parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

2
la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 15/11/15

33ª domenica Tempo Ordinario /B
 
 

Letture: Daniele 12,1-3; Salmo 15; Ebrei 10,11-14.18; Marco 13,24-32.

 

Dal Vangelo di Marco capitolo 13, versetti 24-32

Gesù disse ai suoi discepoli: 24In quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, 25le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.

26Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. 27Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall'estremità della terra fino all'estremità del cielo.

28Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l'estate è vicina. 29Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte.

30In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. 31Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.

32Quanto però a quel giorno o a quell'ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre.


COSTRUTTORI DI UNA VIA DI PACE IN MEZZO ALLE DIVISIONI

Apostoli Duccio500
Gesù disse ai discepoli: «dalla pianta del fico imparate ...
quando il suo ramo diventa tenero sapete che l'estate è vicina»

Vicini a coloro che sono stati colpiti duramente

Riuniti in questa santa liturgia, assieme a tanti nostri fratelli e sorelle in tante parti del mondo, ci presentiamo al Signore e invochiamo da Lui quella pace e quella solidarietà di cui c’è tanto bisogno nel mondo, ma che da soli gli uomini non riescono a trovare.

I fatti di violenza, gli attacchi terroristici che hanno colpito Parigi sono cose difficili da capire, fatte da esseri umani, per i quali non c’è giustificazione né religiosa né umana.

Siamo commossi e addolorati e ci facciamo vicini a tutti quelli che soffrono con la nostra preghiera dinanzi alla violenza cieca che ha colpito persone innocenti che può spingere ad altra violenze e scontri.

Questi fatti provocano angoscia, paura, rischio di instillare odio e sospetto in tutti. Ma noi ci lasciamo interrogare dalla parola del Signore per essere saggi e indurre molti alla giustizia, secondo la parola del profeta (Dan 12, 3).

In questa realtà di violenza e dinanzi ad ogni tipo di violenza in tante parti del mondo vicino o lontano da noi vanno moltiplicati i segni di vita, di solidarietà, di convivenza pacifica che sono segni della venuta di un mondo nuovo, della nuova città a immagine della Gerusalemme celeste.

Lavoriamo per un mondo umano

E la liturgia, dove ci troviamo insieme, dove nessuno vive escluso e dove ci riconosciamo tutti fratelli è già immagine concreta di questo mondo nuovo. La fine di questo mondo violento è l’incontro, la pace, la riunione di tutti i popoli. Nella confusione, nel caos cieco e violento noi guardiamo al Signore e ci uniamo a lui, «scartato dagli uomini ma eletto e amato da Dio».

Le sue guarigioni sono il segno della presenza del regno che trasforma questo mondo. Dinanzi alla catastrofe del male egli ci propone una immagine fine e delicata. «Che cosa vedi?» - chiede il Signore a Geremia; «Vedo un ramo di mandorlo». E il Signore soggiunge: «Hai visto bene, poiché io vigilo sulla mia parola per realizzarla» (Ger. 1,11-12).

Gesù nel Vangelo di oggi ci dice: «dalla pianta di fico imparate … quando il suo ramo diventa tenero sapete che l’estate è vicina» (Mc 13, 28). Questa tenerezza la vediamo negli incontri con i bambini, con gli stranieri, con le persone sole, con gli amici di strada, con l’annuncio del Vangelo a giovani ed adulti.

Questa realtà nuova è decisiva anche se manifestata in modo umile, delicato, fragile. Dentro una realtà dove c’è chi semina zizzania che cresce, c’è il buon grano che cresce insieme ma che prepara un futuro umano. E il Signore bussa ogni giorno, sta alla porta; se noi ascoltiamo la sua voce e gli apriamo la porta, sperimentiamo la bellezza di vivere in comunione con lui e con lui uscire per le strade degli uomini.

I segni umani di un mondo nuovo

Guardiamo con stupore e con gioia i segni del mondo nuovo che il Signore compie con i suoi discepoli, perché cresca la sua famiglia nel mondo e tanti riprendano a vedere con occhi nuovi, a camminare, ad ascoltare, a ritornare alla vita umana.

È una strada, un cammino di pace aperto in mezzo alla confusione, alle lotte, agli smarrimenti; un flusso di vita che riprende a scorrere nel cuore e nella mente di tanti.

Questi episodi di morte a Parigi, la sofferenza di tanti uomini e donne - cristiani e musulmani – in Siria, in Iraq, in tanti luoghi dove si semina morte e violenza, non ci abbattono, non ci scoraggiano ma ci spingono a costruire con coraggio, con pazienza e con fedeltà una società del convivere.

Il Signore cammina con noi, anzi cammina davanti a noi e ci dice: «Ecco, io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete? Aprirò anche nel deserto una strada, immetterò fiumi nella steppa» (Is. 43,19). Ringraziamo il Signore perché ci istruisce nella via del dialogo e della pace, ci rende saggi in mezzo agli uomini, ci indica il sentiero della vita, ci rende luminosi della sua luce in mezzo agli uomini.

Con affetto e con premura il Signore ci ripete: «risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli» (Mt 5,16).

Intenzioni di preghiera

1) O Signore tu solo conosci la nostra fragilità e quanto facilmente cediamo alla tentazione della paura: aiutaci a vivere con serenità il tempo presente, vigilanti ma non inquieti, fiduciosi nella tua promessa che non delude.

2) Ti preghiamo o Signore per tutte le vittime dei terribili attentati di Parigi e per il popolo francese, ancora una volta, duramente colpito. Fa’ che le nostre società siano capaci di contrastare l’odio omicida in tutte le sue forme.

3) Ti preghiamo o Signore per il nostro vescovo Papa Francesco e per la Chiesa, particolarmente per quella in Italia, che nei giorni scorsi si è riunita a Firenze. Aiutala ad essere Chiesa in uscita per parlare a tutti e particolarmente ai più poveri.

4) O Signore, fa’ che la Santa pace scenda in ogni angolo del mondo e soprattutto in Siria. Ricordati dei vescovi Mar Gregorios Hibraim e Paul Yazigi, di Padre Paolo Dall’Oglio, di tutti i sequestrati e liberali da ogni male.

5) Signore, Tu che nel caos della storia tieni lo sguardo fisso sui tuoi figli, proteggi la vita e sostieni la fede di quei cristiani che vivono in situazioni di pericolo e di persecuzione.