parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 7/06/15

Festa del Corpus Domini /B
 

Letture: Esodo 24,3-8; Salmo 115; Ebrei 9,11-15; Marco 14,12-16.22-26.

Festa del Corpo e Sangue di Cristo

Dal Vangelo di Marco capitolo 14, versetti da 12 a 16 e da 22 a 26

12Il primo giorno degli Azzimi, quando si immolava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?».

13Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d'acqua; seguitelo. 14Là dove entrerà, dite al padrone di casa: «Il Maestro dice: Dov'è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?». 15Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi».

16I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua.

22E, mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». 23Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. 24E disse loro: «Questo è il mio sangue dell'alleanza, che è versato per molti. 25In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio».

6Dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.


GESÙ, NOSTRO CIBO, PER AMORE

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«Prendete, questo è il mio corpo ...
Questo è il mio sangue dell'alleanza, che è versato per molti»

L’Eucaristia, sacramento dell’amore del Signore

Con la liturgia di oggi, detta del Corpus Domini, cioè del Corpo del Signore, celebriamo la festa della presenza di Gesù nell’Eucaristia. È il modo concreto scelto da lui per continuare a stare con noi dopo essere tornato al Padre suo.

E anche questo è un altro segno del grande amore che egli ha per noi. Un amore che comprendiamo meglio se fissiamo il momento della sua vita quando ha compiuto la scelta di questa presenza. È il giovedì santo, vigilia della sua passione, poche ore prima di venire lasciato solo da parte dei suoi discepoli per paura. Ha appena compiuto il gesto della lavanda dei piedi a indicare che egli è venuto a servire gli uomini e proporre la stessa scelta a tutti i suoi discepoli.

Stanno a tavola, c’è anche Giuda presente. E inaspettatamente compie il gesto che noi continuiamo a compiere ogni domenica celebrando la santa Eucaristia: prende il pane, recita la preghiera di benedizione, lo spezza e lo dà ai discepoli dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». E subito dopo prende la coppa del vino, recita un’altra preghiera e poi la passa a tutti perché ne bevessero, dicendo: «Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti».

Per Gesù vivere è amare

In questi due gesti Gesù sintetizza la vita che ha vissuto in mezzo agli uomini e il dono di tutto se stesso che sta per fare andando incontro alla passione e alla morte. Ogni domenica noi riviviamo questi gesti, abbiamo bisogno di venire, di incontrarci per incontrare insieme lui; e comprendere questo amore che continua ad avere verso di noi e lasciarci sedurre da questo amore, lasciarci coinvolgere.

L’Eucaristia, assieme alla Parola del Vangelo, è il modo del Signore di farsi presente, di parlare alla nostra vita, di farsi nostro cibo ed essere forza per noi nel nostro cammino. Egli vuole accompagnarci nelle diverse stagioni della nostra vita, fin da quando, con emozione, lo abbiamo ricevuto la prima volta. Ed ogni volta che ci nutriamo di lui, deve essere come la prima volta, sempre stupiti di un amore così grande tanto da venire ad abitare dentro di noi.

Quanto è importante l’incontro col Signore, ogni Domenica

Quanta superficialità, quanta ingratitudine nel lasciar cadere questo appuntamento di amore col Signore. Non è abitudine, non è un rito, è l’incontro con colui che non si stanca di amarci ed essere la nostra forza dentro un mondo duro, difficile, poco pieno del suo amore.

Ma Gesù si fa vicino a noi per contagiarci del suo modo di farsi vicino agli uomini. Tutti abbiamo ricevuto il dono della vita, della stessa vita. Ma questa vita non ha lo stesso valore per tutti. La vita di alcuni vale poco, alcuni vengono tenuti lontano, vengo respinti, rifiutati.

“Prossimi” al Signore e “prossimi” ai poveri

La domenica noi ci facciamo prossimi del Signore e dei fratelli. Ma da questa prossimità col Signore ne discende la prossimità a quelli che egli stesso chiama “i miei fratelli più piccoli”. E questi fratelli più piccoli hanno bisogno di sentire anche fisicamente questa prossimità.

Un amico di strada, quello che noi chiamiamo “barbone” vuole essere toccato, un anziano desidera che ti fai vicino, che gli prendi la mano; un bambino vuole essere ascoltato, accarezzato, aiutato a crescere; uno straniero ha un grande bisogno di essere accolto, sostenuto, dopo tanti dolori, prove e sofferenze che ha dovuto affrontare.

L’Eucaristia ci immerge nella vita del Signore perché guardiamo la città con i suoi occhi, con i suoi sentimenti, guardiamo negli occhi le persone che incontriamo. La prossimità al Signore diventa per noi spinta a farci prossimi ai piccoli e ai deboli delle nostre città, agli esclusi.

L’amore di Gesù, nostro cibo, è la nostra forza

Dove troveremo la forza per vivere questa vicinanza, questa prossimità? Il Signore è la nostra forza, il suo cibo ci nutre di amore, ci fa camminare insieme, ci conduce ad incontrare quelli che lui incontra prima di noi.

Amiamo il corpo di Gesù nella sua Eucaristia. Amiamo il corpo del Signore nel corpo dei poveri e dei fratelli. Andiamo a visitare i soli, onoriamo il Corpus Domini fermandoci davanti a chi chiede e rendiamolo bello con l’amore.

Intenzioni di preghiera

1) Signore, tu che ti sei fatto cibo per tutti e ci hai mostrato dove giunge l’amore di Dio, rinnova la nostra vita e apri il nostro cuore alla tua misericordia.

2) Signore, aiutaci ad amare il tuo corpo nell’Eucarestia e nel corpo sofferente di tanti poveri. Fa’ che, quanto gratuitamente da te riceviamo, sappiamo condividerlo con generosità, soccorrendo i soli, i malati, gli affamati, coloro che sono nel dolore e nell’indigenza.

3) O Signore, tu che nutri continuamente il tuo popolo, custodisci nell’unità la tua Chiesa sparsa su tutta la terra, perché sia in Te un solo corpo. Proteggi il papa Francesco e il nostro vescovo Crescenzio.

4) Ti preghiamo, o Signore, per tutti i profughi, per chi fugge dalla miseria e dalla guerra, per tutti coloro che affrontano viaggi lunghi e pericolosi in cerca di una salvezza. Perché tutti possano trovare accoglienza e stabilità.

5) Sostieni, Signore, ogni sforzo di pace, di dialogo, di incontro. Restituisci alla pace la Siria, l’Iraq, la Libia e ogni paese dove sono minacce di guerra. Libera i vescovi Mar Gregorios e Paul Yazigi, i padri Paolo Dell’Oglio e Jacques Murad e tutti gli altri ancora sequestrati.