malati o sani, di qualunque popolo e religione.
Intenzioni di preghiera
1) Signore, che ci riveli la forza dell'amore e del perdono, aiutaci ad accogliere l’invito che hai rivolto all’adultera di andare, liberati dalla tua misericordia, e non peccare più.
2) Ti preghiamo, o Signore, per Papa Francesco, per il nostro vescovo Crescenzio e per la Chiesa, perché sappia pronunciare parole di misericordia e di speranza e testimoni nel mondo il tuo amore che salva.
3) Ti preghiamo, o Signore, per chi testimonia e annuncia il Vangelo anche a prezzo della vita, in situazioni difficili e dolorose. Aiutaci ad accogliere la testimonianza di tanti martiri e, mentre li ricordiamo, fa che viviamo sempre fedeli al tuo Vangelo.
4) Signore, tu che ascolti il lamento di ogni uomo che soffre e non resti indifferente al dolore e al pianto, asciuga le lacrime dei poveri, dei piccoli, dei soli, degli ammalati, dei prigionieri.
5) Ti preghiamo, o Signore, per Aleppo, stretta in una morsa di distruzione e per la Siria. Fa’ che tacciano le armi; e i cuori, anche quelli più violenti, si convertano a progetti di pace. Veglia sulla vita di quanti sono ancora in pericolo, e di tutti quelli che sono stati sequestrati.
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